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Broken Arrow, la recensione del miglior strategico in tempo reale con conflitti su larga scala

La recensione di Broken Arrow, quello che non esitiamo a definire il miglior erede di World in Conflict e il nuovo punto di riferimento del genere.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   24/06/2025
Uno degli aerei di Broken Arrow
Broken Arrow
Broken Arrow
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I problemi dell'industria tradizionale portano ormai sempre più spesso i grandi editori a disinteressarsi di generi frequentati da nicchie sì ampie, ma evidentemente non al punto da giustificare certi investimenti. Si creano così dei buchi, che con il passare del tempo si trasformano in vere e proprie voragini, fatte d'insoddisfazione e attesa. Voragini che vengono individuate e riempite da sviluppatori ed editori che sanno cogliere l'opportunità creatasi, come nel caso degli strategici in tempo reale che simulano conflitti su larga scala, il cui gioco di riferimento era World in Conflict (2007) di Massive Entertainment, cui però non è mai stato dato un seguito ufficiale, dopo che lo studio è stato venduto da Activision Blizzard a Ubisoft.

Visto lo spazio lasciato libero, la concorrenza si è fatta avanti e il risultato, in verità, è stato quello di avere alcuni ottimi giochi, in particolare Regiments (2022) di Bird's Eye Games, WARNO (2024), realizzato dagli specialisti di Eugen Systems, che avevano già creato l'ottimo Wargame: Red Dragon (2014), e ora Broken Arrow di Steel Balalaika, che non solo riesce a dire la sua, ma che a nostro avviso è anche il nuovo punto di riferimento del genere.

Nel 21° secolo

Appare abbastanza evidente come Broken Arrow sia nato da uno studio accurato dei suoi concorrenti. Nel caso lo ha fatto non tanto per copiarli, quanto per cercare di differenziarsi da loro. Come pochi altri giochi, quello di Steel Balalaika riesce a mescolare con successo azione in tempo reale ed elementi da wargame, forte di una realizzazione davvero impeccabile e di uno scenario a suo modo fresco e fonte di spunti originali per il gameplay: quello della guerra moderna.

Niente Seconda Guerra Mondiale o Guerra Fredda, quindi, ma mezzi e veicoli del secolo corrente, che sono di tutt'altro livello. Se ci pensate bene, già mettere in scena la guerra contemporanea è una grossa complicazione di suo, visto che è più difficile reperire informazioni su mezzi e armi rispetto a quelli degli scenari storici, come spiegatoci anche in un'intervista concessaci dallo studio di sviluppo. Inoltre le guerre del ventunesimo secolo si combattono in modo molto diverso da quelle del passato, tra caccia stealth e droni, delle unità che rappresentano di loro una novità importante per uno strategico di questo tipo, soprattutto considerando il fatto che devono essere gestite in mezzo a centinaia di altre.

Enorme complessità

In effetti il livello di complessità di Broken Arrow è enorme. Non aspettatevi uno strategico all'acqua di rose, perché qui bisogna sudare un bel po' per iniziare a padroneggiare i sistemi di gioco, a partire dalla personalizzazione delle unità, che permette di andare davvero in profondità.

Le mappe di Broken Arrow sono amplissime
Le mappe di Broken Arrow sono amplissime

In altri titoli esistono decine di varianti della stessa unità, per migliaia complessive, ma il livello di intervento del giocatore sulle stesse è minimo, quando non proprio nullo. Steel Balalaika ha scelto una soluzione completamente diversa e secondo noi più efficace: ogni unità rappresenta una base, su cui costruire a seconda alle esigenze del caso, che siano dettate dalle caratteristiche del campo di battaglia o dalla tattica che vogliamo impiegare per l'occasione.

Abbiamo provato la campagna single player di Broken Arrow, che ci ha convinti ad arruolarci Abbiamo provato la campagna single player di Broken Arrow, che ci ha convinti ad arruolarci

In effetti, il primo approccio è abbastanza spiazzante, visto che ci sono più di trecento truppe da considerare, ciascuna con le sue caratteristiche, ma alla lunga si comprende che in questo modo si può andare ad agire davvero su ogni aspetto del nostro esercito e su come si comporterà sul campo, ottenendo delle soluzioni uniche. Ci sono anche delle skin sbloccabili, ma durante il gameplay si notano poco, visto che l'azione viene inquadrata per la maggior parte del tempo dall'alto.

Si sperimenta molto, quindi, cercando anche di legare i risultati alle specializzazioni delle due fazioni, USA e Russia, che aggiungono un altro strato di complessità al tutto. Se ne possono selezionare due su cinque e consentono di focalizzarsi su alcune unità e su di un certo stile di gioco. Ad esempio l'Airborne Infantry degli Stati Uniti è ideale per chi ama fare imboscate, ma paga in fase di resistenza, mentre le Coastal Troops russe sono ottime per le operazioni navali, ma molto meno efficienti a terra. Le combinazioni sono tante e vanno adattate ai vari scenari che si possono incontrare, visto che non sono efficaci in ogni circostanza.

