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Se Xbox cambia tutto, possiamo ancora definirla una console?

Tante le novità annunciate da Microsoft per la nuova generazione di Xbox, ma forse alcune potrebbero mettere in discussione il concetto stesso di console.

SPECIALE di Fabio Di Felice   —   04/07/2025
ROG Xbox Ally X sarà il banco di prova di una serie di rivoluzioni nelle piattaforme Xbox

Viste le ultime settimane di Xbox, non si può certo dire che ci si annoi a Redmond. Nel giro di poco tempo abbiamo ricevuto una serie di aggiornamenti sul presente e, soprattutto, sul futuro (prossimo e remoto) di Xbox e sulla strategia che Microsoft intende attuare per la prossima generazione di console. E abbiamo assistito a un'altra ondata di licenziamenti, la quarta nel giro di appena 18 mesi.

Per capire il futuro della piattaforma Xbox, però, bisogna partire da un annuncio dato l'8 giugno, che ha concretizzato una voce che circolava da molto tempo: quella di una partnership tra Microsoft e Asus, che porterà all'arrivo di un handheld PC basato su Windows chiamato ROG Xbox Ally X. Sebbene non si tratti della console portatile a marchio Microsoft che molti si aspettavano, è sicuramente un passo in quella direzione, e forse anche un banco di prova per testare l'interesse verso questo tipo di dispositivi. E anche verso tutta una serie di novità che riguarderanno il futuro delle piattaforme Xbox, come scopriremo qualche giorno dopo, direttamente dalla voce di Sarah Bond.

Prima, però, vale la pena citare anche un altro annuncio significativo avvenuto in questi giorni, che aggiunge un ulteriore tassello all'espansione della strategia "questa è una Xbox": un'edizione del Meta Quest S3 a marchio Xbox. In pratica un visore Meta venduto in bundle con un controller e tre mesi di Game Pass Ultimate. L'iniziativa è pensata per consolidare la presenza del servizio Cloud sulla piattaforma VR. È un dettaglio importante, perché conferma la volontà di Microsoft di allontanarsi sempre di più dall'idea della console come unico punto d'accesso, rafforzando invece la presenza del brand su qualsiasi dispositivo con uno schermo e una connessione internet.

L'interfaccia di ROG Xbox Ally X promette di mettere in primo piano l'esperienza di gioco
L'interfaccia di ROG Xbox Ally X promette di mettere in primo piano l'esperienza di gioco

Ma l'annuncio più dirompente è stato sicuramente quello fatto da Sarah Bond, presidente della divisione Xbox, che il 17 giugno ha scosso il mercato con appena un minuto e mezzo di intervento, potenzialmente capace di rivoluzionare una volta per tutte il concetto stesso di console e il modo in cui vivremo questa passione in futuro. Nel suo breve discorso, Bond ha confermato che Microsoft ha stretto una partnership con AMD che porterà l'azienda statunitense a occuparsi dei chipset delle nuove console (Sarah Bond ha deliberatamente usato il plurale per descrivere il futuro del marchio), lasciando intendere che saranno più simili a PC ibridi. Questo si concretizzerà non solo nella possibilità di accedere a più store digitali per i propri acquisti, senza limitarsi al solo Microsoft Store, ma anche in un sistema operativo completamente diverso: non più custom, bensì basato su Windows.

Una rivoluzione in tutto e per tutto

Ecco che rientra nel discorso ROG Xbox Ally X, destinata a diventare il primo vero test sul campo per questo nuovo sistema. ROG Ally di Asus è una macchina basata su Windows che, nella nuova versione marchiata Xbox, utilizzerà una versione "ripulita" del sistema operativo Microsoft, alleggerita da tutti quegli elementi poco utili ai fini del gioco. Verranno eliminati processi e programmi non legati al gaming e sarà adottata un'interfaccia pensata sul modello dell'applicazione Xbox. Idealmente, questo l'avvicinerà all'esperienza che ora si vive sull'handheld targato Valve, ovvero Steam Deck (che però funziona con SteamOS, basato su kernel Linux).

