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Samsung prepara l’Exynos 2600 a 2nm per il Galaxy S26: finalmente è pronta a sfidare Qualcomm e TSMC?

Il nuovo chip Exynos 2600 potrebbe segnare il ritorno di Samsung con una produzione interna di massa a 2 nanometri dopo anni problematici

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   02/09/2025
Samsung Exynos

Il debutto della serie Galaxy S26, atteso per l'inizio del prossimo anno, potrebbe portare con sé una novità importante: l'adozione dell'Exynos 2600, il primo processore Samsung realizzato con tecnologia GAA a 2 nanometri. Dopo anni in cui i modelli di fascia alta della casa sudcoreana hanno utilizzato quasi esclusivamente chipset Qualcomm, l'azienda sembra pronta a rilanciare la propria linea di SoC, puntando a un equilibrio tra prestazioni, costi e capacità produttiva.

Le indiscrezioni riportate da ETNews indicano che la divisione foundry di Samsung avrebbe superato i problemi di resa produttiva che in passato avevano rallentato i progetti sui nodi avanzati. I primi dati parlavano di un rendimento attorno al 30% per il processo 2nm, un livello considerato basso, ma che nel tempo sarebbe migliorato. Ora l'azienda sarebbe pronta ad avviare la produzione su larga scala, con l'obiettivo di proporre un chip competitivo non solo sul piano prestazionale, ma anche in termini di stabilità.

Cosa aspettarsi da Exynos 2600

Dal punto di vista tecnico, l'Exynos 2600 dovrebbe integrare un'unità NPU con prestazioni molto superiori rispetto alla generazione precedente, elemento fondamentale per le applicazioni legate all'IA. Uno dei nodi più critici, storicamente associato alla linea Exynos, riguarda invece la gestione delle temperature. Per contrastare il rischio di surriscaldamento, Samsung avrebbe introdotto una tecnologia denominata Heat Pass Block (HPB), pensata per migliorare la dissipazione e consentire al processore di mantenere prestazioni costanti nel tempo.

Samsung Galaxy S25 Edge
Samsung Galaxy S25 Edge

Le prime tracce dell'Exynos 2600 sono emerse anche su Geekbench 6, dove i punteggi ottenuti risultano vicini a quelli di una versione a frequenza ridotta dello Snapdragon 8 Elite Gen 5, il chip di punta di Qualcomm per il prossimo anno. Si tratta di segnali incoraggianti che suggeriscono come la tecnologia a 2nm GAA di Samsung possa porsi in concorrenza diretta con quella di TSMC, il cui avvio di produzione è previsto nel quarto trimestre del 2025.

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Per il mercato, la scelta di alternare versioni con Snapdragon e con Exynos a seconda delle aree geografiche rappresenta una strategia che potrebbe ridurre la dipendenza da fornitori esterni e contenere i costi complessivi. Tuttavia, la sfida per Samsung non riguarda soltanto l'aspetto tecnologico. L'azienda deve anche riconquistare la fiducia dei consumatori, spesso critici nei confronti dei chip Exynos per problemi di prestazioni e gestione termica nelle passate generazioni.

L'arrivo del Galaxy S26 sarà quindi un banco di prova decisivo. Da un lato, offrirà la possibilità di valutare i progressi compiuti sul fronte produttivo e ingegneristico; dall'altro, misurerà la capacità del marchio di riposizionare la propria offerta nel segmento premium degli smartphone. Se l'Exynos 2600 riuscirà a dimostrare affidabilità e competitività, Samsung potrà rafforzare la propria indipendenza industriale e rientrare da protagonista nella corsa ai processori di nuova generazione.