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Luigi's Mansion 2 HD, la recensione della seconda avventura acchiappafantasmi

Arriva su Switch l'ammodernamento in alta definizione di Luigi's Mansion 2, uscito su 3DS nel 2013. Com'è invecchiato?

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   25/06/2024
Luigi che apre una porta pauroso, un classico di Luigi's Mansion 2 HD
Luigi's Mansion 2 HD
Luigi's Mansion 2 HD
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Luigi's Mansion 2 HD è la riproposizione di uno dei giochi più rappresentativi per Nintendo 3DS, sviluppato dai canadesi di Next Level Games, e uscito originariamente nel 2013. Il gioco, ai tempi, ebbe tre doti non trascurabili. La prima: riportò alla luce una serie che sembrava scomparsa (erano trascorsi dodici anni dal primo capitolo, del resto), e lo fece in grande stile, passando dagli studi interni Nintendo a quelli canadesi (pur con la stretta supervisione di Miyamoto), in un percorso del tutto anomalo per i grandi nomi dell'azienda. Seconda qualità: era un gioco portatile, soprattutto come ritmo, ma rese del tutto evidente, proseguendo una serie nata come casalinga, quanto i due mondi si stessero avvicinando, e fossero in procinto di ibridarsi. Terza: non solo segnò il ritorno di Luigi's Mansion, ma lo portò a nuove vette commerciali, che sarebbero state sublimate, sfiorando i quindici milioni di unità, dal terzo capitolo.

Brevemente appurata l'importanza storica del secondo episodio, è pur vero che dalla pubblicazione iniziale sono trascorsi undici anni, e che Luigi's Mansion 3 ha portato la serie verso nuovi orizzonti, dimensioni, fama e qualità. Alcuni acquisteranno Luigi's Mansion 2 HD per nostalgia: molti commenti sotto i trailer di presentazione sono sul tenore di "è stato la mia infanzia", un effetto che potrebbe apparire secondario a chi, nel 2013, era già un adulto. Tuttavia i bambini/ragazzi di oggi, quelli che otto/dieci anni li avevano nel 2019 (quando venne pubblicato Luigi's Mansion 3), perché dovrebbero essere interessati al secondo capitolo? Ha senso per Nintendo riproporlo, se non in ottica commerciale, che in questo contesto poco ci interessa? Luigi's Mansion è una saga dai capisaldi molto chiari, che non sono semplici da reiterare senza scadere nella ripetitività: non casualmente tra il primo e il secondo sono trascorsi dodici anni, e tra il secondo e il terzo sei.

La serie ha contribuito a donare a Luigi una personalità a 360°
La serie ha contribuito a donare a Luigi una personalità a 360°

È anche una delle poche serie dell'azienda giapponese in cui l'impatto grafico, e conseguentemente l'atmosfera, rappresentano dei pilastri dell'esperienza: il primo, datato 2001, portò i giocatori Nintendo in una nuova era di potenzialità visive. Il terzo è forse il più bel gioco - come aspetto - disponibile su Switch.

Le domande principali a cui tenteremo di rispondere, quindi, sono queste: ha senso rigiocare Luigi's Mansion 2 dopo il terzo episodio? E com'è stato realizzato l'adattamento?

Meccaniche basilari

Tutti i giochi di Luigi's Mansion hanno in comune certe meccaniche: si tratta di titoli dal ritmo lento, ambientati in spazi chiusi, con degli scenari infestati dai fantasmi, che Luigi deve scovare e catturare attraverso un particolare aspirapolvere costruito dal Professor Strambic.

Il Poltergust 5000, 'l'aspirapolvere' di Luigi
Il Poltergust 5000, "l'aspirapolvere" di Luigi

Nel caso di Luigi's Mansion 2 HD, il Poltergust 5000: gli spettri vanno prima accecati con la torcia, poi aspirati con pazienza, quasi fosse un gioco di pesca, inclinando lo stick direzionale nella direzione opposta a quella in cui i fantasmi trascinano l'idraulico/acchiappafantasmi. Il Poltergust 5000 è anche il principale strumento d'interazione col mondo di gioco: può aprire cassetti, aspirare lenzuola, attirare e lanciare oggetti di vario tipo. Ogni stanza presenta dei piccoli enigmi, che servano per raggiungere un obbiettivo secondario o catturare uno spettro. Non sono puzzle difficili, ma appaiono ben congegnati: è importante soprattutto saper osservare. In termini di level design, è fondamentale che tutti gli elementi (quelli fondamentali e quelli superflui) siano interattivi: non è mai troppo evidente quale sia la soluzione, e questo proprio perché è possibile "toccare" ogni cosa. Un vaso? Luigi può scuoterlo. Una tenda? Può essere aspirata. Nonostante questo, è quasi impossibile raggiungere casualmente la soluzione, e questo è un enorme pregio, un risultato semplice che richiede maestria per essere ottenuto. Quasi sempre, in caso non si capisca subito come risolvere un enigma, la chiave risiede in qualche dettaglio che il giocatore aveva trascurato. E queste dinamiche funzionano benissimo in Luigi's Mansion 2 HD.