L'azione di Broken Arrow viene inquadrata per la maggior parte del tempo dall'alto
L'azione di Broken Arrow viene inquadrata per la maggior parte del tempo dall'alto

Come avrete capito, l'inserimento in gioco può essere complicato, soprattutto per i neofiti, nonostante la presenza di un tutorial completo, che però si limita a fornire informazioni sui concetti generali (inevitabile). Comunque sia, superata la ripida curva d'accesso iniziale, le soddisfazioni che si traggono da Broken Arrow sono davvero enormi, sia giocando da soli, sia nelle partite multiplayer.

Gameplay

Naturalmente, tutta questa complessità sarebbe nulla se non si riflettesse in un gameplay interessante mentre si è sul campo di battaglia. Fortunatamente non è questo il caso. Anzi, è proprio giocando che ci si rende conto di come tutte le scelte fatte in fase di micro gestione abbiano un loro peso sulle dinamiche che vengono a manifestarsi.

Gli attacchi aerei sono presiosi, ma non vanno sprecati
Gli attacchi aerei sono presiosi, ma non vanno sprecati

Il sistema base di Broken Arrow è molto semplice da descrivere e probabilmente è stato progettato così proprio per non andare ad appesantire il lavoro del giocatore. In linea generale si dispone sempre di un certo numero di truppe iniziali, con altre che possono essere richiamate spendendo i punti Requisition, che si accumulano in modo passivo con il passare del tempo. Volendo è possibile spostare più unità insieme, formando gruppi un po' come si vuole, andando alla ricerca del nemico sulla mappa selezionata. Fin qui sembra tutto abbastanza normale, se non fosse che i fattori da considerare sono tantissimi (lo avrete capito, ormai) e che ci si ritrova a usare di continuo la pausa per aggiustare la tattica e adattarsi alle situazioni che vengono a crearsi, che se vogliamo è un po' il leit motiv dell'intera esperienza di gioco. Si arriva al punto di spostarsi pochi metri alla volta, unità per unità, per cercare di non essere colti da qualche attacco a sorpresa, o di esporci troppo agli avversari, che di loro sono mossi da un'intelligenza artificiale capace di dare filo da torcere al giocatore, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati.

In Broken Arrow ogni unità ha il suo peso
In Broken Arrow ogni unità ha il suo peso

In questo senso la campagna single player, giocabile assumendo il ruolo di una delle due fazioni, è indicativa del funzionamento del tutto, dato che le varie missioni sono state progettate per mostrare l'efficacia del sistema e per metterne in risalto le sue unicità, come il ruolo assunto dalla fanteria, che non è più soltanto l'anello debole dell'esercito, ma ha una funzione fondamentale per allargare il campo visivo e per applicare tattiche avanzate, come quelle basate sul fuoco di soppressione. I soldati sono gli unici che possono entrare negli edifici, sfruttando anche le macerie come copertura. Inoltre hanno la capacità di muoversi furtivamente, ad esempio sfruttando le aree boschive, così da rendere più proficui gli accerchiamenti o di colpire direttamente nel cuore delle basi nemiche. In effetti non ricordiamo un altro gioco in cui la fanteria abbia un ruolo così stratificato e, in ultima istanza, utile nell'economia globale delle partite.

Modalità di gioco

Per quello che abbiamo sperimentato, potete acquistare Broken Arrow anche soltanto per la campagna single player, che vale da sola il prezzo del biglietto. È formata da sedici missioni, ognuna delle quali può richiedere più ore per essere completata, per un tempo di gioco complessivo davvero elevato. Inoltre, va considerato il fattore rigiocabilità, che è significativo, dato che ogni missione può essere approcciata in più modi, visto che ciascuna è progettata in modo tale da evidenziare e far utilizzare tutti i sistemi di gioco, che è anche un ottimo modo per padroneggiarli, in modo da non trovarsi poi spiazzati giocando online.

In Broken Arrow si combatte su ogni superficie
In Broken Arrow si combatte su ogni superficie

Gli obiettivi delle missioni sono quelli classici degli scenari di guerra: prendere il controllo di certi avamposti, resistere all'attacco dei nemici fino all'arrivo dei rinforzi, eliminare certe minacce e così via. Lo scopo generale è di prendere il controllo del mar Baltico, intorno a cui ruota la storia che viene raccontata, fatta di generali esaltati, mercanti d'armi e quant'altro, ma gli scenari in cui si opera sono davvero molto vari e l'esperienza è arricchita anche da elementi dinamici, con le mappe avanzate che tengono conto di come abbiamo giocato nelle precedenti, tanto da spingerci a parlare di una delle migliori campagne single player di uno strategico in tempo reale provate negli ultimi anni.

