Il 2024 sarà peggio del 2023 per quanto concerne licenziamenti e chiusure di team di sviluppo: a sostenerlo è Christopher Dring, direttore di GamesIndustry.biz, secondo cui la crisi si protrarrà fino al 2025.
Solo fra ieri e oggi abbiamo riportato notizie di licenziamenti per Thunderful Group e Behaviour Interactive, dunque è chiaro che il drammatico trend che coinvolge l'industria videoludica non ha esaurito i propri effetti con la fine del 2023.
"Il 2024 sarà peggiore del 2024 per quanto riguarda licenziamenti e (soprattutto) chiusure, molto peggiore. E la cosa si estenderà anche al 2025", ha scritto Dring, che con la sua testata dispone senz'altro di una visione accurata del mercato e delle sue dinamiche.
Una crisi bizzarra
Secondo alcuni i tanti licenziamenti a cui stiamo assistendo ormai da svariati mesi sono dovuti a un riequilibrio delle attività dopo i numeri drogati della pandemia, che hanno spinto tutte le aziende ad assumere salvo poi dover tagliare posti quando la domanda è tornata alla normalità.
Secondo altri, è invece possibile che l'industria videoludica sia una bolla in fase di scoppio, che si è finora cullata su dati di vendita ingannevoli e sta ora affrontando le conseguenze di un modello divenuto insostenibile.
Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un approfondimento sul tema, intitolato La crisi silenziosa dell'industria dei videogiochi.