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Microsoft e Activision, acquisizione approvata dall'antitrust sudafricano [aggiornata]

La commissione antitrust del Sudafrica ha approvato l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, non rilevando rischi in merito alla competitività.

Microsoft e Activision, acquisizione approvata dall'antitrust sudafricano [aggiornata]
NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   17/04/2023

L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è stata approvata dall'antitrust sudafricano: la Competition Commission ha stabilito che l'operazione non comporta rischi in merito alla competitività.

Aggiornamento
L'esperto legale Idas ha tenuto a precisare che in realtà in Sudafrica il parere della commissione antitrust, in questo caso positivo, va sottoposto al Competition Tribunal per una ratifica definitiva. Ad ogni modo pare proprio che i giochi siano fatti. Segue la notizia originale.

"La prima preoccupazione in merito alla competitività ruota attorno alla possibilità che Microsoft possa, ad acquisizione ultimata, restringere la distribuzione di Call of Duty alla piattaforma Xbox, oppure rendere il gioco disponibile su altre console ma con limitazioni che impediscano agli altri produttori di competere allo stesso livello", si legge nel documento dell'antitrust.

"La Commissione trova che l'operazione in questione difficilmente concretizzerà queste preoccupazioni, in quanto le parti non hanno capacità o incentivi a chiudere la porta ai maggiori distributori, in particolare Sony (PlayStation) e Nintendo (Switch). Peraltro le parti si sono impegnate nel continuare a rendere disponibile Call of Duty sulle altre console."

"La Commissione crede dunque che la transazione in oggetto difficilmente influenzerà in maniera negativa la competizione nei mercati più rilevanti, e che l'acquisizione non sollevi alcuna sostanziale preoccupazione in relazione all'interesse pubblico."

Quella del Sudafrica è una delle tante commissioni che hanno già espresso un giudizion favorevole circa l'acquisizione di Activision Blizzard, dopo Cile, Brasile, Giappone e altre ancora. Come sappiamo, tuttavia, si tratta in tutti questi casi di pareri non vincolanti.

Saranno quindi l'antitrust USA, quello europeo e quello inglese a stabilire se l'acquisizione potrà essere finalizzata e in quali termini.