I JRPG esistono in una specie di loop temporale. Ogni tot di anni ci cominciamo a lamentare che si sono allontanati troppo dalle loro fondamenta e chiediamo a gran voce un nuovo classico che segua le orme dei più grandi capostipiti del genere. È accaduto in questi mesi con Clair Obscur: Expedition 33, ma è successo anche nel 2013 con Bravely Default. Sebbene abbia avuto una risonanza in proporzione minore, il titolo di Square Enix ha fatto esattamente la stessa cosa a modo suo, e per questo ha riscosso un buon successo che ha portato allo sviluppo di un sequel diretto (Bravely Second del 2015) e di una sorta di soft reboot (Bravely Default II del 2021).
Square Enix ha deciso di aprire l'era di Nintendo Switch 2 proprio rimasterizzando il primo, iconico capitolo di una serie che, zitta zitta, è riuscita a ritagliarsi un posticino nel cuore degli appassionati. Abbiamo giocato Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster per capire com'è cambiato sulla nuova console ma, soprattutto, se merita ancora la vostra attenzione anche dopo tutti questi anni.
Final Fantasy sotto mentite spoglie
Quattro eroi, quattro cristalli da salvare, un impero del male da sconfiggere, tante classi da padroneggiare: sembra la descrizione di un Final Fantasy d'altri tempi, ma in un certo senso Bravely Default è esattamente questo. Parliamo di un'epoca più ingenua e spensierata, che il titolo sviluppato da Silicon Studio su Nintendo 3DS, e rimasterizzato da Cattle Call per Switch 2, rievoca pienamente attraverso una storia tutto sommato semplice che compie anche qualche scelta audace - e controversa - per mettersi al passo coi tempi.
Il party si compone quasi subito: è formato da Agnès, una Vestale braccata dall'impero che cerca disperatamente di salvare i cristalli; Tiz, il canonico bravo ragazzo che ha perso i suoi cari in una catastrofe e vuole impedire che si ripeta; Edea Lee, figlia di un pezzo grosso dell'impero col cuore al posto giusto; e Ringabel, un misterioso donnaiolo smemorato con un diario che sembrerebbe prevedere il futuro. Quattro protagonisti ben caratterizzati grazie a dialoghi brillanti e localizzati in un ottimo italiano, sia nei filmati della storia, sia nelle molteplici scenette facoltative che aiutano a conoscerli meglio.
Nonostante i presupposti catastrofici e la posta in gioco altissima, la storia di Bravely Default riesce a essere irresistibilmente autoironica, con delle piccole perle metareferenziali che non sfuggiranno agli appassionati del genere. Pecca un po' sulla caratterizzazione degli antagonisti secondari e in un atto finale molto particolare che, siamo sicuri, dividerà i giocatori oggi come allora. Al netto di queste considerazioni, Bravely Default non è invecchiato per niente sul fronte della narrativa e resta il migliore della serie senza se e senza ma.
Il merito è anche dovuto alla colonna sonora di Revo, leader del gruppo musicale Sound Horizon: un veterano del rock sinfonico che molti avranno sicuramente ascoltato, senza saperlo, nella sigla di apertura di Attack on Titan. Le musiche di Bravely Default sono fantastiche, tra le migliori che abbiamo ascoltato giocando un JRPG in tutti questi anni: ci sono rimaste impresse dal 2013 ed è stato un piacere riascoltarle grazie a questa Remaster.
Il gameplay tutto sommato è invecchiato abbastanza bene, grazie a una formula intelligente che pecca rispetto ai suo successori solo nel numero minore di classi che possiamo sbloccare, andando in un certo senso a limitare la varietà e molteplicità di combinazioni possibili nel più recente Bravely Default II: a chi ha giocato solo quest'ultimo potrebbe sembrare di fare un passo indietro, ma Bravely Default è un titolo molto ben bilanciato proprio perché all'epoca ancora non era stato necessario esasperare le sue caratteristiche per stupire i giocatori.
Il sistema Brave/Default è una funzionalità che possono usare non solo i quattro eroi, ma anche i loro nemici. In sostanza, il comando Default fa "perdere" un turno al personaggio che lo usa, mettendolo in difesa. In realtà, però, il suo turno non è perduto, ma "conservato", perché il comando Brave permette di scaricare ogni turno conservato in quello successivo. Per esempio, usando il comando Default tre volte di seguito, potremo poi usare il comando Brave altrettante volte di seguito, e il personaggio eseguirà ben quattro azioni nello stesso turno: le tre conservate tramite Default più quella del turno vero e proprio. Si può anche utilizzare il comando Brave senza passare per il Default, ma in questo caso il nostro personaggio non potrà più agire per il corrispettivo numero di turni "anticipati".
