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TSMC di nuovo sotto accusa negli USA: i lavoratori di Taiwan sono trattati meglio degli americani

Il gigante dei semiconduttori TSMC citato in giudizio per presunta discriminazione verso i dipendenti americani: favoritismi verso i lavoratori taiwanesi e ambiente di lavoro ostile per i non asiatici.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   14/11/2024
La sede TSMC in Arizona

Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore di chip al mondo, si trova al centro di una controversia legale che potrebbe mettere in discussione i suoi rapporti con gli Stati Uniti.

L'azienda, che ha investito 65 miliardi di dollari in Arizona per la costruzione di tre impianti di produzione di chip, è stata accusata di favorire i dipendenti taiwanesi a scapito di quelli americani. Ma vediamo più nel dettaglio cosa sta succedendo.

La causa contro TSMC

La causa, intentata inizialmente da Deborah Howington, responsabile delle acquisizioni di talenti presso TSMC, e successivamente supportata da altri dodici dipendenti, denuncia una cultura di pratiche discriminatorie illegali che favorirebbero i dipendenti taiwanesi. Le accuse includono l'assegnazione di mansioni e promozioni migliori ai lavoratori taiwanesi, l'organizzazione di riunioni in lingua mandarino che escludono i dipendenti americani e la fornitura di benefit esclusivi per i dipendenti taiwanesi.

La fabbrica TSMC in Arizona
La fabbrica TSMC in Arizona

Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la presunta partnership tra TSMC e Banner Health per offrire ai dipendenti taiwanesi una serie di benefit, tra cui l'assistenza di un medico taiwanese non abilitato alla pratica medica negli Stati Uniti. Questi servizi, a quanto pare, non sarebbero disponibili per i cittadini americani.

L'avvocato del gruppo dei querelanti, Daniel Kotchen, socio dello studio legale Kotchen & Low, ha informato Forbes che TSMC dovrebbe conformarsi alle leggi federali contro la discriminazione e trattare tutti gli individui allo stesso modo. Kotchen & Low ha recentemente vinto una causa collettiva contro Cognizant per aver favorito i lavoratori indiani con visti H-1B rispetto alle assunzioni locali.

"Avendo accettato 6 miliardi di dollari di finanziamenti federali statunitensi e avendo scelto di competere negli Stati Uniti, è imperativo che TSMC si conformi alle leggi federali contro la discriminazione e tratti tutte le razze, origini nazionali e cittadini allo stesso modo. Siamo fiduciosi nel nostro caso e non vediamo l'ora di presentarlo a una giuria".

TSMC, dal canto suo, si difende affermando di credere fermamente nel valore di una forza lavoro diversificata e di assumere e promuovere senza distinzione di genere, religione, razza, nazionalità o affiliazione politica. L'azienda sottolinea inoltre di fornire diversi canali per consentire ai dipendenti di sollevare preoccupazioni e di impegnarsi a risolverle in modo costruttivo.

Con questa ondata di accuse, TSMC si trova ad affrontare una battaglia legale che potrebbe inasprire i suoi rapporti con gli Stati Uniti, a meno che non corregga rapidamente la situazione. Il tutto mentre l'azienda potrebbe non vendere più chip avanzati alle aziende cinesi e ha da poco ribadito i chip a 2 nm rimangono in produzione a Taiwan.