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Un'attrice di Dragon Age: The Veilguard si è detta devastata dalle critiche a BioWare

Alix Wilton Regan, che interpreta la versione femminile dell'Inquisitore in Dragon Age: The Veilguard, si è detta devastata dalle critiche che molti utenti hanno rivolto a BioWare.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   24/05/2025
Alix Wilton Regan
Dragon Age: The Veilguard
Dragon Age: The Veilguard
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Alix Wilton Regan si è detta devastata dalle critiche a BioWare: nel corso di un'intervista, l'attrice di Dragon Age: The Veilguard ha parlato di come il gioco a suo avviso non meritasse tutto quell'odio, probabilmente rivolto allo studio e non all'opera.

"Mi sento assolutamente devastata per BioWare come studio, per il fatto che abbiano ricevuto reazioni così contrastanti rispetto al gioco", ha detto l'attrice. "Personalmente ho pensato che fosse un gioco davvero solido: mi è sembrato che fosse semplicemente BioWare che faceva BioWare."

"Penso anche che molte persone in un certo senso volessero vederlo fallire, o volessero veder fallire BioWare, semplicemente perché sono cattive; e purtroppo su internet di gente simile ce n'è parecchia, come abbiamo scoperto."

EA non avrebbe supportato BioWare nello sviluppo di Dragon Age: The Veilguard, per l'ex-producer EA non avrebbe supportato BioWare nello sviluppo di Dragon Age: The Veilguard, per l'ex-producer

"Le persone attaccavano il gioco prima ancora che fosse uscito", ha continuato Wilton Regan. "È ridicolo. Come puoi giudicare un gioco, un libro, un film, una serie TV prima che sia effettivamente uscita? Non puoi. È una posizione idiota da assumere."

Le critiche hanno avuto un impatto sulle vendite?

Come sappiamo, Dragon Age: The Veilguard ha venduto la metà di quanto EA sperava e sarebbe interessante capire se la campagna d'odio nei confronti del progetto abbia influenzato i risultati commerciali, e se sì in quale misura.

"Desidero solo che le persone di BioWare prosperino, perché li adoro", ha concluso l'attrice. "E qualunque cosa faranno dopo, non ho dubbi che i loro talenti verranno ampiamente ricompensati. Siamo fortunati ad avere uno studio del genere."