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Samsung svela i primi dati sul processo 2nm GAA, e sembra molto promettente

Il processo 2nm GAA di Samsung mostra miglioramenti contenuti ma promette volume produttivo maggiore e nuovi clienti strategici.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   17/11/2025
Chip 2nm

Per la prima volta Samsung ha pubblicato dei dati ufficiali sulle prestazioni del suo processo produttivo a 2nm GAA, dopo aver annunciato nei mesi scorsi l'avvio della produzione di wafer su questa tecnologia. Le informazioni diffuse offrono un quadro più preciso dell'evoluzione rispetto al nodo precedente a 3nm GAA, rivelando progressi meno marcati del previsto ma comunque rilevanti per la strategia industriale dell'azienda.

Il nuovo nodo dovrebbe debuttare con l'Exynos 2600, futuro SoC destinato a segnare il ritorno di Samsung nel segmento dei chip premium. Parallelamente, la società starebbe facendo accordi con clienti esterni per ampliare la propria quota di mercato nel settore delle fonderie, ancora fortemente dominato da TSMC. I numeri diffusi confermano una crescita contenuta in termini di prestazioni ed efficienza, mentre i miglioramenti nei rendimenti produttivi sembrano costituire un elemento più significativo. Questo aspetto potrebbe incidere sulle capacità di Samsung di aumentare i volumi, fattore cruciale per raggiungere gli obiettivi finanziari previsti per il prossimo triennio.

I risultati del processo 2nm GAA

L'attuale posizione di Samsung nel mercato delle fonderie resta distante dal leader del settore: le vendite del secondo trimestre indicano una quota del 7,3 percento, a fronte del 70,2 percento detenuto da TSMC. Nonostante questo divario, il gruppo coreano punta a riportare in utile il comparto semiconduttori entro il 2027, affidando proprio al processo 2nm GAA un ruolo centrale nella ripresa.

Stabilimento di fonderia Samsung Electronics
Stabilimento di fonderia Samsung Electronics

Secondo le informazioni riportate da Dailian, la tecnologia a 2nm garantirebbe un incremento prestazionale fino al 5 percento rispetto al 3nm GAA, un miglioramento dell'efficienza energetica pari all'8 percento e una riduzione dell'area del 5 percento. Le stime iniziali, diffuse in precedenza, erano più ambiziose e ipotizzavano incrementi più consistenti. Il divario tra aspettative e dati reali evidenzia la complessità tecnica del passaggio a geometrie così avanzate.

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Il nodo 2nm non rappresenta quindi un salto generazionale pronunciato, ma un'evoluzione incrementale pensata per migliorare l'efficienza complessiva e mantenere competitività sul piano industriale. L'ampiezza ridotta dei margini tecnologici rende più critico l'aspetto dei rendimenti produttivi, che fino a poco tempo fa si attestavano intorno al 30 percento. Le fonti citate indicano un recente aumento fino al 50-60 percento, un passo decisivo per sostenere una produzione stabile e in volumi significativi.

Il miglioramento dei rendimenti permette a Samsung di pianificare un incremento delle wafer start mensili, fondamentali per rispondere alla domanda legata al futuro Exynos 2600, finora limitato a circa 15.000 unità al mese. L'azienda sta inoltre ampliando il portafoglio clienti nel settore dei 2nm, includendo due importanti produttori di hardware per il mining di criptovalute, MicroBT e Canaan. Questi ordini rappresenterebbero da soli circa il 10 percento della capacità produttiva disponibile sul nodo.

A questi accordi si aggiunge un'intesa dal valore di diversi miliardi con Tesla, che conferma l'interesse del settore automotive per le tecnologie di nuova generazione. La domanda proveniente da ambiti differenti, non solo mobile ma anche industriale e veicolare, potrebbe contribuire a stabilizzare la produzione e garantire un utilizzo più efficiente delle linee.