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Intel vuole anche AMD come cliente: possibile accordo per la produzione di chip su nodi 18A e 14A

Secondo indiscrezioni, Intel sarebbe in trattative con AMD per un accordo che potrebbe coinvolgere i nuovi nodi 18A e 14A delle fonderie dell'azienda americana.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   02/10/2025
Intel

Intel continua a muoversi su più fronti di collaborazione. Arrivano infatti nuove voci secondo cui Intel e AMD, storici rivali nel mercato delle CPU, starebbero discutendo un possibile accordo di produzione. La notizia, riportata dal sito Semafor, descrive contatti ancora in una fase preliminare, ma che se confermati aprirebbero a una svolta significativa per entrambe le aziende.

Le trattative riguarderebbero l'ingresso di AMD come cliente dei servizi di fonderia di Intel, con la possibilità di utilizzare i nodi produttivi 18A e 14A. Per Intel Foundry Services (IFS), divisione che mira a ridurre la dipendenza dal colosso taiwanese TSMC, un'intesa di questo tipo rappresenterebbe un passo decisivo verso una maggiore credibilità industriale e commerciale.

L'accordo tra Intel e AMD

Negli ultimi mesi, l'interesse intorno a Intel è cresciuto, complice il sostegno di attori influenti come l'amministrazione Trump, SoftBank e NVIDIA. Washington ha assunto un ruolo diretto nel monitorare e indirizzare la strategia del chipmaker americano, con l'obiettivo di rafforzare la produzione domestica di semiconduttori. In questo scenario, società come Apple e AMD potrebbero beneficiare di rapporti più stretti con Intel, non solo in chiave tecnologica ma anche nelle future negoziazioni con il governo statunitense.

Il CEO di Intel Lip-Bu Tan
Il CEO di Intel Lip-Bu Tan

Sul piano industriale, la possibilità di affidare ad Intel parte della produzione di CPU rappresenterebbe per AMD una scelta inedita ma non priva di precedenti. Già nel 2018 le due aziende avevano collaborato con il progetto Kaby Lake-G, che univa le CPU Intel a GPU Radeon RX Vega, dimostrando che anche tra concorrenti diretti può esserci spazio per alleanze mirate. Oggi, con i nuovi nodi produttivi, AMD potrebbe valutare di trasferire parte della realizzazione di processori EPYC, come la linea Venice, sulle linee Intel, pur continuando a sfruttare la tecnologia di TSMC, in particolare sul nodo N2.

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Il successo di questa eventuale partnership dipenderebbe in gran parte dai risultati del nodo 18A di Intel. La capacità di garantire rese produttive elevate, prestazioni competitive e un buon bilancio tra consumo energetico e potenza di calcolo sarà determinante. Se questi requisiti verranno rispettati, l'attrattiva per i grandi player tecnologici aumenterà, riducendo la dipendenza dall'attuale predominio di TSMC.

Un altro elemento da considerare è la situazione politica che circonda il settore. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno messo TSMC in una posizione delicata, spingendo aziende americane a guardarsi intorno per non trovarsi esposte a potenziali restrizioni, tanto che l'azienda ha accelerato in Arizona per portare chip avanzati prima del previsto. Intel, in questo contesto, potrebbe trarre vantaggio dalla percezione di maggiore affidabilità e sicurezza, specialmente agli occhi di clienti strategici come AMD.

La posta in gioco per Intel Foundry Services è alta: assicurarsi clienti di primo piano significherebbe legittimare la propria posizione nel mercato globale delle fonderie, finora dominato da TSMC e, in misura crescente, da Samsung. Allo stesso tempo, per AMD si tratterebbe di diversificare le fonti di approvvigionamento, riducendo rischi legati a interruzioni della catena produttiva.