I programmi DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) sono iniziative aziendali volte a promuovere ambienti di lavoro equi, rappresentativi e inclusivi per persone di ogni provenienza e identità. Introdotti per combattere disparità sistemiche e favorire la partecipazione di gruppi storicamente svantaggiati, i programmi DEI si concentrano su tematiche come l'equità salariale, il reclutamento diversificato e la creazione di spazi inclusivi. Tuttavia, negli ultimi anni, questi programmi sono diventati oggetto di controversie, con alcune aziende che ne hanno ridimensionato o eliminato l'applicazione, spesso citando fattori legali o di efficacia.
Amazon: un nuovo approccio alla diversità
Amazon ha recentemente deciso di "evolvere" i suoi programmi DEI, descrivendo molte delle sue iniziative come obsolete. In un memo interno, Candi Castleberry, vicepresidente per le esperienze inclusive, ha dichiarato che l'azienda sta abbandonando i programmi separati a favore di una strategia integrata nei processi aziendali. Questo approccio mira a costruire una cultura "nata inclusiva", con l'obiettivo di rendere i valori di diversità e inclusione parte integrante delle operazioni quotidiane, anziché elementi aggiunti successivamente.
La decisione di Amazon non è priva di critiche. Oltre a modificare le sue politiche interne, l'azienda ha rimosso alcune dichiarazioni specifiche dal suo sito ufficiale, come quelle a favore dei diritti LGBTQ+ e della comunità nera, sostituendole con affermazioni più generiche sull'equità. Sebbene l'azienda sostenga che questi cambiamenti siano parte di un processo per rendere i suoi valori più inclusivi, alcune persone ritengono che rappresentino un passo indietro rispetto agli impegni precedenti.
Meta e la fine dei programmi DEI
Anche Meta ha deciso di eliminare completamente i suoi programmi DEI, giustificando questa scelta con il cambiamento del panorama legale negli Stati Uniti. In un memo inviato ai dipendenti, Janelle Gale, vicepresidente delle risorse umane, ha affermato che l'azienda adotterà un approccio più neutrale per garantire equità a tutti i dipendenti, indipendentemente dal background. Meta ha anche interrotto il suo approccio che richiedeva una rappresentanza diversificata nei processi di assunzione.
Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio di trasformazioni aziendali, tra cui la nomina di Joel Kaplan, noto per le sue posizioni conservatrici, a capo delle politiche aziendali. Inoltre, Meta ha recentemente modificato le sue politiche di moderazione, allentando alcune restrizioni su argomenti delicati come il genere e l'immigrazione, una mossa che ha sollevato ulteriori critiche sul suo impegno verso l'inclusività.
Oltre a Meta e Amazon, anche altre grandi aziende, come McDonald's e Walmart, stanno ridimensionando i loro programmi DEI. Queste decisioni riflettono un cambiamento più ampio nel modo in cui le corporation affrontano la diversità, con molte che optano per integrare questi principi nei loro processi piuttosto che gestire programmi separati. Tuttavia, questi cambiamenti avvengono in un clima politico sempre più ostile alle iniziative DEI, alimentato anche da sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti che mettono in discussione la legittimità di alcune politiche aziendali legate alla diversità.