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NVIDIA: la produzione del chip IA H20 è ferma nonostante il via libera alle vendite in Cina

Nonostante lo sblocco dell'export, NVIDIA e i suoi partner industriali potrebbero non riavviare la produzione dell'H20.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   23/07/2025
Sede NVIDIA

Dopo il recente via libera all'esportazione del chip H20 di NVIDIA verso la Cina, l'attenzione si è concentrata su una possibile ripresa immediata delle vendite nel settore IA. Sono tuttavia emersi ostacoli significativi che rendono questa prospettiva meno lineare di quanto inizialmente ipotizzato. Le complicazioni, legate soprattutto alla catena di approvvigionamento e alla riconversione produttiva, potrebbero rallentare o persino bloccare il ritorno in fabbrica del chip H20.

Secondo quanto emerso da fonti industriali riportate dalla stampa asiatica, la riapertura del mercato cinese non garantisce necessariamente la ripresa della produzione del chip da parte di NVIDIA e dei suoi fornitori. Durante il periodo in cui erano in vigore le restrizioni statunitensi all'export, molte fonderie, tra cui quelle di TSMC, hanno riconvertito le linee produttive, destinandole a nodi e prodotti differenti per soddisfare altre richieste di mercato. Oggi, riattivare i wafer necessari per l'H20 richiederebbe tempo e risorse non immediatamente disponibili.

Le prospettive per il chip IA H20 di NVIDIA

Al momento, NVIDIA intende rispondere alla domanda iniziale sfruttando le scorte già presenti in magazzino. L'assenza di ordini consistenti per nuove unità pone però un problema concreto: senza una domanda massiccia, i partner produttivi esitano a investire nuovamente nella catena logistica necessaria per rimettere in produzione l'H20. Il timore è quello di avviare linee costose che potrebbero rimanere sottoutilizzate, in un contesto in cui altri chip sono attualmente più richiesti.

NVIDIA H20
NVIDIA H20

Secondo alcune stime, NVIDIA prevede di spedire milioni di unità dell'H20, gran parte delle quali però proverranno dalle disponibilità esistenti. Per quanto riguarda nuove produzioni, invece, la situazione appare ancora incerta. Da qui l'ipotesi, sempre più concreta, che l'azienda possa decidere di sfruttare questa fase per svuotare i magazzini e poi orientarsi verso un portafoglio di soluzioni diverse per il mercato cinese.

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In questa direzione, si parla già di un possibile spostamento dell'attenzione verso nuovi chip, come il B20, il B30 e l'RTX PRO 6000D, pensati per coprire segmenti differenti del mercato IA in Cina. Questa strategia permetterebbe ai fornitori di avviare nuove linee produttive, scollegate dalla complessa ripartenza dell'H20, e consentirebbe a NVIDIA di proporre soluzioni più adattabili alle esigenze regolatorie e commerciali locali.

Resta il fatto che, almeno nel breve periodo, la posizione di NVIDIA nel mercato cinese resta legata a una serie di fattori non del tutto prevedibili: dai tempi di riattivazione delle produzioni, alla risposta della concorrenza locale, fino al possibile arrivo di nuove restrizioni geopolitiche nonostante il recente via libera arrivato da Trump. A ciò si aggiunge la necessità per l'azienda di recuperare parte delle svalutazioni registrate nei trimestri precedenti, proprio a causa delle difficoltà nell'esportazione di chip ad alte prestazioni verso la Cina.