Il team di Dispatch, AdHoc Studio, ha rivelato ai microfoni di Bloomberg di aver lavorato a un nuovo Splinter Cell quando i suoi membri fondatori facevano parte di Ubisoft, nel 2017, ma poi quel progetto è diventato XDefiant e le cose sono andate come sappiamo.
"Ero così entusiasta di realizzare un nuovo Splinter Cell e contribuire al rilancio della serie, che era ferma ormai da un po'", ha raccontato Nick Herman. "Pensavamo di poter raccontare una grande storia e fare qualcosa che i fan avrebbero amato", ma Ubisoft spingeva con insistenza verso i live service.
"Ci abbiamo provato lo stesso: 'facciamo un live service narrativo', ci siamo detti. Cercavamo di farlo funzionare e abbiamo realizzato un sacco di prototipi interessanti", ha spiegato Herman, aggiungendo però che i loro sforzi non hanno portato a nulla e il progetto è stato trasformato in XDefiant, che ha chiuso i battenti nel giro di pochi mesi.
Delusi, gli sviluppatori hanno deciso di voltare pagina e grazie a un vecchio amico, Michael Choung, sono entrati in contatto con Eko per lavorare a un live action in stile Telltale: è così che nel 2018 è nato AdHoc Studio, partendo con grande entusiasmo... finché non è arrivata la pandemia a bloccare tutto.
La rivincita con Dispatch
Il grande successo di Dispatch rappresenta una vera e propria rivincita per il team di sviluppo, che ha recuperato questo vecchio concept trasformandolo in un gioco animato e inseguendo disperatamente eventuali finanziatori.
"Quest'anno è stato duro", ha ammesso Herman. "Passi il tempo a pensare 'so che mancano tot settimane prima che lo studio resti senza soldi'. È una cosa che non augurerei a nessuno." Però appunto Dispatch è esploso, conquistando pubblico e critica, e offrendo finalmente una stabilità allo studio.
"La cosa che i creativi dovrebbero sapere è che non abbiamo seguito alcuna indicazione: ci siamo semplicemente messi a realizzare ciò che pensavamo fosse valido, l'abbiamo finanziato noi stessi e ora stiamo vedendo i soldi entrare."