Storia e scenari

Luigi's Mansion 2 HD inizia col Professor Strambic intento a studiare alcuni spettri, sorprendentemente amichevoli grazie agli influssi della Luna Scura: quest'ultima purtroppo viene fatta a pezzi da qualcuno, i fantasmi impazziscono, e Cupavalle cade nel caos.

Luigi sonnecchia in poltrona... ma sarà presto svegliato dal Professor Strambic
Luigi sonnecchia in poltrona... ma sarà presto svegliato dal Professor Strambic

Strambic quindi si rivolge a Luigi, come al solito pauroso e svogliato, che viene sostanzialmente costretto ad andare in missione, trascinato via dal suo dormiveglia in poltrona. I timori e tremori di Luigi sono una caratteristica fondante della saga tanto quanto l'esplorazione degli ambienti chiusi e ovviamente questo secondo episodio non li tralascia. Luigi ha l'incarico di ritrovare tutti i frammenti di Luna Scura, sparsi in cinque diverse dimore. E questa è la prima, grossa unicità di Luigi's Mansion 2 HD: al posto di essere ambientato in un singolo edificio (come il primo e il terzo capitolo), si sviluppa in cinque scenari diversi.

Le ambientazioni sono differenziate e tematicamente scisse, ma non aspettatevi una varietà in stile Super Mario: non esistono passaggi da distese desertiche a scenari marittimi, in Luigi's Mansion si tratta sempre di architetture circoscritte con qualche divagazione all'aperto (terrazze, cortili, giardini). Gli sviluppatori sono stati comunque estremamente bravi nel coniugare le due esigenze: gli edifici hanno una coerenza tematica, ma sono anche ben differenziati. Ad esempio una fabbrica abbandonata (con polvere, scale cadenti, ecc...), o uno chalet di montagna (con neve ammassata qua e là): lo stesso mobilio, che in Luigi è fondamentale, contribuisce a caratterizzare e diversificare le dimore.

Divisione in missioni

L'elemento identitario più forte di Luigi's Mansion 2 tuttavia non sono le cinque magioni, bensì l'ulteriore segmentazione in missioni. Non si esplora una struttura dall'inizio alla fine: ognuna di esse propone quattro o cinque incarichi (più uno bonus secondario), che variano grandemente nella durata (alcuni richiedono dieci minuti, altri anche trenta).

Luigi cerca di risolvere l'enigma dell'orologio, in una delle missioni della Fabbrica di Orologi
Luigi cerca di risolvere l'enigma dell'orologio, in una delle missioni della Fabbrica di Orologi

Questa scelta differenzia - e non di poco - quest'avventura di Luigi da quelle del predecessore e del successore, dei percorsi tendenzialmente unitari inseriti all'interno di un singolo edificio. Influenza soprattutto il ritmo di gioco perché, non bisogna mai scordarlo, Luigi's Mansion 2 nasce come esperienza portatile. La suddivisione in missioni, considerando proprio le origini tascabili dell'avventura, era perfetta per 3DS. Anche avendo a disposizione una ventina di minuti in treno, era possibile addentrarsi in sessioni di gioco stimolanti e appaganti, per poi chiudere la console e riprendere in un altro momento. Ecco, in ottica casalinga tutto ciò ha molto meno senso: volendo giocare un'ora o due consecutivamente, la frammentazione strutturale lede il ritmo generale dell'avventura. E le intromissioni di Strambic (che consiglia Luigi attraverso un DS, qui "Doppio Strillo"), non continue ma comunque eccessive, contribuiscono a spezzettare ulteriormente il ritmo. Anche la sensazione di affrontare un'avventura spettrale è lenita da questa segmentazione, con Luigi che, dopo ogni incarico, torna sempre al sicuro, richiamato nel laboratorio di Strambic.

Qualità delle missioni

Questa suddivisione, che in generale non abbiamo amato e, lo ribadiamo, in ottica di gaming casalingo ha meno senso che in portabilità, introduce comunque alcuni pregi. Il primo è la rigiocabilità, che non si sposa perfettamente col concept dell'avventura, ma è comunque apprezzabile: al termine di ogni missione, in base a quanti danni avete subito e quante monete avete raccolto, a Luigi viene assegnata una medaglia, il cui valore è mutabile. Essendo le missioni piuttosto brevi, il giocatore è invogliato a riprovarle, così da migliorare il proprio punteggio e sbloccare gli obbiettivi secondari.

