Venerdì scorso, 2 agosto 2024, è stata una giornata nera per i mercati finanziari globali. Le borse europee e statunitensi hanno chiuso in forte ribasso, trascinate dal crollo delle azioni delle principali aziende tecnologiche. Le azioni di diverse aziende tecnologiche hanno infatti subito perdite significative: Intel ha perso il 29,61%, Amazon l'11,77%, mentre Tesla e Nvidia hanno perso oltre il 7%.
Questo clima di scetticismo intorno alla capacità delle aziende tech di essere redditizie, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale, ha influenzato negativamente l'andamento dei mercati globali. E così tutti i principali listini europei hanno chiuso la giornata in negativo, così come quelli statunitensi. Il FTSE Mib italiano ha registrato una perdita del 2,58%, il FTSE 100 di Londra dell'1,42%, il Dax 40 tedesco del 2,44% e il Cac 40 francese dell'1,44%. Negli Stati Uniti, il Nasdaq ha perso il 2,43%, mentre l'S&P 500 è sceso dell'1,84% e il Dow Jones dell'1,51%.
I cali di venerdì hanno interrotto un lungo periodo di crescita per i mercati finanziari, soprattutto quelli statunitensi. Dopo un boom nel 2020 e nel 2021, i mercati avevano subito alcuni momenti di difficoltà nel 2022 e all'inizio del 2023, ma si erano poi ripresi grazie all'entusiasmo per l'intelligenza artificiale. L'IA è stata accolta con grande entusiasmo, spingendo al rialzo le valutazioni delle aziende che investivano in questo settore. Tuttavia, la realtà dei conti in peggioramento e dei licenziamenti, come quelli recenti in Intel, ha portato gli investitori a riconsiderare le loro aspettative.
Durante la recente conferenza trimestrale di Google, gli analisti hanno per esempio incalzato l'amministratore delegato Sundar Pichai, chiedendo quando i 12 miliardi di dollari investiti ogni trimestre in IA inizieranno a generare profitti. Anche le grandi banche e società di investimento hanno espresso perplessità sulla sostenibilità dell'IA, suggerendo che la tecnologia potrebbe non essere in grado di generare abbastanza denaro da giustificare gli investimenti.
Alcuni esperti iniziano addirittura a parlare di una nuova bolla speculativa, simile a quella delle dot-com degli anni '90 (la bolla finanziaria nata intorno alle aziende tecnologiche alla fine degli anni Novanta, che svelò l'inconsistenza di tantissime aziende che avevano ottenuto investimenti sull'onda dell'entusiasmo intorno alla diffusione di Internet, ndr). Il timore è che il valore delle azioni delle aziende tecnologiche sia stato gonfiato dall'entusiasmo per l'IA, senza un solido modello di business alla base. Le cose però sono ancora molto diverse da allora, ma il rapporto prezzo/utili di Nvidia pari a 70 è molto superiore alla media (anche se ancora molto lontano dall'incredibile rapporto di 200 che aveva Cisco, l'azienda simbolo della bolla delle dot com).
E voi che cosa ne pensate? Ritenete quella dell'IA una bolla speculativa oppure condividete l'entusiasmo generale? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.