In questi minuti su X | Twitter si è alzato un polverone, probabilmente immotivato, dopo che è stata segnalata una pubblicità di GameStop che menziona il "Microsoft Game Pass" anziché "Xbox Game Pass", il che, collegato ai rumor di questi giorni, sembrerebbe suggerire dei grandi cambiamenti per il servizio... o di uno sbadato errore di un dipendente dal tempismo pessimo.
Ma andiamo per gradi. Come potete vedere nel post sottostante, nell'immagine per pubblicizzare gli Xbox Demo Play presso gli store aderenti all'iniziativa viene citato il "Microsoft Game Pass". Questo dettaglio è stato subito ricondiviso da numerose persone sui social e indicato come una prova del fatto che il Game Pass subirà cambiamenti importanti.
Nei giorni scorsi infatti alcune fonti hanno parlato di come in futuro i giochi realizzati dai team interni di Microsoft non saranno più disponibili al lancio all'interno del catalogo, a differenza di come erano stati abituati gli utenti in passato. Voci che si uniscono a quelle relative a una strategia multipiattaforma da parte degli alti papaveri di Redmond, intenzionati a portare le esclusive Xbox anche su PS5 e Nintendo Switch. Tutte indiscrezioni senza conferme ufficiali, con Microsoft che ha in programma di fare chiarezza sul futuro di Xbox la prossima settimana.
Un errore di battitura nel momento peggiore possibile
Insomma, quello che in condizioni normali poteva essere interpretato come lo sbadato errore del curatore dei profili social di GameStop, ora è diventato è un argomento di dibattito sui social... che tuttavia potrebbe avere vita molto breve.
Infatti, Jez Corden di Windows Central afferma di aver ricevuto conferma che la pubblicità in questione è frutto di un errore di battitura e che Xbox Game Pass manterrà il suo nome.
Inoltre, pochi istanti prima della pubblicazione di questa notizia GameStop ha rimosso il post incriminato, ma senza condividere dettagli sulla questione, dunque rimaniamo in attesa di chiarimenti da fonti ufficiali.
Ovviamente vi terremo aggiornati in caso di novità, ma per il momento vi suggeriamo di bollare il tutto come uno spiacevole malinteso.