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Il fondatore di Arkane Studios accusa Xbox Game Pass di danneggiare l'industria dei videogiochi

Secondo Raphael Colantonio, il fondatore di Arkane Studios, Xbox Game Pass starebbe danneggiando l'industria videoludica da una decade e non sarebbe un modello sostenibile.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   05/07/2025
Xbox Game Pass

All'indomani degli impressionanti tagli annunciati da Microsoft alla divisione Xbox si scatenano opinioni e teorie sulla situazione e, a quanto pare, torna in auge anche l'accusa contro il Game Pass di essere un elemento dannoso per l'industria videoludica, in questo caso ribadito da Raphael Colantonio, fondatore di Arkane Studios e ora in Wolfeye Studios.

La questione è stata nuovamente sollevata per spiegare i risultati deludenti di Xbox che avrebbero portato agli enormi tagli voluti da Microsoft: "Perché nessuno parla dell'elefante nella stanza? Cough cough (Game Pass)", ha scritto Colantonio, trovando peraltro l'appoggio di Michael Douse, head of publishing di Larian Studio sempre molto attivo sui social.

Dal suo ruolo di veterano dell'industria, avendo contribuito alla creazione di titoli come Arx Fatalis, Dark Messiah of Might and Magic, Dishonored e Prey, la visione di Colantonio risulta sicuramente interessante, sebbene forse non prenda in considerazione più di tanto la situazione attuale del mercato.

Un danno che continua da una decade?

"Penso che Game Pass sia un modello insostenibile che sta continuando a danneggiare l'industria da una decade, supportato dai soldi infiniti di Microsoft, ma a una certo punto deve scontrarsi con la realtà. Non credo che il Game Pass possa coesistere con latri modelli, distruggerà tutto il resto o dovrà arrendersi".

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A questa visione ha risposto anche Michael Douse di Larian, sostenendo che il danno sulle eventuali vendite è chiaro e che affidarsi ai soldi infiniti non può essere un elemento affidabile sul lungo termine.

Se Xbox cambia tutto, possiamo ancora definirla una console? Se Xbox cambia tutto, possiamo ancora definirla una console?

Sebbene il punto di vista sia condivisibile sotto vari aspetti, la questione potrebbe essere più complessa: dal punto di vista dello sviluppatore, il fatto di porre un gioco su Game Pass presuppone il fatto di ricevere comunque una quantità di denaro sufficiente a coprire le eventuali vendite mancate e fornire una base economica in grado di dare una certa sicurezza.

Inoltre, non essendo un modello esclusivo, non impedisce di guadagnare denaro da altre fonti: i giochi del Game Pass possono comunque essere acquistati sia su Xbox che sulle altre piattaforme, e proprio l'apertura recente anche dei giochi Microsoft alle altre console dovrebbe contribuire a bilanciare la questione delle entrate.

C'è da dire che se il modello avesse preso piede in maniera inarrestabile si s sarebbe verificata la situazione preoccupante di fagocitare l'intero sistema, ma non sembra che questo rischio sia verosimile al momento. In ogni caso, il punto di vista di Colantonio centra sicuramente un possibile elemento critico nella strategia di Xbox che può aver contribuito al ridimensionamento della divisione, a meno che davvero questo non sia dovuto in larga parte alla volontà di spingere sul settore IA con nuovi e ingenti investimenti.

Interessante anche il fatto che sia Colantonio che Douse convergano sul fatto che il modello su abbonamento possa invece essere sostenibile se rivolto a giochi più vecchi, in modo da consentire un rilancio di titoli che hanno già attraversato un primo ciclo vitale sul mercato standard.