Ora che abbiamo potuto finalmente giocare anche la seconda parte del Pass Espansione, intitolata Il Guardiano dei ricordi, siamo in grado di fare una valutazione più concreta di questo pacchetto aggiuntivo per Hyrule Warriors: L'era della calamità, il sequel/spin-off di The Legend of Zelda: Breath of the Wild uscito ormai un anno fa. Un titolo sicuramente divisivo, vista la sua natura ibrida: sviluppato da Koei Tecmo, è fondamentalmente un musou, seppur molto più articolato e rifinito rispetto a tanti altri esponenti del genere.
Supervisionato da Eiji Aonuma in persona, Hyrule Warriors: L'era della calamità, da non confondere col precedente Hyrule Warriors: Definitive Edition, ci era piaciuto molto, e il Pass Espansione annunciato in concomitanza prometteva contenuti aggiuntivi molto interessanti.
A conti fatti, un DLC è qualcosa che può interessare, per sua stessa natura, solo a chi ha apprezzato il titolo che andrebbe ad arricchire. È molto difficile che un DLC possa rovesciare la qualità di un gioco, e rappresenta quindi una spesa, se c'è effettivamente un costo, da considerare solo se ci si è divertiti in partenza. In questo senso, il Pass Espansione di Hyrule Warriors: L'era della calamità appartiene a quella categoria di contenuti a pagamento che si acquistano fondamentalmente sulla fiducia. La prima parte di questo Pass Espansione, uscita lo scorso giugno, ci era piaciucchiata: se avete letto la nostra recensione de Il battito ancestrale, allora saprete che avevamo rimandato il giudizio complessivo alla seconda parte del Pass Espansione.
Ebbene, è giunto il momento di tirare le somme nella nostra recensione de Hyrule Warriors: L'era della calamità - Il Guardiano dei ricordi.
Le missioni EX
Il battito ancestrale, primo DLC di questo Pass Espansione, aggiungeva ben poco sul fronte narrativo a un gioco che comunque, sfidando la divisiva narrazione ambientale di Breath of the Wild, ci raccontava una storia parecchio densa di cinematiche, retrospettive e dialoghi ottimamente doppiati in italiano. A distanza di un anno dovrebbe ormai essere cosa nota che L'era della calamità, pur raccontando gli antefatti di Breath of the Wild, a un certo punto divergeva dalla mitologia prestabilita, stabilendo una vera e propria linea temporale alternativa. Il battito ancestrale che, forse, a questo punto, avremmo preferito come seconda parte del Pass Espansione, si concentrava tutto sul gameplay con uno schema da completare nell'Antico laboratorio di corte (EX) per sbloccare nuove armi e potenziamenti ripetendo ad nauseam le missioni inedite al fine di accumulare i numerosissimi materiali richiesti.
Se Il battito ancestrale rappresentava un contenuto facoltativo per completisti, Il Guardiano dei ricordi sceglie un approccio diverso: le nuove missioni EX, infatti, arricchiscono la storia de L'era della calamità, andando a raccontare alcuni retroscena che caratterizzano meglio i personaggi ma, in definitiva, poco aggiungono all'affresco narrativo. Praticamente le cinematiche introduttive e conclusive di queste missioni ci mostrano ciò che è successo in determinati momenti della campagna, quando eravamo impegnati altrove, concentrandosi soprattutto su personaggi secondari come i Campioni e loro discendenti. È una scusa per inscenare le missioni in mappe inedite che ci mostrano la Hyrule di Breath of the Wild prima che Ganon la mettesse a ferro e fuoco: un omaggio delizioso per i fan del pluripremiato open world targato Nintendo.
La maggior parte delle missioni EX aggiunte col DLC offre anche alcuni obiettivi secondari, chiamati Missioni ricordi. Soddisfando i requisiti indicati, si ottengono materiali vecchi e nuovi che servono poi a sbloccare nuovi contenuti di gameplay: un nuovo aspetto per le armi dei Campioni e dei loro discendenti, nonché un'azione personale EX inedita per ogni personaggio che ne arricchisce il parco mosse. Sono abilità interessanti, sia nella funzione che nell'aspetto. Impa, per esempio, può proiettare le sue immagini illusorie esplosive dopo aver caricato tre simboli, mentre Re Rhoam può abusare della sua capacità di trasformarsi a ripetizione senza interrompere le combo. Ciascun personaggio guadagna quindi una nuova tecnica di combattimento, ma forse avremmo preferito giocare questo DLC per primo, nel Pass Espansione, così da poter sfruttare molto di più questi nuovi elementi di gameplay.
