Il delicato equilibrio dei progetti di intelligenza artificiale di Apple subisce una nuova scossa. Ke Yang, da poche settimane a capo del team Answers, Knowledge and Information (AKI), ha deciso di lasciare Cupertino per approdare in Meta. La notizia, riportata da Bloomberg, arriva in un momento cruciale per la strategia di Apple, che sta cercando di colmare il ritardo accumulato nel campo dell'IA rispetto ai principali concorrenti del settore.
La partenza di una figura chiave come Yang non è un semplice cambio di casella in organigramma: l'AKI team è infatti responsabile di uno dei progetti più ambiziosi dell'azienda, ossia trasformare Siri da semplice assistente vocale a strumento realmente capace di comprendere e gestire richieste complesse, attingendo informazioni direttamente dal web. Un'evoluzione che avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta per l'intero ecosistema Apple e che ora rischia un'importante battuta d'arresto.
Che lavoro faceva Ke Yang in Apple
Ke Yang era stata nominata alla guida dell'AKI team solo poche settimane fa, con l'obiettivo di rafforzare le capacità di Siri in un momento in cui Apple punta a rendere la sua IA più utile e autonoma. Secondo le fonti, la manager sarebbe stata attratta da una proposta particolarmente vantaggiosa di Meta Platforms Inc., che negli ultimi mesi ha intensificato il reclutamento di talenti nel campo dell'intelligenza artificiale per sostenere lo sviluppo dei propri modelli e strumenti.
Il gruppo AKI stava lavorando per dotare Siri di funzionalità paragonabili a quelle dei modelli linguistici di grandi dimensioni, come quelli di OpenAI, rendendola capace di rispondere a domande complesse e cercare informazioni in tempo reale sul web. La perdita della sua responsabile potrebbe quindi rallentare un processo già considerato critico per il futuro dell'assistente vocale.
Apple, tuttavia, non è rimasta ferma. Dall'autunno 2024 l'azienda ha iniziato un percorso di rinnovamento delle proprie tecnologie IA, introducendo alcune funzioni innovative e avviando partnership strategiche. Una delle più rilevanti è quella con OpenAI, che ha permesso di integrare i Large Language Models all'interno del progetto "Apple Intelligence", piattaforma che rappresenta il fulcro della nuova strategia dell'azienda.
Parallelamente, Apple ha acquisito diverse startup, tra cui TrueMeeting e WhyLabs, per rafforzare la propria competenza interna nel settore. Un'altra mossa significativa riguarda la creazione di "Private Apple Intelligence", un approccio che distingue l'azienda dai concorrenti puntando sulla privacy: le operazioni più semplici vengono gestite direttamente sul dispositivo, mentre le richieste più complesse vengono elaborate nei server privati di Apple, attraverso un sistema di dati criptati e non permanenti.
Sul fronte tecnico, Cupertino ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale da tre miliardi di parametri, progettato per funzionare in modo efficiente su iPhone e iPad, affiancato da un modello server-based destinato a compiti più complessi. A questo si aggiungono un sistema di generazione di immagini basato sulla diffusione e un modello dedicato alla scrittura di codice, integrato negli strumenti per sviluppatori di Xcode.
Per favorire una maggiore interoperabilità, Apple ha anche reso disponibili i propri modelli IA agli sviluppatori di terze parti attraverso il Foundational Models Framework, con l'obiettivo di estendere le funzionalità intelligenti a tutto l'ecosistema di app. Ma basterà tutto questo a recuperare il gap con la concorrenza mentre le figure chiave dell'IA lasciano Cupertino? Intanto Apple ha presentato il nuovo iPad Pro con chip M5.