Quello degli handheld è un mercato in forte espansione negli ultimi anni e rappresenta un segmento molto particolare che non afferisce del tutto né al mondo del PC gaming, né al tradizionale campo delle console portatili, monopolizzato da Nintendo. In effetti, anche dal punto di vista dei numeri, Nintendo Switch 2 gioca un campionato a parte. Attualmente, il mercato dei PC handheld conta circa 6 milioni di unità vendute in totale, con Steam Deck in testa a quota 4 milioni di unità distribuite dal 2022, anno del suo debutto. Nintendo, invece, ha venduto 3,5 milioni di console nei primi quattro giorni dal lancio della sua nuova macchina. Ma è comprensibile: Steam Deck viene proposta quasi come un'estensione del videogioco su PC, un modo per gli utenti già parte dell'ecosistema Steam di continuare a giocare anche in mobilità, lontano dai propri dispositivi principali. Si tratta però di un mercato potenzialmente interessante per Microsoft, anche perché ROG Ally (così come tutti gli handheld basati su Windows), a differenza di Steam Deck, offre la possibilità di acquistare e utilizzare anche giochi provenienti da altri store: GOG, Epic Games Store, Steam, Microsoft Store e così via. E questa possibilità, secondo le parole di Bond, sarà cruciale per la prossima generazione di console Xbox.

Il passaggio è epocale per il mondo delle console, da sempre blindato ai negozi di chi produce l'hardware, e promette di assottigliare sempre di più la distanza tra le piattaforme e di sfumare decisamente il concetto di esclusiva. Con Microsoft che è diventata uno dei publisher più grandi in circolazione dopo l'acquisizione di Activision Blizzard e Zenimax (e perfino uno di quelli di maggior successo su PlayStation 5, dal momento che titoli come Forza Horizon 5 e Indiana Jones e l'antico cerchio hanno guidato le classifiche di vendita software della console), e con Sony sempre più attiva nella pubblicazione dei propri titoli su PC, gli utenti PlayStation potranno giocare le esclusive Xbox sulle loro console, e gli utenti Xbox potranno accedere a quelle PlayStation per vie alternative, acquistandole per esempio su Steam. Il tutto senza considerare che che Helldivers 2 arriverà anche su Xbox Series X|S: sarà un unicum o una testa di ponte? Inoltre, l'adozione di Windows come sistema operativo punta anche a risolvere un problema storico della filosofia "Play Anywhere" di Microsoft, ovvero quello dei cataloghi di console e PC che attualmente presentano divergenze nei titoli disponibili, con alcuni giochi esclusivi di una o dell'altra piattaforma. Tra questi si contano anche diversi videogiochi delle generazioni precedenti (Xbox, Xbox 360 e Xbox One) che, in alcuni casi, sono giocabili su PC solo tramite il servizio cloud. Per un'azienda che ha dimostrato di voler portare avanti il concetto di poter giocare ovunque e su qualsiasi dispositivo, e che sembra avere a cuore la preservazione del software videoludico, si tratta di un passo importante. Un ulteriore segnale in questa direzione è arrivato proprio in questi giorni, con l'annuncio della nascita di una sezione Retro Classic all'interno del servizio Game Pass, nella quale è possibile giocare a decine di classici Activision.

L'hardware Xbox è a rischio?

Volendola vedere con ottimismo, quindi, lo scenario che si prospetta sembra a prima vista portare solo vantaggi per noi consumatori. Se questo sistema operativo basato su Windows dovesse effettivamente funzionare in modo efficiente, chi acquisterà una delle prossime piattaforme targate Xbox potrebbe trovarsi tra le mani una serie di opportunità tutte nuove. Parliamo della possibilità di valutare le offerte presenti nei vari store, di confrontare i prezzi, di accedere a scontistiche elevate in determinati periodi dell'anno grazie a eventi come i saldi di Steam, di partecipare a iniziative come i videogiochi settimanali in regalo di Epic Games Store, o sfruttare abbonamenti come Amazon Prime Gaming per arricchire la propria libreria. Inoltre, vedrà crescere a dismisura i titoli della sua collezione, grazie all'afflusso di giochi che già possiede sugli altri store. Normale amministrazione per gli utenti PC, ma per quelli console si tratta di una circostanza surreale, impensabile fino a poco prima di questo annuncio.