I nuovi personaggi
Completando tutte le missioni EX principali - ce ne sono alcune opzionali e di livello molto alto, che richiederanno parecchio impegno e concentrazione - si porta a termina questa mini campagna aggiuntiva del DLC e si sblocca un nuovo personaggio... che in realtà sono due: Rovely e Pruna. I due strampalati scienziati del laboratorio di corte lottano insieme, o per meglio dire, Rovely combatte brandendo due Bracci Sheikah mentre Pruna lo segue. Se già l'arma di Rovely è bizzarra - praticamente usa due protesi meccaniche per colpire i nemici in un ampio raggio d'azione - l'azione personale lo è ancor di più: appena si preme il tasto ZR, Pruna attiva un'invenzione casuale che colpirà una certa area... infliggendo danni anche a Rovely, se ci si trova dentro al momento dell'impatto. Sarà quindi nostra cura concatenare gli attacchi, stando sempre pronti a spostarci per non restare coinvolti negli attacchi della nostra compagna di battaglia.
Attenzione al seguente spoiler. Rovely e Pruna non sono l'unica aggiunta al cast. Il battito ancestrale aveva implementato un nuovo personaggio che, però, non ci aveva fatto impazzire: il Guardiano veterano era davvero anonimo, pur essendo un importante fanservice per i fan di Breath of the Wild. Contavamo che Koei Tecmo avrebbe aggiunto al roster anche Astor, il villain che abbiamo scoperto aver evocato la Calamità Ganon, e quindi il colpevole di ogni catastrofe, e quasi ci avevamo creduto quando una delle nuove missioni EX ci ha proprio mostrato questo momento cruciale della storia. Invece Astor non è giocabile affatto e per sbloccare il secondo personaggio bisogna completare una Missione ricordo segreta ne La ritirata degli Yiga (EX). Se riuscirete a completare l'incarico senza perdere nessun alleato, allora sbloccherete finalmente anche Supa.
L'inedito guerriero Yiga introdotto nella mitologia di Breath of the Wild proprio con Hyrule Warriors: L'era della calamità è un combattente davvero potente, ma non proprio facilissimo da usare. Supa brandisce le sue iconiche doppie lame e può inanellare combo rapide e potenti, ma è la sua azione personale a rubare il palcoscenico: si chiama Occhi della mente e si può usare durante una combo senza interromperla. Premendo ZR, Supa assume una posizione difensiva e contrattacca all'istante un colpo nemico, accumulando una carica fino a un massimo di tre: ogni nuovo contrattacco infliggerà molti più danni in base al numero di queste cariche, ma sbagliando la tempistiche si perde ogni carica accumulata. Supa è un personaggio che potremmo definire "high risk, high reward" ed è molto divertente, ma nel caos dei combattimenti musou non è proprio semplicissimo intercettare le animazioni d'attacco nemiche, specialmente perché la finestra temporale della risposta è brevissima.
Conclusione
In conclusione, ci saremmo forse aspettati qualcosina di più da questo Il Guardiano dei ricordi, magari un altro personaggio come Astor, che comunque era molto atteso, ma a conti fatti il Pass Espansione di Hyrule Warriors: L'era della calamità non si può definire deludente. Tra prima e seconda parte, si parla di una generosa quantità di contenuti e ore di gioco, che possono superare le venti o trenta se volete completare ogni obiettivo e sbloccare ogni potenziamento. Forse sarebbe stato meglio rilasciare prima questo DLC e poi completare il Pass Espansione con il grind de Il battito ancestrale, ma alla fin della fiera vale il ragionamento fatto all'inizio: se il musou di Breath of the Wild vi è piaciuto e vi ha divertito, allora il Pass Espansione potrebbe rappresentare un valido acquisto.
Conclusioni
PRO
- Le nuove azioni EX e i personaggi aggiuntivi sono molto divertenti
- Un po' di storia in più che caratterizza meglio alcuni personaggi
CONTRO
- Avremmo decisamente voluto giocare nei panni di Astor
- Sarebbe stato meglio invertire l'ordine dei due DLC