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Meta punta a superare OpenAI e Google: Hyperion sarà un data center IA da 5GW

Mark Zuckerberg annuncia un'infrastruttura colossale per addestrare i modelli IA del futuro. Ma l'impatto ambientale solleva preoccupazioni crescenti.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   15/07/2025
Mark Zuckerberg

Meta ha appena rilanciato la sua sfida nell'arena dell'intelligenza artificiale, e lo ha fatto con numeri da capogiro. In un post pubblicato su Threads, Mark Zuckerberg ha svelato che l'azienda sta costruendo un nuovo data center chiamato Hyperion, che promette di raggiungere cinque gigawatt (GW) di potenza computazionale dedicata all'IA. Una cifra che rende l'infrastruttura una delle più ambiziose mai concepite nel settore tecnologico. L'obiettivo? Ottenere un vantaggio su rivali del calibro di OpenAI, Google DeepMind e Anthropic, grazie alla forza bruta dell'hardware.

Hyperion non sarà l'unico tassello nel piano espansionistico dell'azienda. Nel 2026 è previsto l'arrivo anche di Prometheus, un supercluster da 1 GW situato a New Albany, in Ohio. Entrambi i progetti rappresentano l'impegno concreto di Meta per sviluppare e addestrare i cosiddetti modelli "frontier", ovvero le reti neurali di nuova generazione che richiedono infrastrutture potenti e scalabili. Secondo quanto riportato, Hyperion sorgerà in Louisiana, probabilmente nella Richland Parish, dove Meta ha già annunciato un investimento da 10 miliardi di dollari.

Una corsa all'IA che richiede energia (e acqua) a livelli mai visti

Zuckerberg ha specificato che Hyperion coprirà una superficie paragonabile a quella dell'intera Manhattan, e secondo la portavoce Ashley Gabriel, il piano prevede una messa online iniziale di 2 GW entro il 2030, con espansione a 5 GW nei successivi anni. Un impegno titanico, sia dal punto di vista tecnico che ambientale. Non a caso, progetti di questa portata stanno attirando l'attenzione non solo per la loro rilevanza tecnologica, ma anche per l'impatto sulle comunità locali e sulle risorse naturali.

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Altri colossi tech stanno seguendo percorsi simili: OpenAI, con il progetto Stargate (in collaborazione con Oracle e SoftBank), xAI di Elon Musk con il supercomputer Colossus, e CoreWeave, che ha in programma un'espansione in Texas che raddoppierebbe il fabbisogno energetico di un'intera città nei pressi di Dallas. L'amministrazione Trump ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a queste iniziative, evidenziando la volontà di rendere gli Stati Uniti leader nella nuova frontiera energetica legata all'intelligenza artificiale.

Il rischio di una crisi energetica alimentata dall’intelligenza artificiale

Tuttavia, l'entusiasmo per questi progetti si scontra con serie preoccupazioni ambientali. Secondo il New York Times, uno dei data center Meta in Georgia ha già causato problemi nella fornitura d'acqua ai residenti della zona, con rubinetti rimasti a secco. A livello nazionale, gli esperti stimano che entro il 2030 i data center potrebbero consumare il 20% dell'energia elettrica statunitense, rispetto al 2,5% del 2022. Una crescita che, senza un rapido aumento della produzione energetica, rischia di compromettere l'equilibrio delle reti locali.

Meta AI in funzione
Meta AI in funzione

Il Segretario dell'Energia statunitense, Chris Wright, ha pubblicato una nota su The Economist dove invita il governo ad accelerare la produzione di energia da carbone, nucleare, gas e geotermico, con l'obiettivo di sostenere l'industria dell'IA. Nella sua visione, l'intelligenza artificiale rappresenta "l'output più prezioso immaginabile" a partire dall'elettricità.