Il mercato globale dei televisori ha registrato un rallentamento nel secondo trimestre del 2025, segnando un calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo i dati diffusi da Omdia attraverso il suo TV Sets Market Tracker, il volume delle spedizioni è sceso a 47,1 milioni di unità, contro i 48,1 milioni del 2024.
Si tratta della prima flessione anno su anno dalla primavera dello scorso anno, un segnale che il settore sta vivendo una fase complessa segnata da dazi variabili, ridimensionamenti delle scorte e spostamenti strategici verso nuovi mercati.
I dati del rapporto Omdia
Il calo più evidente è stato registrato nei cosiddetti mercati maturi. In particolare, in Europa occidentale le spedizioni hanno subito una contrazione del 9,7%, in Nord America del 7,4% e in Giappone del 4,5%. Secondo Omdia, la frenata in queste aree è stata determinata dal riassetto delle scorte: molti marchi avevano incrementato le spedizioni verso Stati Uniti ed Europa nella seconda metà del 2024, anticipando l'entrata in vigore di dazi più elevate sul mercato statunitense. Nel trimestre successivo, questo surplus si è tradotto in un eccesso di inventario che ha frenato le nuove consegne.
Le difficoltà non hanno risparmiato i marchi cinesi TCL e Hisense, che hanno registrato una crescita limitata al 4,8% su base annua, il tasso più basso dal 2023. Per entrambi i brand, le barriere commerciali negli Stati Uniti hanno imposto un riposizionamento in altri mercati, in particolare in Europa. Tuttavia, la forte competizione sui prezzi nel Vecchio Continente non è bastata a stimolare i consumi, complici anche l'assenza di eventi sportivi globali come i Mondiali di calcio che tradizionalmente trainano le vendite.
L'attenzione dei produttori si è quindi spostata verso aree meno mature. Il Medio Oriente e l'Africa hanno registrato una crescita dell'8,7% nelle spedizioni, mentre Asia e Oceania hanno segnato un incremento del 6,4%. In queste regioni, i marchi cinesi hanno guadagnato terreno spesso a scapito dei rivali sudcoreani, consolidando ulteriormente la loro presenza. Anche la produzione in Messico ha dovuto ricalibrare le strategie, con una riduzione delle spedizioni verso gli Stati Uniti e un maggiore orientamento verso altri mercati latinoamericani. In Asia, invece, l'export destinato originariamente al mercato americano è stato in parte dirottato verso l'Europa, che però ha mostrato segnali di debolezza, rischiando di generare ulteriori squilibri nei mesi a venire.
Un elemento positivo per i produttori non cinesi arriva invece dal mercato interno della Cina, dove le spedizioni sono cresciute dell'1,6%. Omdia segnala però che gran parte di questa domanda è sostenuta da un programma di incentivi pubblici, destinato a terminare l'anno prossimo. Se la spinta governativa dovesse venir meno, parte di quel volume potrebbe riversarsi sui mercati internazionali, aumentando la pressione competitiva.
Persino il segmento OLED, tradizionalmente considerato una nicchia stabile, ha registrato un arretramento dell'1,8%, confermando una crescita praticamente ferma nel 2025. Il calo però non sembra legato a una riduzione dell'interesse, quanto piuttosto a un forte sconto sui modelli del 2024 che ha frenato la diffusione delle versioni più recenti, caratterizzate da prezzi elevati.