Le parole di Sarah Bond, presidente della divisione Xbox di Microsoft, possono cambiare per sempre la concezione delle console come le conosciamo
Le parole di Sarah Bond, presidente della divisione Xbox di Microsoft, possono cambiare per sempre la concezione delle console come le conosciamo

D'altra parte, questa situazione è stata accolta dai più critici come un passo falso per la forza del marchio Xbox, che rischia di perdere parte della propria identità. Anzitutto, per molti si tratta di un fallimento concettuale, dal momento che una delle primissime questioni affrontate da Microsoft alla nascita della prima Xbox fu proprio la scelta tra presentare una sorta di PC da gaming basato su Windows o un sistema chiuso, completamente nuovo, che rappresentasse un'alternativa alle proposte di Sony e Nintendo. Pare che i vertici del tempo, Bill Gates compreso, ne discussero a lungo e che solo dopo innumerevoli riunioni, cambi di fronte e dibattiti si decise di puntare su un sistema operativo proprietario. Il ritorno a Windows sembra, in qualche modo, sacrificare parte dell'identità - e della storia - di Xbox.

Tanto che uno dei membri fondatori del progetto, Laura Frayer, ha recentemente speso parole dure sulla strada intrapresa da Microsoft, definendola una lenta e inevitabile uscita dal mercato hardware, i cui primi segnali si sarebbero già visti con i dispositivi prodotti da terze parti, ma brandizzati Xbox, come la ROG Xbox Ally e il Meta Quest S3 Xbox. Se questo fosse vero, Microsoft potrebbe replicare il tentativo (fallito, a onor del vero) fatto da Valve con il progetto delle Steam Machine, ovvero macchine da gioco (in quel caso dei PC) di produttori terzi che rispettassero determinati criteri per poter essere certificate dall'azienda di Gabe Newell.

Bill Gates e Dwayne Johnson durante la presentazione della prima Xbox al CES del 2001.
Bill Gates e Dwayne Johnson durante la presentazione della prima Xbox al CES del 2001.

Ci sono anche altre questioni da affrontare che sono dirette conseguenze dell'apertura a store diversi da quello del produttore hardware. La più evidente riguarda il prezzo della prossima generazione di console targata Xbox. Storicamente, infatti, le console vengono vendute a un prezzo concorrenziale, a volte perfino in perdita rispetto ai costi di produzione dell'hardware. Questo perché, grazie al monopolio dei propri store digitali, i produttori di console ottengono una percentuale fissa sulle vendite di software di altri publisher all'interno delle loro piattaforme.

Un'apertura di questo tipo, per Microsoft, significherebbe non solo potenzialmente rinunciare a quella percentuale per i prodotti di terze parti, ma paradossalmente anche dover versare una percentuale ad altri store nel caso in cui gli utenti acquistassero titoli pubblicati da Microsoft in un altro negozio digitale. Questo infrange un equilibrio molto delicato su cui si basa la decisione del prezzo di una console e potrebbe portare a un aumento significativo del costo della prossima generazione di macchine Xbox.

'Questa è un Xbox' è il tentativo di Microsoft di svincolare sempre di più l'esperienza dall'hardware console
"Questa è un Xbox" è il tentativo di Microsoft di svincolare sempre di più l'esperienza dall'hardware console

Sono diversi i dubbi su questo futuro che rivoluziona completamente molte delle caratteristiche del mondo console (ci sarà un ID giocatore "ombrello" che unirà tutti quelli degli altri store? Come sarà gestito il gioco online? Si pagherà comunque il servizio Xbox Game Pass Core?), ma si tratta comunque di una prospettiva stimolante. E, in tutta onestà, un cambiamento di fronte così epocale potrebbe essere l'unico modo per fronteggiare lo strapotere di Sony che, pur essendo immensamente più conservatrice sul fronte delle novità e delle innovazioni, veleggia su ben altri numeri e ha da poco festeggiato le 77 milioni di unità PlayStation 5 nel mondo.

Le incognite sono molte, d'altronde cambiare le regole del gioco significa spezzare tendenze consolidate e ridisegnare da capo ciò che definisce il mercato. La sfida, per ora, è solo immaginativa, ma ben presto diventerà concreta e, prima di rispondere alla domanda contenuta nel titolo di questo articolo, potremmo trovarci a ridefinire cos'è che intendiamo quando parliamo di una console.