Se non avete vissuto su altri pianeti del sistema solare, avrete sentito parlare di It Takes Two, probabilmente il titolo più interessante del 2021. Fresco, divertente, appassionato, appagante, la terza creatura videoludica di Josef Fares ha colpito in qualsiasi segno possibile: gameplay, atmosfera, tema di fondo e genialità sono elementi così splendidamente incastrati da risultare ingredienti di un autore con esperienza ventennale. Invece Hazelight Studios, il talentuoso team svedese padre del progetto, esiste dal 2013 e ha pubblicato appena due titoli prima di questo. Parliamo di un autore che con Brothers: A Tale of Two Sons prima e A Way out poi ha saputo fondere l'approccio di game design occidentale con l'inventiva cooperativa tipica dei giapponesi, in particolar modo di Nintendo.
Vediamo insieme nella recensione di It Takes Two per Nintendo Switch se questa conversione perfeziona le ambizioni di allargamento di audience dello studio.
Ne servono due
Il pretesto narrativo sa essere triste quanto frizzante: una coppia di genitori sono sull'orlo del divorzio quando la figlia li proietta all'interno di simil bambole di stoffa miniaturizzate all'interno della casa. L'obiettivo del magico libro autore del misfatto è di farli tornare a collaborare e far scoccare di nuovo la scintilla di amore e affetto necessaria per far tornare la loro storia nei binari. È in questo modo che prendiamo in mano i pad di Switch, pronti per tuffarci nell'avventura di Cody e May in un tripudio di cooperazione da divano (e online) veramente straordinaria. Fares e soci hanno iniettato un tale quantitativo di idee e trovate di game design da far impallidire buona parte della produzione moderna di videogiochi di alto profilo, spesso belli da vedere e noiosi da giocare. Non serve aggiungere molto perché trovate tutto nella recensione originale di It Takes Two: oggi siamo qui a dirvi che l'esperienza su Switch è stata traslata molto bene.
Al netto di un comparto tecnico sicuramente più impegnativo del previsto - pertanto scalato verso il basso per dettagli, risoluzione e framerate - il titolo è perfettamente giocabile su Switch. Abbiamo testato a fondo in modalità docked: la risoluzione è 1080p in modalità TV e 720p in modalità portatile, anche se su un monitor 4k purtroppo si contano tutti i pixel, mentre il framerate punta ai 30 fotogrammi, attualmente non sempre stabili, ma siamo convinti sistemabili. L'unico punto dolente, sul quale speriamo lavorino seriamente, è rappresentato dai tempi di caricamento, purtroppo piuttosto lunghi. Su tutto il resto, l'anima e lo spirito elettrizzante di un gameplay vario ed equilibrato rimangono invariati ed espressione di un grande talento degli svedesi.
Lettera d'amore a Nintendo
Lo ha detto più volte, Fares, durante interviste e domande: It Takes Two condensa tutta la sua immensa passione per Nintendo in un prodotto che trabocca di gameplay fantasioso e divertente. Non è un caso che l'esuberante svedese di origini libanesi sia cresciuto con i giochi più iconici di Kyoto e a essi si sia ispirato per creare minuziosamente il suo più recente successo. Sicuramente una cosa si può dire del legame che lega Switch a It Takes Two: difficilmente come in questo caso l'aver una console portatile con due joy-con da staccare e giocare in coop ha avuto un significato così perfettamente calzato. Certo, sfruttare lo schermo di Switch non è il modo migliore, ma si può fare ed è immediato, un plus non di poco conto. Portare un titolo come questo, sempre costantemente in split screen, con una buona gestione della fisica e un valido comparto tecnico di base su Switch non deve essere stato facile, ma il team ha compiuto un lavoro assolutamente soddisfacente.
Nonostante i compromessi di risoluzione e di asset generali, It Takes Two su Switch rimane un bel vedere anche su schermo di casa. Animazioni, atmosfere, oggetti protagonisti di ogni sequenza: Hazelight è riuscita a trovare un punto di equilibrio enorme in questo port, soddisfacendo il più possibile l'occhio senza stravolgere nulla lato gameplay e fisica. Dovrete semplicemente fare il callo a un mix di elementi chiaramente meno definiti e dettagliati rispetto a PS4, nonché a un target di fotogrammi che è circa la metà. Certo, giocarlo su un piccolo monitor o un TV di dimensioni modeste non è la scelta vincente proprio per un discorso di spazio e dettaglio: consigliamo l'esperienza su televisori di ampie dimensioni, così da riuscire a leggere in maniera dignitosa ogni scena disegnata da un team che sembra di veterani e che invece è appena al secondo gioco.
Conclusioni
Partendo da un gioco già straordinario, la conversione di It Takes Two su Nintendo Switch non ha del miracoloso, ma è comunque realizzato con una cura e una passione che, conoscendo il team, non ci stupiscono. Hazelight ha confezionato un port competente che, al netto di ovvii compromessi tecnici e di caricamenti, restituisce la piena esperienza del titolo cooperativo a un pubblico possessore di Switch che potrà goderne alla grande, vuoi per affinità vuoi per competenza di Fares in materia. Già gioco del 2021 a mani basse, consigliamo caldamente a ogni possessore dell'ibrida Nintendo di andare a comprare It Takes Two, non ve ne pentirete.
PRO
- Rimane un gioco divertentissimo e ottimamente realizzato
- Ottimo port
- Compromessi sì, ma nemmeno troppi
CONTRO
- Caricamenti talvolta eccessivi
- Sul prezzo si poteva fare qualcosa di più