Nel corso di un'intervista con EDGE, Hideo Kojima ha raccontato di aver cambiato approccio allo sviluppo dopo la pandemia: un periodo particolarmente complicato per il mondo intero, che ha lasciato un segno nell'animo del game director giapponese.
Kojima ha spiegato che la sceneggiatura di Death Stranding 2: On the Beach era già stata completata prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria, ma un grave problema di salute e il ritorno negli uffici deserti di Kojima Productions hanno colpito profondamente l'autore.
"Ho pensato che forse non avrei più rivisto nessuno. Qualcosa era andato perduto. Fisicamente non eravamo più connessi", ha spiegato Kojima, trovatosi ad affrontare una situazione inedita con i colleghi che lavoravano da remoto.
La sua reazione, tuttavia, è stata sorprendente. "Ho deciso di creare giochi che ancora non esistono", ha detto, riferendosi alla storia della famosa chiavetta USB che ha affidato al suo assistente e che contiene idee per nuovi progetti, anche fossero postumi.
Death Stranding l'aveva previsto?
Hideo Kojima ha raccontato tempo fa di aver riscritto la trama di Death Stranding 2 dopo la pandemia per eliminare riferimenti che facessero pensare a quanto accaduto durante l'emergenza sanitaria, anziché rimarcarli.
"La trama di Death Stranding 2 era già pronta da prima della pandemia, ma dopo aver fatto quell'esperienza ho deciso di riscrivere tutto da capo", ha detto Kojima al suo amico Geoff Keighley un paio di anni fa. "Non volevo più predire alcun futuro, per questo l'ho riscritta."