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Meta lavora su occhiali IA "Super-Senzienti" con riconoscimento facciale, in barba alla privacy

Meta sta sviluppando occhiali smart con software di visione avanzata in grado di riconoscere anche le persone e di offrire assistenza basata sul contesto: siamo sempre più in una puntata di Black Mirror?

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   08/05/2025
RayBan Meta

Meta, secondo quanto riportato da The Information, sta concentrando i propri sforzi sullo sviluppo di un software di visione "super-senziente". Questa tecnologia ambiziosa mira a dotare i futuri dispositivi dell'azienda, in particolare due paia di occhiali intelligenti attualmente in fase di sviluppo con i nomi in codice di due aperitivi Aperol e Bellini, di una capacità avanzata di interpretare l'ambiente circostante.

Parallelamente, si apprende di una riorganizzazione interna dei processi di valutazione dei rischi per la privacy e la sicurezza, indicando una volontà di accelerare il rilascio di nuovi prodotti innovativi.

Il riconoscimento facciale dei prossimi occhiali Meta

La funzionalità più rilevante di questo software in fase di elaborazione è il riconoscimento facciale. Immaginate di indossare un paio di occhiali in grado di identificarvi le persone che incontrate, fornendovi il loro nome in tempo reale. Questa capacità, attivabile tramite un comando vocale "Hey Meta, avvia live IA", non si limita al riconoscimento di individui. Si prevede che il sistema possa evolvere fino a fornire un'assistenza contestuale proattiva. Ad esempio, gli occhiali potrebbero avvisare l'utente se si sta allontanando da casa senza le chiavi, oppure ricordargli di acquistare la spesa mentre si incammina verso casa, sfruttando la consapevolezza del contesto e delle azioni dell'utente. Il cuore di questa tecnologia "super-senziente" risiede nel mantenimento costante dell'attività di telecamere e sensori integrati nei dispositivi. Questa operatività continua permetterebbe all'intelligenza artificiale di tracciare ininterrottamente le azioni e l'ambiente circostante dell'utente, fornendo un flusso costante di informazioni per l'elaborazione e la fornitura di suggerimenti pertinenti. Sembra che Meta stia già conducendo dei test su modelli esistenti per valutare le prestazioni e le implicazioni di questa "live AI".

Tuttavia, le prime prove avrebbero evidenziato (prevedibilmente!) un consumo significativo di energia, riducendo l'autonomia della batteria a circa trenta minuti. L'obiettivo dichiarato per i futuri occhiali intelligenti e, potenzialmente, per auricolari dotati di fotocamere, è di garantire un'autonomia di diverse ore con una singola carica, rendendo l'utilizzo quotidiano di questa tecnologia realmente praticabile.

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Un altro problema, ovviamente, sarebbe quello relativo alla privacy: già nei mesi scorsi alcuni studenti avevano evidenziato i rischi per la privacy degli smart glasses Meta riuscendo a scoprire l'identità delle persone in tempo reale, quindi il software di Meta andrebbe in un certo senso a rendere commercialmente attraente quella prospettiva.

E voi che cosa ne pensate? Vi piacerebbero degli occhiali così o vi spaventa ritrovarvi infine in un episodio di Black Mirror? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.