Che Devolver Digital sia un marchio di garanzia e qualità è ormai assodato. Negli ultimi anni il publisher ha saputo costruire un'immagine completamente sopra le righe, facendosi portatrice di titoli magari non particolarmente avanzati a livello tecnico, ma basati su gameplay originali e atmosfere uniche. Hotline Miami, Downwell, The Messenger e Broforce sono solo alcuni giochi dallo spessore incredibile, in grado di raggiungere un obiettivo che i titoli tripla A spesso mancano completamente: divertire.
Su questa stessa linea di pensiero arriva una nuova proposta a catalogo con la volontà di sovvertire i soliti cliché e darci in pasto qualcosa di completamente diverso dal solito. La recensione di Carrion racconta quindi di un titolo che giunge su PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch portando l'orrore e la tensione su tutte le piattaforme esistenti. Ci siamo buttati a capofitto in questa recensione divorando il titolo in una sola e lunghissima sessione di gioco, ingollando livello dopo livello senza sentire minimamente il peso delle che passavano: un nuovo titolo da non perdere?
Nei panni del mostro
Se vi piacciono le atmosfere cupe di The Thing di John Carpenter, se amate i nefasti corridoi spaziali di Alien e adorate i film horror con creature mostruose, Carrion potrebbe già rientrare di diritto tra i must have per la stagione estiva, soprattutto visto che di titoli del genere ne esistono davvero pochissimi. Phobia Game Studios avrebbe potuto tranquillamente farvi vestire il ruolo di uno scienziato disperato impegnato a debellare un mostro alieno non meglio specificato ma con un piccolo sforzo mentale lo studio è riuscito a proporre qualcosa di nuovo, sovvertendo finalmente i ruoli. Questa volta toccherà infatti a voi seminare il panico in una stazione di ricerca sotterranea, sfuggendo inizialmente dai laboratori e diventando via via sempre più grandi, divorando nel mentre tutto ciò che si porrà sul vostro cammino.
Prenderete il controllo di una creatura informe rossa, piena di tentacoli, di denti e di chissà quale altra appendice pronta a insinuarsi nelle malcapitate vittime. Il sistema di controllo si basa sul semplice utilizzo degli stick analogici per il movimento e per la mira, esattamente come se si trattasse di un twin stick shooter qualsiasi ma i problemi, soprattutto su Nintendo Switch, purtroppo, non mancano. Spesso per progredire tra i diversi livelli dovrete tirare leve e spingere interruttori, ancor prima che massacrare i malcapitati umani, e la precisione non è proprio delle più soddisfacenti. Se durante i puzzle ambientali, infatti, avrete tutto il tempo di prendere la mira correttamente, ci siamo trovati più volte a bisticciare con i tentacoli durante i momenti più concitati, con le protuberanze prensili che proprio non ne volevano sapere di afferrare l'oggetto giusto, spesso rischiando di farci perdere salute in maniera frustrante. Per fortuna Carrion non è mai ostico a tal punto da farvi maledire lo schema di controllo e, in un modo o nell'altro, riuscirete ad uscire dagli scontri quasi sempre agilmente. Le opzioni per superare le diverse stanze della base sono molteplici e se da una parte nulla vi vieterà di sfondare le porte con irruenza e falciare tutto ciò che si trova all'interno, potrete anche cercare di giocare di astuzia strisciando per i condotti ed eliminando i nemici in maniera (quasi) silenziosa.
Badate bene però, non si tratta ovviamente di un gioco stealth, visto che comunque le persone prese di mira lanceranno grida di dolore mentre sarete intenti a spargere sangue e arti per la stanza, ma il concetto base permette approcci e soluzioni differenti e questo, alla fine, conta enormemente di più. Inizierete come un piccolo blob rosso e con l'avanzare dei livelli entrerete in possesso di celle di DNA sperimentali che non solo aumenteranno visivamente la vostra massa ma vi potranno garantire anche abilità speciali, utili, neanche a farlo apposta, a raggiungere anfratti dapprima irraggiungibili o a scoprire aree ancora inesplorate. Non siamo alle soglie di complessità di level design dei metroidvania più raffinati e di conseguenza anche il backtracking è piuttosto ridotto e compare solo nelle fasi finali del gioco. Il resto della vostra avventura si svolgerà in modo piuttosto lineare, con i vari puzzle ambientali che necessitano solo un pizzico di materia grigia ma nulla di particolarmente insormontabile. Carrion è generalmente piuttosto semplice e anche se c'è un vago sentore di disorientamento con tutti i tubi e passaggi che si intrecciano, raramente capita di sentirsi davvero persi.
Affidiamoci al sonar
Quello che manca davvero, in un titolo di questo tipo, è una mappa delle diverse aree di gioco in modo da facilitare la navigazione e non perdersi i vari potenziamenti, fondamentali per avanzare. Salendo di livello guadagnerete punti ferita ma anche meccaniche di gioco aggiuntive. Oltre alla classica possibilità di spostare pannelli sempre più pesanti otterrete accesso a scudi chitinosi, l'invisibilità per passare attraverso i laser e non far scattare eventuali allarmi o serrate e soprattutto un tentacolo speciale per insinuarsi all'interno degli umani prendendone il controllo utilizzandoli come schiavi.
La varietà dei nemici non è strabiliante ma quelli presenti sono comunque sufficienti a garantire diverse interazioni d'approccio. Ci sono soldati con i lanciafiamme il cui fuoco può essere spento immergendosi, robot volanti, soldati dotati di mitragliatore e anche mecha da disassemblare prima di poter arrivare al pilota e succhiarlo come un calippo dalla postazione. Insomma, ci si diverte, come dicevamo in apertura e sarà facile voler continuare a giocare per scoprire quale ostacolo ci attende. Altra trovata interessante è l'aver relegato le abilità alle specifiche evoluzioni della creatura, così quando passerete dalla fase uno alla fase due, per esempio, perderete la possibilità di diventare invisibili in favore di una spinta stordente, una scelta che vi obbligherà a scaricare la biomassa in eccesso se avrete bisogno di una specifica abilità in quel momento e che va a complicare leggermente un sistema di gioco comunque ben congegnato.
La grafica pixellosa tratteggia un'atmosfera incredibile, amplificata da musiche ad hoc e animazioni piacevoli, adornate da una fisica ben realizzata. Unico neo da questo punto di vista la varietà delle ambientazioni che non riesce a spiccare e farsi notare come avremmo voluto, eppure sotto questo punto di vista ci si poteva ispirare a migliaia di esempi tra cinema e fumetti per andare un pochino oltre i laboratori sotterranei, che vi accompagneranno grossomodo per tutta la durata dell'avventura. Un piccolo neo comunque per un titolo che merita di essere giocato.
Conclusioni
Ci si lamenta sempre della poca originalità nei videogiochi e allora oggi vogliamo premiare Carrion, in grado di proporre un'avventura bidimensionale nei panni, e tentacoli, di un mostro mangia uomini ben strutturata e divertente. Seppur non privo di qualche difetto il titolo merita il nostro plauso per essere riuscito a portare sul mercato qualcosa di nuovo ad un prezzo più che giusto per la mole di contenuti offerti. Forse potevamo desiderare qualcosa in più in termini di rigiocabilità e varietà delle ambientazioni ma come primo esperimento non possiamo che ritenerci soddisfatti.
PRO
- Finalmente dalla parte del mostro!
- Grande atmosfera
- Sistema di crescita ben congegnato
CONTRO
- Poca varietà nelle ambientazioni
- Non c'è molta rigiocabilità