Final Fantasy IX, recensione

L'uscita di Final Fantasy VII su iOS e Android s'inseriva all'interno di un contesto che prevedeva anche la riproposta su Steam, molto pubblicizzata e per l'impatto che il gioco ebbe ai tempi dell'uscita originale, e come viatico per il venturo remake su PlayStation 4; Final Fantasy IX invece è arrivato quasi silenziosamente, senza clamore, e sebbene una versione PC sia prevista per questi mesi, è molto probabile che lo sviluppo su mobile sia stato questa volta la priorità, per tutta una serie di miglioramenti rispetto a Final Fantasy VII che andremo ad analizzare. Constatiamo la presenza ancora di alcune grosse problematiche, però forse, pian piano, Square Enix sta prendendo confidenza con la scena mobile. Ma andiamo con ordine.

Il nostro giudizio sulla versione per mobile device di Final Fantasy IX, una pietra miliare dei JRPG!

L'originale non si scorda mai...

Che posto abbia il nono episodio in una classifica dei Final Fantasy più belli, è ancora oggi, a 16 anni dall'uscita, oggetto di dibattito. Final Fantasy IX nacque come spin off della saga dopo che il trio Sakaguchi/Minaba/Uematsu, i primi due in particolare, era stato un po' messo in ombra dal clamoroso successo di Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII, che avevano sì sdoganato il JRPG in tutto il mondo ma che avevano anche, stilisticamente soprattutto, dato il via a quella deviazione di cui oggi vediamo i frutti pieni e controversi.

Poi rientrò nella numerazione regolare, e ciò si può vedere, col senno di poi, come una celebrazione, una chiusura di una fase gloriosa prima di avventurarsi definitivamente in territori incogniti. In ogni caso, la storia di Gidan, Garnet e Vivi, raccontata con toni fiabeschi, magici e avventurosi (che all'epoca qualcuno scambiò incautamente per infantilismo) non può lasciare indifferenti neanche oggi, specie se si riesce a scorgervi sotto la superficie la riflessione profonda sulla ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo che è il suo vero succo. Dal punto di vista del gameplay, invece, in realtà i due episodi precedenti non avevano affatto rotto col passato, e Final Fantasy IX si pone sulla stessa scia rappresentando forse la summa di tutto quello che c'era stato prima: dall'Active Time Battle alle "classi" (a volte esplicite, altre no ma sempre in qualche modo presenti) dei personaggi, dal sistema di abilità legate all'equipaggiamento al Trance Mode, sino alle digressioni coi Chocobo che fanno la caccia al tesoro e al Tetra Master, tutto in Final Fantasy IX è studiato in maniera certosina e raggiunge un equilibrio notevole rendendo il gameplay una spinta al coinvolgimento al pari della storia. E della presentazione: un Minaba e uno Uematsu in forma smagliante celebrano la saga che a loro deve tanto in maniera forse irripetibile, immaginifica e poetica, fanciullesca e adulta proprio quando deve esserlo, senza spingere artificialmente da un lato o dall'altro solo per questioni "di cassetta".

...ma ogni conversione è diversa

Tutto questo ben di Square com'è stato portato su iOS e Android? Con alti e bassi. Dal punto di vista grafico spiccano i modelli poligonali, e dei personaggi e dei fondali delle battaglie. A tutti sono stati apportati dei ritocchi portando in su il dettaglio poligonale ma soprattutto la pulizia e la definizione delle texture, specie per quanto riguarda i protagonisti: Gidan e compagni sono vibranti, le loro meravigliose espressioni e le loro animazioni sono perfettamente visibili e danno spettacolo anche sugli schermi più piccoli.

"Spiccare" però è proprio la parola giusta, perché di converso ai fondali in bitmap, che all'epoca facevano scalpore, è stato giusto donato un po' di filtering e vuoi per la compressione utilizzata per mantenere il download a livelli umani, vuoi soprattutto per il contrasto con gli splendidi modelli, l'effetto è veramente duro da mandar giù e si riflette anche sul gameplay, risultando alcuni elementi importanti troppo piccoli e poco visibili specie sui dispositivi di più ridotte dimensioni. Dopo aver accennato che anche le meravigliose musiche soffrono un po', ma dovete avere un orecchio veramente buono per accorgervene, della compressione, passiamo all'altro punto cruciale di ogni conversione per mobile: il sistema di controllo. Fortunatamente abbandonato l'orribile marchingegno di Final Fantasy VII, qua si è ricorsi al classico stick virtuale più bottone sensibile al contesto: è una decisione senz'altro saggia, che alleggerisce notevolmente il campo visivo e rende tutto molto più pratico, sebbene debba comunque gestire i propri limiti intrinseci di cui però non possiamo dare la colpa agli sviluppatori. È anche possibile indicare al personaggio il luogo in cui recarsi a mo' di avventura grafica, ma questa soluzione si scontra con la scarsa chiarezza dei fondali, nonché avvalersi di un controller: al momento risultano un po' di problemi di compatibilità, senz'altro risolvibili con un aggiornamento. Per il resto l'interfaccia è stata completamente ridisegnata per il controllo touch: non la migliore delle visioni, ma pratica e immediata, e in generale si ha la sensazione di essere davanti a un titolo finalmente disegnato per il mobile, con tutti i pro e i contro che questo comporta. Ultimi accenni a qualche problema nella transizione tra le varie schermate, specie all'inizio dei vari FMV, e alla traduzione in italiano che è rimasta la stessa dell'originale: all'epoca fece discutere per l'utilizzo dei dialetti, ma in ogni caso fu curata da gente che ne sapeva, basti pensare ai gustosissimi siparietti di Zon & Son.