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Dustborn, la recensione di un'avventura distopica, colorata ed emozionante

Ecco la nostra recensione di Dustborn, il nuovo gioco narrativo d'azione e avventura pubblicato da Spotlight, l'etichetta editoriale di Quantic Dream. Vediamo cosa ne pensiamo.

RECENSIONE di Nicola Armondi   —   14/08/2024
Pax, protagonista di Dustborn
Dustborn
Dustborn
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Quantic Dream - team autore di Heavy Rain, Detroit: Become Human e non solo - continua a muoversi nel mondo editoriale con la propria etichetta Spotlight, la quale è oramai pronta per proporre quello che pare essere il gioco più in linea con il suo stile: Dustborn.

Sviluppato da Red Thread Games e previsto per PC, PlayStation e Xbox, Dustborn è in arrivo il 20 agosto e ci permetterà di avventurarci in una versione alternativa degli Stati Uniti d'America, in un racconto che mescola narrazione, azione e avventura.

Noi, gli Anomali, i Dustborn

Dustborn è prima di tutto un gioco fondato sulla narrazione e trova i propri meriti soprattutto in questa componente. Ne parleremo meglio tra qualche riga, ma dobbiamo subito capire che il vero motivo per giocare all'opera di Red Thread Games è il desiderio di immergersi in un mondo, scoprirne i personaggi e appassionarsi alle loro vicende.

L'anno è il 2030, tre decenni dopo il Broadcast ovvero un evento cataclismatico che ha trasformato una serie di persone all'interno degli USA in Anomali, umani in grado di utilizzare la Vox, un linguaggio misterioso che permette di manifestare poteri di varia natura, dal causare forti emozioni negli altri, al diventare molto veloci o trasformare la propria pelle in pietra. I nostri protagonisti, a iniziare da colei che controlliamo - Pax -, sono perlopiù Anomali e sono trattati come mostri nel grosso di quel che rimane negli USA.

Divenute i DSA, gli Stati Divisi d'America, le varie nazioni in questo distopico futuro rappresentano varie declinazioni di un mondo fascista, che non è troppo lontano da alcuni sentimenti e discorsi che vediamo attorno a noi oggigiorno. La metafora di Dustborn non è affatto sottile e i nostri Anomali non sono altro che una rappresentazione di chiunque oggigiorno è oppresso, messo nell'angolo e attaccato solo per il fatto di esistere ed essere sé stesso. I loro poteri sono vocali perché è con la comunicazione che sconfiggiamo i nemici, che qui sono rappresentati sia da entità autoritarie che dagli Echi, frammenti del Broadcast che come spiriti maligni possono infestare la testa delle persone di paranoia, disinformazione, dubbio e paura e spingerli ad agire in modo aggressivo e farsi guidare dall'odio.

I Dustborn sono anche una band musicale, come copertura si intende
I Dustborn sono anche una band musicale, come copertura si intende

I Dustborn sono un gruppo vario, volutamente e profondamente diversificato e inclusivo, non perché sia propaganda woke e il team sia stato costretto e dare spazio un po' a tutti, ma perché i nostri Anomali sono "tutti". Sono bianchi, neri, ispanici, asiatici, sono cattolici, mussulmani, agnostici, sono alti, bassi, magri, grassi, sono coraggiosi, timorosi, ansiosi, arrabbiati, felici, sono donne, uomini, non binari, agender... sono noi, sono persone.

Non sempre quando una storia ci presenta i propri personaggi possiamo affermare che sono persone, ma in questo caso è innegabile ed è uno dei maggiori punti di forza del videogioco, anche grazie a un lavoro di doppiaggio (inglese, con sottotitoli in italiano) di alto livello. In un viaggio diviso in undici capitoli, Dustborn ci fa vivere varie avventure, ma prima di tutto ci racconta di persone, con un passato, aspirazioni, una propria personalità.

Fuggire o combattere? Le scelte in Dustborn non hanno poi impatto sulla trama
Fuggire o combattere? Le scelte in Dustborn non hanno poi impatto sulla trama

Ogni Anomalo che fa parte del nostro team, che si allargherà di fase in fase, ha qualcosa di proprio da dire e aiuta ad ampliare il racconto generale e a darci un ulteriore punto di vista su come ci si sente quando il mondo cerca di schiacciarci e noi rispondiamo all'attacco. Nel mezzo c'è spazio anche per la crescita personale, per scoprire sé stessi e comprendere il rapporto con gli altri, con anche il classico ma sempre efficace tema della "famiglia che ci scegliamo".

Manca in una certa misura un vero e proprio nemico da fumetto, visto che l'avversario dei Dustborn è la cultura e la società stessa, spesso più concettuale che pratica. Nelle fasi finali viene accennata la presenza di un'entità più concreta che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote ai personaggi, ma la nostra impressione è che il tutto sia stato fatto solo per preparare le basi per un seguito, che speriamo venga realizzato.

