Stando a delle stime non ufficiali condivise dagli analisti di IDC, PlayStation VR2 ha registrato dei numeri di vendita davvero sottotono, per non dire pessimi, nelle prime settimane dal lancio. Per la precisione si parla di sole 270.000 unità acquistate a fronte delle due milioni prodotte da Sony per prepararsi al debutto del visore di PS5 nei negozi. Per gli analisti di IDC il problema principale è il costo dalla periferica, al punto che consigliano alla compagnia giapponese di apportare il prima possibile un taglio, in modo da avvicinare un numero maggiore di utenti ed evitare un flop commerciale. Tuttavia ci viene da pensare che oltre al prezzo elevato, ci sono anche altri fattori da tenere in considerazione che potrebbero aver influito negativamente sulle vendite.
Prima però è il caso di fare due premesse. La prima, scontatissima, è che il dato delle 270.000 unità vendute alla fine di marzo sono una stima e non dei dati ufficiali e quindi vanno prese con le pinze in attesa di quelli che diramerà Sony stessa nelle prossime settimane. Possiamo però ripescare le dichiarazioni fatte dal CFO Hiroki Totoki a inizio mese, che affermava che la compagnia "è molto felice del lancio di PlayStation VR2" e che a suo avviso la periferica ha "buone chance" di superare le 5 milioni di unità vendute del precedente visore per PS4.
Insomma, e qui arriviamo alla seconda premessa, 270.000 unità vendute sono tante o poche? Chiaramente, se confermato, si tratta di un dato apparentemente negativo, ma viste le dichiarazioni di Totoki forse Sony ritiene che i risultati di PlayStation VR2 al lancio siano meno catastrofici di come li dipinge IDC, che non può sapere di preciso quali siano gli obiettivi di vendita che si è prefissata la compagnia giapponese tenendo in considerazione tutti i vari fattori, punti di forza e criticità del suo prodotto.
Detto questo, come fatto notare da IDC è innegabile che il prezzo di PlayStation VR2 possa aver influito in maniera sostanziale sulle vendite, nonostante sia più che equo rapportato alle caratteristiche hardware che monta, come spiegato nella nostra recensione. Parliamo infatti di un visore che costa 549,99 euro, laddove solo PS5 richiede un esborso di 450 - 550 euro, offerte escluse. Tenete presente tra l'altro che solo da pochi mesi è relativamente semplice reperire la console nei negozi: ci viene da pensare che siano davvero in pochi quelli propensi a spendere 1.000 o più euro per acquistare entrambi assieme o a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro.
Tuttavia, come accennato in apertura, non crediamo sia corretto indicare solo il prezzo come motivo per le presunte vendite sottotono di PlayStation VR2. Tra i vari fattori c'è da tenere in considerazione infatti anche la base installata di PS5, che stando ai dati ufficiali di inizio febbraio è a quota 32 milioni di unità (contro i 50 milioni circa di PS4 al lancio del precedente visore), forse ancora troppo poche per sostenere una periferica del genere.
A tal proposito è un vero peccato che Sony abbia deciso nuovamente di limitare PlayStation VR2 al solo ecosistema PlayStation, dato che siamo certi che la periferica avrebbe fatto gola anche a molti utenti PC e quindi anche un numero maggiore di sviluppatori, con benefici per tutti. I prodotti esclusivi sono da sempre uno dei pilastri della strategia di Sony, ma mai come in questo caso una maggiore apertura al mercato PC, dove il settore della VR è sicuramente più radicato, sarebbe stata a parere di chi scrive la scelta migliore.
Tra i vari fattori non possiamo non citare poi un marketing poco accattivante. Per carità non sono mancati spot e inserzioni pubblicitarie, ma a livello comunicativo si potevano fare molti più sforzi. Basti pensare che Sony oltre al CES non ha dedicato neppure uno State of Play esclusivo a PlayStation VR2 per presentare in maniera esaustiva al suo pubblico le caratteristiche e la sua line-up di lancio. Anzi, ha lasciato che annunci importanti, come data di uscita e prezzo del visore, venissero comunicati senza tante celebrazioni con freddi post del PlayStation Blog, alla stregua del reveal dell'ennesima nuova colorazione del Dualsense. La campagna di rilancio di PS5 avvenuta a inizio anno, con tanto di trailer, PS5 gigante a Roma e altre attività che saranno costate decine di milioni di dollari, era sacrosanta, ma forse sarebbe stato il caso fare sforzi simili anche per PlayStation VR2, a maggior ragione se consideriamo quanto ancora il settore dei visori per la realtà virtuale interessi a una nicchia di pubblico, soprattutto nell'ambito console.
Ultimo ma non per importanza, citiamo la line-up di lancio, sicuramente abbondante e variegata, ma forse è mancato quel titolo di spicco, una killer app imprescindibile in grado di ingolosire il grande pubblico, con tutto il rispetto per Horizon: Call of the Mountain e Gran Turismo 7. E anche guardando al futuro al momento sono pochi i titoli che sembrerebbero in grado di ricoprire questo ruolo.
Insomma, tagliare il prezzo di PlayStation VR2 come suggerito da IDC potrebbe sicuramente aumentare le unità vendute, abbassando tuttavia i margini di profitto di Sony e mandando su tutte le furie chi lo ha preso al lancio, ma dubitiamo che al momento sia la cura a tutti i mali.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.