Stando a quanto riportato dal giornalista Jeff Grubb, Ubisoft avrebbe fatto un giro di proposte a varie compagnie per essere acquisita, finendo per farsi ridere in faccia. Grubb non ha specificato quali sarebbero queste compagnie, ma non è difficile immaginarle, visto che di realtà legate al mondo dei videogiochi abbastanza grandi da poter eseguire una simile transazione ce ne sono in realtà molto poche (vanno comunque considerate anche le realtà esterne che potrebbero essere interessate a entrare nell'industria dei videogiochi).
L'indiscrezione di Grubb è arrivata dopo la brutta notizia odierna dei pessimi risultati finanziari dell'editore francese per l'anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo 2023, che hanno portato alla cancellazione di tre giochi e a un ulteriore rinvio di Skull and Bones.
A febbraio 2022 il CEO Yves Guillemot aveva dichiarato che Ubisoft avrebbe valutato offerte per una possibile acquisizione, ma sembra che siano tutte naufragate. Dopo i dati di oggi, le possibilità che qualcosa si concretizzi sono ancora minori.
Grubb: "Ubisoft ha già fatto un giro di proposte di acquisizioni e fusioni con altre società delle sue stesse dimensioni e nella maggior parte dei casi gli hanno riso in faccia. È semplicemente troppo ingombrante. La sua forza era la sua struttura di sviluppo distribuita, ma ora è un albatros."
Grubb vede un futuro nero per Ubisoft, che proviene da una serie consecutiva di insuccessi decisamente lunga, tra giochi di scarso successo e iniziative di nessun successo come il lancio di una piattaforma per NFT. Secondo lui c'è anche la possibilità che subisca una riduzione di dimensioni.
Uno dei motivi che potrebbe aver fatto esitare le altre compagnie nel portare avanti una possibile acquisizione sono le dimensioni di Ubisoft, che conta più di quaranta studi e sussidiarie in tutto il mondo.