OpenAI sta spingendo sempre più in avanti i confini dell'intelligenza artificiale, e il suo CEO, Sam Altman, ha recentemente condiviso tre osservazioni chiave sulla crescita del settore. Tra queste, una previsione audace: il costo di utilizzo di un modello AI calerà di dieci volte ogni 12 mesi.
Il crollo dei costi dell’AI e il confronto con la legge di Moore
Nel suo blog post, Altman ha sottolineato come il costo dell'intelligenza artificiale segua un trend di riduzione molto più rapido rispetto ai precedenti avanzamenti tecnologici. "La legge di Moore ha cambiato il mondo con un raddoppio della potenza di calcolo ogni 18 mesi", ha spiegato Altman, "ma l'intelligenza artificiale sta avanzando a un ritmo ancora più veloce". A dimostrazione di questa teoria, ha citato la riduzione drastica dei costi per token tra GPT-4 e GPT-4o, dove il prezzo è calato di 150 volte in poco più di un anno.
L'ascesa di modelli open-source e alternative a basso costo come DeepSeek R1 sta accelerando questa tendenza. DeepSeek ha ottenuto grande attenzione per aver sviluppato un modello AI efficiente con un investimento dichiarato di soli 6 milioni di dollari, sebbene alcuni rapporti suggeriscano cifre molto più elevate.
La corsa all’AI: OpenAI e il suo abbonamento Pro da 200$
Mentre le alternative economiche guadagnano terreno, OpenAI ha recentemente lanciato ChatGPT Pro a 200 dollari al mese, una versione avanzata del chatbot che "pensa più a fondo" e offre un accesso privilegiato alle funzionalità premium. Questa mossa ha suscitato discussioni nel settore, con molti che si chiedono se il prezzo sia giustificato, specialmente considerando il calo dei costi previsto da Altman.
Parallelamente, OpenAI ha annunciato un investimento da 500 miliardi di dollari nel progetto Stargate, una rete di data center avanzati destinati a sostenere lo sviluppo dei futuri modelli AI. Questo enorme investimento sottolinea la convinzione di Altman che il valore dell'AI crescerà in modo super-esponenziale rispetto all'incremento delle risorse impiegate. Nonostante l'entusiasmo attorno all'AI open-source, emergono gravi preoccupazioni sulla sicurezza e l'etica dei dati. Secondo alcune indagini, DeepSeek avrebbe utilizzato contenuti protetti da copyright di Microsoft e OpenAI per addestrare il proprio modello.