In multiplayer si gioca invece 5 contro 5 su 19 mappe, con altre che saranno sicuramente aggiunte in futuro. Ogni partita dura 45 minuti ed è divisa in tre round di 15 minuti. Vince chi cattura più obiettivi o / e distrugge il maggior numero di truppe rivali. Il bello è che gli sviluppatori hanno elaborato un sistema che consente di tenere la tensione alta fino alla fine, ossia quella di modulare i punti ottenibili nei round. Quindi nel primo round ogni obiettivo frutta un solo punto, nel secondo ne frutta 2 e nel terzo ne frutta 3. In questo modo è sempre possibile ribaltare le sorti della partita e si possono elaborare tattiche round per round.

C'è anche una modalità schermaglia contro l'intelligenza artificiale, che per adesso richiede altri due giocatori umani per funzionare. Purtroppo va segnalata la mancanza di una modalità schermaglia 1 contro 1, cui comunque gli sviluppatori stanno lavorando e hanno già promesso che sarà implementata con futuri aggiornamenti. Quindi è giusto avvisarvi della sua assenza, di modo tale che possiate scegliere se acquistare Broken Arrow subito o quando avrà anche questo contenuto, che effettivamente sarebbe utile per sperimentare.

Le unità sono ricostruite davvero bene
Le unità sono ricostruite davvero bene

Infine, il gioco include un potente editor di scenari, che poi è lo stesso strumento usato dagli sviluppatori per realizzare la campagna single player. Quindi, aspettiamoci un gran numero di mod e aggiunte nei prossimi mesi (è supportato anche il Workshop di Steam), che terranno sicuramente vivo il gioco. Considerate che al momento di scrivere questa recensione ci sono già 500 mod disponibili, comprese alcune mappe aggiuntive.

Pesante, ma bello

Dal punto di vista tecnico, Broken Arrow è un titolo eccellente. È sicuramente più pesante dei suoi concorrenti e richiede un sistema più performante per girare decentemente, ma le unità sono state ricreate in modo dettagliatissimo e le mappe sono grosse e piene di elementi, che le rendono piacevoli da guardare. Notevole anche il sistema di danni dei veicoli, con i segni dei colpi che si riflettono in modo realistico sui mezzi. In questo senso, ci troviamo di fronte davvero al meglio che il genere possa offrire, anche a livello di effetti speciali, tra esplosioni, fumo, crolli, sistema d'illuminazione e quant'altro.

Graficamente Broken Arrow è pesantuccio, ma ne vale la pena
Graficamente Broken Arrow è pesantuccio, ma ne vale la pena

Insomma, la GeForce RTX 3080 dei requisiti consigliati non è un'esagerazione. Lo stile grafico è chiaramente realistico, inevitabile per un titolo del genere, ma fa il suo per aumentare il coinvolgimento, dato che l'immaginario di uno scenario simile è inevitabilmente contingentato dalla realtà. La colonna sonora funziona, per così dire, nel senso che è formata da una serie di motivetti abbastanza telefonati, ma che fanno il loro per accompagnare l'azione, senza sovrapporsi troppo alla ricchissima gamma di effetti sonori, legati ai movimenti delle unità e ai vari armamenti. In ultima analisi, non ci si può lamentare nemmeno da questo punto di vista, per un progetto che nel suo complesso rappresenta un vertice cui tutti i concorrenti dovranno guardare nei prossimi anni.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 48,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (3)
7.3
Il tuo voto

Broken Arrow rappresenta il meglio di quanto il sotto genere di strategici in tempo reale alla World in Conflict abbia da offrire: è vasto, pieno di unità da gestire e personalizzare ed eccellente nel dare al giocatore un ampio controllo del campo di battaglia, sia nella campagna single player, sia in multiplayer. Sappiamo che attualmente manca almeno una modalità molto richiesta, la schermaglia 1v1 ma, pur essendo giusto segnalarne l'assenza, non ce la sentiamo di penalizzarlo per qualcosa cui comunque gli sviluppatori stanno lavorando e che hanno promesso essere in arrivo nelle prossime settimane / mesi. Del resto, già com'è ora il titolo di Steel Balalaika è sorprendente e vale la pena di essere giocato, che poi è ciò che conta davvero.

PRO

  • Campagna single player ottima
  • Personalizzazione delle unità profonda
  • Tante possibilità tattiche

CONTRO

  • I neofiti potrebbero lasciarsi spaventare un po' dalla curva di accesso
  • Per adesso manca la modalità 1v1