Rockstar Games ha spiegato che i licenziamenti effettuati la scorsa settimana sono legati ai leak e non ai sindacati, respingendo dunque le accuse secondo cui l'azienda avrebbe in questo modo cercato di ostacolare dei tentativi di sindacalizzazione.
"La scorsa settimana abbiamo preso provvedimenti nei confronti di un certo numero di individui che sono stati trovati a distribuire e discutere informazioni riservate in un forum pubblico, in violazione delle nostre politiche aziendali", ha dichiarato un portavoce.
"Quanto accaduto non ha in alcun modo a che fare con il diritto delle persone di aderire a un sindacato o di partecipare ad attività sindacali", conclude la nota, che Rockstar Games si è trovata costretta a pubblicare per via della accuse che le sono state mosse.
I licenziamenti effettuati hanno riguardato fra i trenta e i quaranta dipendenti negli uffici del Regno Unito e del Canada, e l'azienda ha fin da subito motivato tale azione parlando di "grave cattiva condotta", venendo però attaccata da un sindacato inglese.
L'ossessione per la sicurezza
Come forse ricorderete, Take-Two ha perso 500 milioni di dollari in borsa a causa dei leak di GTA 6, che hanno duramente colpito il team di sviluppo del gioco e che rappresentano un gravissimo e inedito precedente per un'azienda che ha sempre fatto della sicurezza e della riservatezza i suoi vanti.
Appaiono dunque plausibili le motivazioni che l'azienda ha fornito in merito ai licenziamenti, sebbene l'Independent Workers' Union of Great Britain sia convinto che in realtà tutta questa operazione sia stata messa in piedi per reprimere il desiderio di alcuni lavori di sindacalizzarsi.