Manca ormai meno di un mese al lancio di Nintendo Switch 2, fissato per il 5 giugno, ma continua l'incertezza sul possibile effetto che potranno avere i dazi di Trump sulla console, con la compagnia ad avvertire di possibili "sostanziali impatti negativi" sui profitti, che potrebbero infine riflettersi sul prezzo.
Nonostante tutto, la data di uscita non è stata impattata dall'incertezza economica generale, così come il prezzo di lancio, che è rimasto quello fissato, ma la questione potrebbe non rimanere stabile a lungo, considerando anche la continua variazione delle condizioni generali.
Parlando agli analisti e agli investitori nell'ambito dell'ultimo briefing sui risultati finanziari della società, il presidente di Nintendo, Shuntaro Furukawa, ha dichiarato che Nintendo ha previsto un impatto negativo di "diverse decine di miliardi di yen a livello di profitti".
Un approccio cauto
Le dichiarazioni di Furukawa sugli impatti negativi dei dazi si basano sulle tariffe doganali statunitensi in vigore dal 10 aprile, ma nel frattempo la situazione si è ulteriormente evoluta con l'accordo di 90 giorni che prevede una riduzione momentanea dei dazi tra USA e Cina.
Le previsioni di Nintendo si basavano sull'aliquota tariffaria del 10 aprile, dunque è possibile che i calcoli adesso siano diversi, ma la soluzione adottata al momento tra USA e Cina è comunque momentanea, salvo ulteriori sviluppi della questione.
Furukawa ha inoltre aggiunto che Nintendo Switch 2 dovrebbe avere un margine di profitto inferiore a quello dell'originale Switch, in vendita dal 2017: "La nostra politica di base è che per qualsiasi paese o regione, se vengono imposte tariffe, le riconosciamo come parte del costo e le incorporiamo nel prezzo", ha spiegato il presidente di Nintendo.
"Tuttavia, quest'anno segna il nostro primo lancio di un nuovo sistema di videogiochi dedicato in otto anni, quindi, data la nostra situazione unica, la nostra priorità è quella di mantenere lo slancio delle nostre piattaforme, che è estremamente importante per il nostro business delle piattaforme di videogiochi dedicate, e di espandere rapidamente la base di installazione del nostro nuovo hardware".
Furukawa ha aggiunto che se dovessero esserci ulteriori modifiche alle politiche tariffarie per la Cina e altri mercati, Nintendo valuterà "quale tipo di aggiustamento dei prezzi sarebbe appropriato", nel caso.
Come abbiamo visto, Nintendo prevede di vendere circa 15 milioni di Nintendo Switch 2 nell'anno fiscale, avendo stabilito delle previsioni di vendita "modeste" proprio a causa del prezzo e non di eventuali limitazioni in termini di produzione.