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Steam, sviluppatori indie rimuovono i loro giochi perché Valve non ha preso posizione sul Black Lives Matter

Alcuni sviluppatori indie stanno rimuovendo i loro giochi da Steam perchè Valve non ha preso posizione sul Black Lives Matter.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/06/2020

Diversi sviluppatori indie stanno rimuovendo i loro giochi da Steam perché Valve non ha preso ufficialmente posizione sul Black Lives Matter, cioè sul movimento di protesta globale nato dall'omicidio del nero americano George Floyd da parte della polizia di Minneapolis.

Grosse realtà dell'industria dei videogiochi come Sony, Microsoft, Rockstar Games, Nintendo, Niantic, Activision Blizzard ed Electronic Arts, tanto per fare qualche nome, hanno appoggiato pubblicamente le proteste, prendendo anche alcune iniziative che hanno avuto una grande risonanza, come ad esempio lo spegnimento dei server di GTA Online e Red Dead Online per due ore.

Julian Glander, artista e sviluppatore indie, ha deciso di rimuovere i suoi giochi, Art Sqool e Lovely Weather We're Having, da Steam a causa del silenzio di Valve sulla faccenda e ha invitato altri sviluppatori indie a fare lo stesso. Inoltre ha deciso che non pubblicherà mai più su Steam.

Il messaggio con cui Glander ha motivato la sua scelta è eloquente e afferma proprio quanto abbiamo riportato: lo sviluppatore non riesce a tollerare di pubblicare i suoi giochi sulla piattaforma di una compagnia che non ha preso pubblicamente posizione contro il razzismo, secondo lui per paura di far infuriare i giocatori maschi bianchi. "Ci mi rende triste perché credo che molti di loro sono quelli cui farebbe più bene ascoltare il messaggio di Black Lives Matter."

Il gesto plateale di Glander è stato imitato anche da altri sviluppatori, come Gabriel Koenig di Ghost Time Games, che ha fatto rimuovere il suo Test Tube Titans, affermando di non voler essere complice di chi non si schiera contro l'odio; o come Dan Sanderson e il suo First Winter.

C'è da dire in difesa di Valve che Steam è da anni il negozio di videogiochi più aperto a esperienze di ogni tipo. Se molti titoli progressisti hanno trovato una platea, lo devono anche a Steam e alla sua politica di non censurare nulla che non sia illegale.

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