Continuano a emergere le prove sulle violazioni della privacy da parte di Facebook, con la conferma delle registrazioni delle chat vocali effettuate negli anni passati e affidate ad alcune compagnie esterne.
Numerose società esterne, come la californiana TaskUs Inc., sono state incaricate da Facebook di ascoltare le registrazioni delle chat vocali e anche trascriverne i contenuti, cosa che emerge dai contatti economici tra le varie compagnie che dimostrano come Facebook abbia pagato queste entità esterne per l'acquisizione dei dati.
Dopo il caso Cambridge Analytica e relativa maxi multa comminata, dunque, viene confermata un'altra importante violazione della privacy per gli utenti di Facebook, in base a quanto riferito da Bloomberg. Sembra peraltro che ai dipendenti delle varie società incaricati di ascoltare a trascrivere le chat vocali non veniva detto da dove provenissero i file e qual era lo scopo della trascrizione.
Da parte sua, Facebook ha assicurato che questa pratica è stata abbandonata di recente, ribadendo che la trascrizione delle chat è stata effettuata solo per quegli utenti che hanno dato l'assenzo per tale pratica sull'app di messaggistica collegata a Facebook.
Sembra dunque un caso simile a quello emerso anche per Amazon Alexa e Apple Siri, anche se per questi ultimi la registrazione delle conversazioni sembrava avere, almeno ufficialmente, lo scopo di miglioramento tecnologico dei rispettivi servizi, mentre per quanto riguarda Facebook non è ancora chiaro lo scopo delle registrazioni, mentre resta per tutti il dubbio che le informazioni ricavate possono essere state utilizzate per la raccolta dati e per il targeting pubblicitario.
Al di là di questo, un problema di policy deriva dal fatto che gli utenti non sono a conoscenza, nemmeno leggendo i termini di utilizzo, del fatto che le proprie conversazioni possano essere ascoltate da altre persone, per non parlare del fatto che vengano registrate e trascritte da persone fisiche.