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Musk rivela: possibile un super accordo con Intel per i chip IA

Dopo TSMC e Samsung, Tesla sarebbe interessata ai servizi produttivi di Intel per i chip AI6, basati sul nodo 18A di ultima generazione.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   07/11/2025
Elon Musk

Tesla continua ad ampliare la propria rete di fornitori di semiconduttori, puntando a diversificare la produzione dei chip destinati ai sistemi di intelligenza artificiale e ai futuri veicoli elettrici. Dopo aver stretto accordi con TSMC e Samsung, l'azienda guidata da Elon Musk starebbe valutando una collaborazione con Intel Foundry Services, la divisione produttiva del colosso statunitense dei microprocessori.

L'obiettivo sarebbe garantire volumi elevati di chip per i progetti legati all'intelligenza artificiale e alle piattaforme di guida autonoma, ambiti in cui Tesla punta a consolidare la propria autonomia tecnologica.

Le parole di Musk

Secondo indiscrezioni riportate da fonti vicine all'industria dei semiconduttori, Tesla potrebbe diventare il primo cliente esterno a utilizzare il nodo produttivo Intel 18A, la tecnologia più avanzata attualmente in fase di produzione presso le fabbriche dell'azienda in Arizona. Il processo 18A rappresenta l'equivalente dei nodi N2 di TSMC e SF2 di Samsung, con dimensioni prossime ai 2 nanometri e un'efficienza energetica migliorata.

Nonostante Intel Foundry non abbia ancora conquistato una quota rilevante nel mercato delle produzioni su commissione, la collaborazione con Tesla potrebbe offrirle l'occasione di riaffermarsi come alternativa credibile ai giganti asiatici. Elon Musk, durante recenti discussioni pubbliche sul settore dei chip, ha sottolineato la necessità di "volumi di produzione giganteschi" per sostenere la crescita di Tesla nei segmenti più avanzati dell'intelligenza artificiale, tanto che ha dichiarato: "Forse faremo qualcosa con Intel. Non abbiamo ancora firmato nessun accordo, ma vale la pena discutere con Intel", ha dichiarato.

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L'eventuale partnership si concentrerebbe sui chip AI6, una nuova generazione di processori personalizzati per il calcolo neurale che Tesla intende produrre con nodi a 2 nanometri. Questi chip sarebbero destinati a potenziare le piattaforme di elaborazione installate nei veicoli e nei centri di calcolo dedicati all'addestramento dei modelli di guida autonoma. La collaborazione potrebbe anche includere l'utilizzo delle tecnologie di packaging avanzato sviluppate da Intel, inizialmente pensate per il supercomputer Dojo, progetto poi sospeso.

Un accordo con Intel avrebbe anche una valenza strategica per Tesla, che ha spesso enfatizzato l'importanza di mantenere la produzione tecnologica all'interno degli Stati Uniti. Le nuove fabbriche di Intel in Arizona, come la Fab 52, rappresentano il cuore della rinascita industriale americana nel settore dei semiconduttori, sostenuta da investimenti pubblici e privati dopo anni di dipendenza dai produttori asiatici. In questo senso, la collaborazione offrirebbe a Tesla l'opportunità di rafforzare la propria catena di fornitura domestica, riducendo i rischi geopolitici e logistici legati alla produzione all'estero.

Per Intel, invece, un'intesa con Tesla significherebbe ottenere visibilità e credibilità nel segmento delle fonderie avanzate, un obiettivo che il gruppo persegue da tempo con fatica. Il successo della piattaforma 18A, infatti, è considerato cruciale per il rilancio della competitività di Intel sul piano tecnologico e industriale.