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Fortnite e balletti rubati: Epic Games vince anche la causa sull'emote Running Man

Il giudice ha stabilito che Epic Games non ha copiato il balletto Running Man per poi venderlo su Fortnite: ma questi giocatori di basket non sono convinti.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   03/06/2020

Un giudice federale statunitense ha respinto una nuova causa che aveva per oggetto i presunti balletti rubati di Fortnite Capitolo 2. Probabilmente vi ricorderete di queste vicende: lo scorso anno esplose la "moda" delle cause legali contro Epic Games, società che si sarebbe appropriata indebitamente di balletti e pose di alcune personalità del mondo reale, per poi vendere le relative emote su Fortnite.

L'ultima causa legale attualmente in corso (per quel che è attualmente noto, almeno) riguardava il balletto Running Man, che Epic Games propose a pagamento nel corso della Stagione 6 di Fortnite Capitolo 1. Ad intentarla contro la società erano stati nel febbraio 2019 Jared Nickens e Jaylen Brantley, giocatori di basket che reclamarono la paternità artistica del Running Man Challenge, video diventato virale sui social network soprattutto grazie al The Ellen DeGeneres Show nel 2016.

Il motivo della vittoria di Epic Games è sempre lo stesso: le norme del Copyright Act non tutelano il possesso di "proprietà artistiche" di questo tipo, come pose e balletti; il giudice Paul Grimm ha dunque rifiutato la richiesta di risarcimento pari a 5 milioni di dollari avanzata dai giocatori. Non è neppure la prima volta che una vicenda simile presenta un esito altrettanto simile: l'attore della Carlton Dance in Willy il principe di Bel Air aveva ritirato le accuse nei confronti di Epic Games prima che il processo giungesse a termine, e il rapper 2 Milly non ottenne comunque alcun tipo di risarcimento.

Qui di seguito trovate il video che mostra il balletto Running Man.

E poco più avanti potete vederlo in azione anche su Fortnite: l'emote è simile a quella "lanciata" dai giocatori di basket americani di cui vi abbiamo parlato, non trovate?