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Ubisoft trasforma un'espansione in un gioco completo: agilità creativa o sintomo di affaticamento?

Ubisoft ha trasformato un'espansione di Assassin's Creed Valhalla in un gioco completo: si tratta di un simbolo dell'agilità creativa della compagnia o è sintomo di affaticamento produttivo?

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   09/02/2022

Jason Schreier ha, ancora una volta, pubblicato uno scoop dedicato a una delle saghe videoludiche più famose al mondo. Parliamo del prossimo capitolo di Assassin's Creed. No, non quell'Infinity già annunciato, ma un nuovo gioco. Le informazioni sono state corroborate anche da Eurogamer.net, che toglie quindi anche il più piccolo dubbio sulla questione.

Secondo il report, Ubisoft ha deciso di trasformare quella che inizialmente era prevista come un'espansione di Assassin's Creed Valhalla in un gioco indipendente. Questo capitolo permetterà alla compagnia di pubblicare un nuovo titolo premium in attesa di Infinity, che dovrebbe trasportare la saga verso un futuro più live service, con un solo gioco che farà da contenitore per molteplici prodotti ed esperienze dedicate ad Assassin's Creed.

Il vantaggio di posizionare sul mercato un gioco indipendente, piuttosto che una nuova espansione dell'estremamente apprezzato Valhalla, è duplice. Prima di tutto, un nuovo gioco attira maggiormente l'attenzione ed è facilmente accessibile anche a chi non ha acquistato Valhalla. Secondariamente, Ubisoft può giustificare più facilmente un prezzo elevato, anche se i 39,99€ di L'alba del Ragnarok dimostrano che la compagnia francese non ha troppe difficoltà in tal senso.

Pubblicare un gioco completo serve anche per rassicurare gli investitori e dimostrare che la catena produttiva di Ubisoft è in grado di pubblicare regolarmente nuovi prodotti e generare conseguenti introiti.

Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok
Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok

Al tempo stesso, però, potrebbe essere sintomo di una compagnia che fatica a gestire la produzione dei giochi più massicci. Assassin's Creed è in salute e saghe come Far Cry continuano a pubblicare capitoli uno dopo l'altro, certo.

Al tempo stesso, però, Ubisoft è in grande difficoltà con Beyond Good & Evil 2 che, ci dice Jason Schreier, è ancora in pre-produzione dopo cinque anni di lavori. Il progetto ha generato sin da subito una reazione estremamente positiva da parte dei giocatori più navigati e ha messo Ubisoft in buona luce, ma è chiaro che la mossa della società d'Oltralpe è stata annunciata quando non vi erano piani o certezza riguardo a questo progetto, oppure che nel corso degli anni la visione creativa del team si è dimostrata fallace e il titolo ha avuto bisogno di essere rivisitato in modo massiccio.

Andiamo però oltre: Skull & Bones, il gioco sui pirati, è stato rimandato ancora e ancora. Anche in questo caso si è spesso parlato di cambi ai vertici, reboot interni, cambiamenti della struttura del gioco e tanti problemi di sviluppo.

Passiamo a Prince of Persia Le Sabbie del Tempo Remake, rimandato a tempo indeterminato e, ora, forse cancellato. Secondo le voci catturate da Schreier, un remake di un capitolo della saga è stato cancellato. Non c'è la certezza che si tratti proprio di Le Sabbie del Tempo, ma è naturale pensare subito a questo capitolo, che sin dall'annuncio ha subito enormi critiche per la componente grafica, figlia di un progetto molto più limitato di quanto i fan si aspettavano.

Anche la saga di Ghost Recon è in difficoltà, con Breakpoint che non ha affatto registrato un responso positivo pari al precedente capitolo e, negli ultimi tempi, sembra essersi affossato da solo essendo divenuto il centro dell'esperimento NFT di Ubisoft Quartz.

Come non citare poi Hyper Scape, tentativo ufficialmente fallito di posizionarsi nel mercato dei battle royale, che tanto bene hanno fatto alle finanze di Epic Games (Fortnite), Electronic Arts (Apex Legends) e Activision (Warzone).

Ovviamente Ubisoft è ancora in grado di pubblicare giochi di qualità e successo, ma un Riders Republic e un nuovo spin-off free to play di Tom Clancy non bastano per dire al mondo che Ubisoft è la più grande compagnia di videogiochi esistente (che è l'obiettivo di ogni grande compagnia, ovviamente).

I prossimi due anni, probabilmente, saranno importanti per capire quanto bene sia ancora in grado di fare Ubisoft: speriamo che i problemi interni si risolvano, soprattutto quelli della gestione del personale. Schreier ci conferma infatti che gli scandali e gli scontri interni tra dipendenti e dirigenza (e conseguenti addii di molti dipendenti) hanno creato grossi problemi alla lineup.

Speriamo che questo nuovo capitolo di Assassin's Creed sia un faro in mezzo al mare e che dimostri che i team di sviluppo di Ubisoft hanno ancora tanto da dire.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.