Compiere scelte e tirare mazzate

Ovviamente l'intero gioco non è completamente focalizzato sui personaggi, ma ci racconta una storia, che ruota attorno a un viaggio da una costa all'altra degli Stati americani. Il nostro team ha rubato dei dati importanti e deve passare di nazione in nazione per raggiungere uno dei pochi porti sicuri per gli Anomali, nel mentre finge di essere una band punk-rock (con tanto di minigiochi musicali sparsi nei capitoli, secondari all'atto pratico ma piacevoli per fare qualcosa di diverso di tanto in tanto).

Pax e Theo sono le figure che guidano il gruppo dei Dustborn
Pax e Theo sono le figure che guidano il gruppo dei Dustborn

Avanzare nel gioco significa anche compiere una serie di scelte che influenzano non tanto la macro-trama, che è praticamente fissa se non per il finale dei vari personaggi, quando più il rapporto tra i protagonisti che reagiranno in modo diverso alle nostre azioni. Se cercate una storia in grado di prendere pieghe completamente diverse a seconda delle vostre scelte non la troverete in Dustborn e le poche differenze sono troppo piccole per spingere a rigiocare l'avventura. Ciò che il gioco offre è un insieme di personaggi che reagiscono in modo coerente in base a come li abbiamo condizionati, scelta dopo scelta.

Oltre a parlare e compiere piccole scelte narrative, dovremo anche esplorare di capitolo in capitolo vari luoghi, interagendo con l'ambiente per capire come avanzare, facendoci anche aiutare dai nostri alleati e dalle loro capacità uniche, che sia buttare giù una porta o convincere dei buttafuori a farci entrare in un locale. La parte "adventure" è abbastanza fiacca e poco intrigante. In più di una situazione avremmo gradito un avanzamento più snello e limare queste sezioni certamente sarebbe stata la cosa migliore.

La sera il gruppo si accampa sotto la luna e attorno a un fuoco e c'è spazio per parlare, sono spesso le parti migliori
La sera il gruppo si accampa sotto la luna e attorno a un fuoco e c'è spazio per parlare, sono spesso le parti migliori

A tutto questo si sommano poi le fasi di combattimento. Dustborn a intervalli ci mette contro ondate di robot impazziti o soldati fascisti e Pax dovrà prenderli a mazzate. Oltre a una semplice combo e alla possibilità di lanciare l'arma per colpire a distanza, la nostra è in grado di usare i poteri Vox per colpire i nemici e scatenare una combo insieme agli alleati che si trovano in campo. Inoltre, può anche usare una mosse potente legata a un QTE. Si tratta di un mix poco intrigante e spesso un po' legnoso: i combattimenti, mai realmente complessi anche alla difficoltà più elevata, non sono altro che un momento per schiacciare a casaccio il tasto quadrato.

Non sono terribili, sia chiaro, e permettono di spezzare un po' il ritmo, ma sono la componente più banale di Dustborn e, pur avendo un sistema di potenziamenti della mazza che fa acquisire abilità e potenzia quelle che già abbiamo, dal primo all'ultimo combattimento tutto si ripete nello stesso modo, se non che più si va avanti più nemici ci vengono lanciati contro.

Segnaliamo anche che, pur con un paio di aggiornamenti già applicati dal team, ci sono alcune incertezze tecniche e in alcune situazioni il gioco sembrava non riuscire a proseguire, impedendoci di interagire con gli oggetti e non attivando la sequenza successiva. Per fortuna il tutto si è risolto ricaricando dal checkpoint, ma consigliamo di tenere d'occhio le patch note per assicurarsi che tutto sia in regola. Manca ancora una settimana alla pubblicazione, quindi è credibile che le ultime pieghe vengano lisciate in tempo per l'uscita.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (35)
5.8
Il tuo voto

Dustborn è diviso in tre parti. La trama, l'avventura e l'azione. Le ultime due sono le meno interessanti, poco strutturate e spesso richiedono più attenzione di quanto dovrebbero, ma per fortuna non riescono a rovinare quanto di buono il team ha fatto con i personaggi e il mondo di gioco. In un futuro distopico tutt'altro che inimmaginabile, un gruppo di emarginati si ribella, cresce, scopre sé stesso e stringe nuovi legami. Le persone che compongono il gruppo dei Dustborn vanno oltre i concetti di cui sono metafora e si fanno amare, nei loro difetti e nei loro pregi.

PRO

  • Ottimi personaggi
  • Inclusivo senza sembrare forzato
  • Doppiaggio perfetto

CONTRO

  • Le sezioni di combattimento sono banali
  • Le parti d'avventura potevano essere limate