È un sistema insolito, ma incredibilmente soddisfacente, e il sistema di classi rende il tutto infinitamente più gratificante, anche perché il gioco Square Enix sa essere abbastanza impegnativo. Gli appassionati del genere si sentiranno subito a casa, mentre le nuove leve potrebbero avere qualche difficoltà, ma nulla che una sana sessione di "level up" non possa risolvere: le classi sbloccate conferiscono ai personaggi incantesimi e abilità passive che possiamo combinare in strategie sofisticate, perciò vale la pena aumentare di livello anche le più improbabili. E in casi disperati, si può sempre abbassare la difficoltà del gioco.
La versione Switch 2
Bravely Default resta pur sempre un titolo del 2013 per Nintendo 3DS con tutti i limiti del caso, ma Cattle Call ha lavorato bene a questa riedizione, ricostruendo su un singolo schermo un gioco che in origine ne sfruttava due e andando a ritoccare la fluidità e la risoluzione - che restituiscono un'immagine generalmente più pulita e gradevole - ma anche i menu e le interfacce di gioco, specie durante i combattimenti. I modelli 3D sono rimasti quelli, essenziali e stilizzati, a metà tra lo stile super deformed e quello anime che magari può non piacere a tutti, ma ora i dettagli saltano meglio all'occhio, soprattutto negli splendidi scenari disegnati a mano che cambiano seguendo un ciclo giorno/notte.
Ma una Remaster degna di questo nome include anche miglioramenti alla qualità della vita e contenuti extra, e il discorso qui si fa un pelo più complesso. Per quanto riguarda i primi, la versione Switch 2 di Bravely Default offre le canoniche funzionalità per velocizzare scene d'intermezzo e combattimenti, ma anche qualche gradita opzione che permette, tra le altre cose, di salvare le combinazioni di classi ed equipaggiamento. La modalità "multigiocatore", per così dire, che sfruttava StreetPass e SpotPass su Nintendo 3DS è stata rivista per l'occasione: resta una funzione completamente facoltativa e trascurabile, ma di più facile utilizzo e con qualche chicca simpatica legata alla lista amici.
Più controversi, invece, i contenuti extra, che alla fin fine si limitano a essere due minigiochi intitolati "Ringabel e la sua frenetica crociera" e "Tifo lucente: Acchiappa il ritmo". Entrambi sfruttano i nuovi controlli mouse di Switch 2; nel primo minigioco dovremo comandare una nave seguendo gli ordini dei protagonisti, mentre il secondo è un vero e proprio rhythm game che, però, offre soltanto cinque brani della splendida colonna sonora, e neppure tra i migliori. È chiaro che questi minigiochi sono stati pensati frettolosamente per indurre i giocatori a scoprire le funzionalità del nuovo hardware, e si capisce anche da alcuni bug irritanti che speriamo Square Enix risolva presto con una patch.
Il problema sono le ricompense blindate dietro questi due minigiochi, che peraltro diventano ripetitivi abbastanza in fretta. Essi permettono infatti di accumulare una valuta da spendere in premi che includono, tra le altre cose, dei simpatici costumi inediti per i personaggi, ma soprattutto gli oggetti chiave che sbloccano le opzioni per azzerare o moltiplicare gli scontri casuali. Per intenderci, l'originale Bravely Default permetteva fin da subito di personalizzare il gioco con uno slider che interveniva sulla frequenza dei combattimenti casuali; la Remaster, invece, inizialmente permette solo di dimezzarli o raddoppiarli. Per ampliare questa opzione dovremo prima sbloccare gli oggetti chiave relativi, giocando a ripetizione i due minigame. Non si tratta di un problema tragico, sia chiaro, ma è strano che Cattle Call abbia voluto ritoccare proprio una delle funzionalità più apprezzate del gioco originale.
Conclusioni
Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster è una riedizione consigliatissima se avete mancato l'appuntamento con l'originale per Nintendo 3DS del 2013. Riproposto a un prezzo accettabile con una serie di miglioramenti significativi soprattutto di tipo tecnico, il titolo Square Enix è un vero gioiellino dedicato agli amanti dei giochi di ruolo giapponesi a turni, con una storia intrigante, un sistema di combattimento robusto e una colonna sonora semplicemente pazzesca. Alcune scelte di questa Remaster possono apparire quantomeno insolite, e forse avremmo gradito qualche contenuto inedito in più, ma in generale possiamo ritenerci soddisfatti e sperare in un'operazione simile - e magari anche migliore - per il sequel Bravely Second.
PRO
- Ottimi ritocchi al comparto tecnico
- Miglioramenti vari alla qualità della vita
- Il sistema di combattimento è invecchiato bene
CONTRO
- Resta pur sempre un titolo per Nintendo 3DS con tutti i limiti del caso
- I minigiochi inediti lasciano un po' il tempo che trovano
- Le ultime ore potrebbero fare storcere il naso ad alcuni giocatori