Ci siamo: con il prossimo aggiornamento di Starfield, Bethesda andrà a introdurre una modalità a 60 fps su Xbox Series X e dunque tornano alla mente le parole di Phil Spencer sulla "scelta creativa" dei 30 fotogrammi. Quale scelta, quella di non svantaggiare Series S?
Premessa: siamo grandi fan di Xbox Series S e la riteniamo una macchina perfetta nel suo essere un'opzione così accessibile per entrare nell'ecosistema Xbox: un vantaggio non da poco, che giustifica senz'altro le inevitabili prestazioni ridotte nei giochi più esigenti dal punto di vista tecnico.
Perché dunque Microsoft si fa tutti questi problemi nel dimezzare il frame rate nei titoli più impegnativi su Series S? C'entrano le prerogative iniziali della console, che prometteva esperienze a 1440p e 60 fps? A quasi tre anni dal lancio, è ormai chiaro che quel tipo di prestazioni risultano impossibili da raggiungere nelle esperienze tripla A.
Lo dimostrano abbondantemente gli sviluppatori third party, che pur senza escludere il supporto a Series S sono soliti diminuire sensibilmente risoluzione e frame rate rispetto a Series X. Gli utenti sono dunque ormai ben consapevoli di questo gap prestazionale.
Un approccio ancora attuale e ancora sbagliato
A quasi un anno dall'uscita di Starfield, l'aggiornamento che introduce la modalità a 60 fps su Xbox Series X appare a dir poco tardivo e si rifà alla peggiore tradizione del gaming su PC, quando i giochi arrivano all'appuntamento col lancio privi di importanti funzionalità.
L'esempio del mancato supporto al ray tracing o alle tecnologie di upscaling, che vengono recuperate mesi dopo, rappresenta alla fine dei conti un insulto nei confronti degli appassionati più entusiasti, quelli che acquistano un gioco al day one e ovviamente lo completano nel giro di qualche giorno o di qualche settimana, quali che siano le sue mancanze.
E per quanto sia attraente l'idea di rigiocare da capo un titolo che ci è piaciuto, magari alla luce di prestazioni ottimizzate e funzionalità aggiunte, non sempre è possibile per ragioni di tempo; e in ogni caso non è la stessa cosa rispetto a cimentarsi con quella esperienza per la prima volta, trovandola fin da subito nelle condizioni ideali.
Anche quella di Hellblade 2 è una scelta creativa?
Un anno fa sembravano tutti più o meno d'accordo nel dire che non era possibile far girare Starfield a 60 fps su Xbox Series X per via delle peculiarità del motore grafico Bethesda, che va a calcolare fisicamente ogni singolo oggetto presente nell'universo di gioco.
L'aggiornamento di maggio smonterà inevitabilmente queste teorie, fosse anche attraverso l'impiego di tecniche di upscaling aggressive che andranno probabilmente a diminuire il dettaglio grafico perché il gioco possa raggiungere gli agognati 60 fotogrammi al secondo.
Il problema è che, alla luce di questo "miracolo tecnico", non è possibile ignorare il fatto che anche Senua's Saga: Hellblade 2 girerà a 30 fps, e non sarebbe carino vedere fra un anno l'arrivo di un aggiornamento che vada a raddoppiare il frame rate dell'atteso titolo di Ninja Theory su Xbox Series X.
Magari, a pensar male, con l'approssimarsi di una versione PS5. Voi che ne pensate? Parliamone.