Durante gli scontri coi fantasmi, Luigi è impossibilitato a scappare
Durante gli scontri coi fantasmi, Luigi è impossibilitato a scappare

L'altro risvolto meritorio della suddivisione in missioni risiede nelle conseguenti modifiche all'ambientazione, che sarebbero state impossibili (o quasi) in un'avventura dal fluire unitario. All'interno di uno stesso edificio, l'alterazione di certe condizioni permette delle variazioni esperienziali. Ad esempio, una volta potreste dover salvare un Toad, che è ancora più pauroso di Luigi, e la cui presenza genera ostacoli che, altrimenti, non sarebbero tali (un corso d'acqua, ad esempio). Un'altra volta potreste trovare uno stesso corridoio invaso da ragnatele, che nelle precedenti missioni erano assenti, o un Poltercucciolo (un cane fantasma) da rintracciare cercandone le tracce nascoste. Ogni lista di missioni si conclude con lo scontro con un Boss: a livello di creatività ci sentiamo di lodarli tutti, perché sono variegati, mentre nella qualità e nella scala di difficoltà non si può dire che Luigi's Mansion 2 HD raggiunga l'eccellenza. Alcuni boss delle aree più avanzate sono più semplici dei primi.

Oltre a ledere il ritmo generale dell'avventura, che è una conseguenza concettuale dell'impostazione, abbiamo trovato le missioni poco sorprendenti: in ogni dimora va salvato un Toad, in ognuna va seguito un Poltercucciolo e raccolta una serie di oggetti per aprire una porta. Inoltre, la varietà dei fantasmi di Luigi's Mansion è inferiore per quantità al terzo episodio, e per qualità pure al primo: sono più generici, e non hanno troppi legami col mondo reale, come invece potevano vantare quelli del capostipite (un bebè, dei gemelli, un culturista...).

Grafica, sonoro e multiplayer

A livello visivo, Luigi's Mansion 2 HD ha perso - ovviamente - l'effetto 3D stereoscopico dell'originale su 3DS. Tuttavia il framerate è migliorato e granitico, e l'alta risoluzione, pur imbastardendo certi dettagli, porta l'esperienza visiva su un altro livello.

Nonostante questo, e nonostante i modelli poligonali ottimamente migliorati, l'impatto generale è decisamente inferiore a Luigi's Mansion 3 - soprattutto nell'illuminazione. Il livello generale delle musiche e del sonoro è sicuramente buono, ma Luigi's Mansion (il primo) in questo senso era un'eccellenza assoluta. Questo no. In certi casi alcuni effetti sono addirittura fastidiosi, come il ronzio della terza dimora, che non capiamo come possa essere stato approvato.

L'avventura principale non è giocabile in multiplayer collaborativo, una caratteristica apprezzata del terzo capitolo. È comunque presente una modalità a parte per più utenti, la Torre del Caos. Quest'ultima è ulteriormente frazionata in tre approcci, pur accomunati dal dover scalare, rispettando certi limiti (di tempo o di obbiettivi) più piani della famigerata torre.

Quattro giocatori affrontano la Torre del Caos
Quattro giocatori affrontano la Torre del Caos

È possibile alterare il livello di difficoltà, giocare online e offline, ma in quest'ultimo caso soltanto avendo più di un Nintendo Switch (e più di una copia del gioco): anche in questo contesto, le origini portatili sono evidenti.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (39)
8.0
Il tuo voto

Luigi's Mansion 2 HD è, in generale, un'opera di alto livello. L'interazione e i controlli sono lodevoli, l'atmosfera gestita bene, le cinque ambientazioni trovano il giusto - e complicato - equilibrio tra coerenza e varietà, gli enigmi molto spesso risultano ingegnosi e ben strutturati. Ci sono alcune imperfezioni qua e là, qualche sbavatura nel level design: le confuse fasi con Luigi in equilibrio precario, certi effetti sonori poco riusciti, le morti troppo punitive. Il problema principale, tuttavia, è l'origine portatile del gioco: la strutturazione in missioni, già divisiva di per sé, perde ulteriormente senso su un'ibrida come Switch. Il multiplayer con più console, e l'assenza di quello cooperativo, sono limitanti. Lo stile grafico è troppo simile a quello del terzo episodio, l'inferiorità tecnica palese; e questo nonostante i miglioramenti introdotti. Paradossalmente, tuttavia, la suddivisione in missioni, che troviamo poco funzionale in questa nuova dimensione ibrida, è anche ciò che lo rende unico all'interno della saga, e quindi interessante per un appassionato.

PRO

  • Bei controlli e interazione ambientale
  • Ottimo level design, enigmi compresi
  • Pregevole la coerente variazione degli scenari

CONTRO

  • La suddivisione in missioni stona su Switch
  • Qualche imperfezione qua e là
  • Graficamente al tempo stesso troppo simile e troppo inferiore al terzo