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Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army, la recensione di un action GDR per gli amanti di Persona

A distanza di vent'anni, Atlus rinnova Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army, un vecchio action GDR per gli amanti di Shin Megami Tensei e Persona.

RECENSIONE di Christian Colli   —   18/06/2025
RAIDOU Remastered: The Mystery of the Soulless Army
Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army
Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army
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Uno di questi giorni dovremo ridefinire il concetto di "remaster". Una volta erano solo delle riverniciature, qualche ritocco alla risoluzione e poco altro, ma col tempo il confine tra "remaster" e "remake" si è assottigliato e ultimamente le due diciture tendono a confondersi. Forse è per questo che si parla sempre più spesso anche di "edizioni definitive" e forse questa riedizione di Devil Summoner: Raidou Kuzunoha vs. the Soulless Army - che per l'occasione ha cambiato nome - avrebbe meritato un'etichetta di quel tipo.

Il gioco originale risale al 2006: la terza iterazione di Devil Summoner che a sua volta era uno spin-off di Shin Megami Tensei, ma ormai è sempre più difficile districarsi nel complicato albero genealogico di Atlus. L'idea, comunque, è rimasta a galleggiare nell'aria per anni, ha avuto un seguito - che probabilmente riceverà lo stesso trattamento in futuro - e ha ispirato in parte Persona 5 Strikers. Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army arriva quindi su tutte le piattaforme (noi lo abbiamo giocato in versione Switch) per la gioia di chi ha mancato il primo appuntamento: è davvero imprescindibile?

Indagatori dell'incubo

A metà strada tra un drammatico e inquietante MegaTen e un più rilassato e pop Persona, Raidou Remastered è quasi una parodia di entrambi: la storia è talmente folle e astrusa da sfiorare il nonsense e forse è proprio questo che la rende così accattivante. La campagna principale, divisa in capitoli, dura tra le venti e le trenta ore, ma dipende anche dal livello di difficoltà scelto tra i vari disponibili - che ne includono uno in cui è virtualmente impossibile andare in Game Over - e in ogni caso la narrativa riesce a mantenere un ritmo costante che non annoia mai, nonostante la ripetitività del gameplay che alterna fasi esplorative e combattimenti in tempo reale.

Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army è ambientato all'inizio del 1900
Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army è ambientato all'inizio del 1900

Noi siamo il quattordicesimo Raidou Kuzunoha, ultimo erede di una nobile stirpe di evocatori di demoni che si impegnano a proteggere il Giappone e il mondo dalle forze occulte. Affiancati da un gatto parlante di nome Gouto, che ci fa da mentore e consigliere, ci ritroviamo in men che non si dica a lavorare per l'agenzia investigativa del pigro Narumi, una sorta di Dylan Dog ante litteram: il gioco è infatti ambientato all'inizio del XX secolo, ma si guarda bene dal cercare la ricostruzione storica a tutti i costi.

Anzi, più si prosegue e più affiorano tutti gli elementi fantasy e sci-fi tipici dei MegaTen, la posta in gioco si alza considerevolmente e le nostre indagini convergono nella stessa direzione, mentre il cast di comprimari e antagonisti ben caratterizzato - che includono il celebre monaco Rasputin - arricchisce una trama imprevedibile, sorretta però da dialoghi a dir poco stucchevoli, che in questa riedizione sono stati peraltro completamente doppiati. Raidou Remastered non ha l'epica ambiziosa di un Shin Megami Tensei V, né ci tiene a veicolare chissà quale messaggio esistenziale come gli ultimi Persona: è un'avventura audace e goliardica da prendere così com'è.

Il cast è arricchito da personaggi strani, misteriosi ma anche buffissimi
Il cast è arricchito da personaggi strani, misteriosi ma anche buffissimi

La riedizione ripropone fedelmente il gioco originale, anche se Atlus gli ha dato una riverniciata importante sotto diversi aspetti: i modelli 3D di personaggi e demoni sono rimasti pressoché gli stessi - e possono anche apparire un po' sgraziati nelle proporzioni e nelle animazioni - ma gli scenari sono stati praticamente ridisegnati, sono state implementate nuove inquadrature dinamiche durante gli spostamenti e in generale è stato aumentato sensibilmente il livello del dettaglio. Oltre ad aver aumentato la definizione dell'immagine, Atlus ha ridisegnato completamente l'interfaccia di gioco e i vari menu, rendendoli più moderni e leggibili, soprattutto durante i combattimenti. Nella sua nuova forma, Raidou non sembra un titolo con quasi vent'anni sulle spalle, ma una volta che si comincia a giocare affiora il suo vero DNA.

Più che una Remastered?

Per quanto provasse a fare qualcosa di diverso dal solito, e fosse uno degli esperimenti più audaci di Atlus, il Raidou originale era in finale un titolo abbastanza modesto, contraddistinto da un sistema di combattimento semplicistico e ripetitivo che tradiva l'inesperienza dello sviluppatore in materia. Il secondo capitolo (Devil Summoner 2: Raidou Kuzunoha vs. King Abaddon) migliorava sensibilmente il gameplay, quindi non stupisce che Atlus abbia implementato in questa Raidou Remastered varie funzionalità del sequel, ma anche tutta una serie di aggiunte che modernizzano l'esperienza senza snaturarla.

Raidou può anche sparare ai nemici con una visuale apposita
Raidou può anche sparare ai nemici con una visuale apposita

Questo significa che il gioco può apparire un po' sbilanciato in termini di giocabilità: si ha l'impressione che ci sia un po' troppa carne al fuoco e chi ha giocato l'originale probabilmente si accorgerà che molte di queste aggiunte incidono relativamente sull'esperienza, non essendoci un vero e proprio contrappeso in un senso o nell'altro.

Fondamentalmente, Raidou Remastered si gioca esattamente come l'originale: si esplorano gli scenari e si combattono i demoni, che ora appaiono sullo schermo - e possono essere anche attaccati preventivamente - al posto di arcaici scontri casuali. Le battaglie si svolgono in un'arena distinta e separata, dove possiamo controllare liberamente il protagonista come in un vero e proprio action in tempo reale: possiamo saltare, schivare, usare consumabili e attaccare con la pistola o con due tipi di colpi distinti, quelli veloci che infliggono pochi danni ma ripristinano i punti magia e quelli lenti che fanno molto più male e basta.

In Raidou Remastered possiamo evocare due demoni contemporaneamente
In Raidou Remastered possiamo evocare due demoni contemporaneamente

Raidou può anche usare alcune abilità speciali, che si imparano con il tempo o attraverso l'equipaggiamento, e lanciare incantesimi accessibili tramite scorciatoie personalizzabili: incrociando le varie tecniche con i colpi base si possono inanellare combo più o meno efficaci, ma il sistema di combattimento non è particolarmente tecnico, insomma non è Devil May Cry né tanto meno Bayonetta. Raidou può anche "confinare" i nemici indeboliti, cioè intrappolarli per poi evocarli in un secondo momento: a differenza dell'originale uscito nel 2006, Raidou Remastered permette di evocare fino a due demoni contemporaneamente invece che uno soltanto.

Persona 4 Revival è stato annunciato durante l'Xbox Games Showcase Persona 4 Revival è stato annunciato durante l'Xbox Games Showcase

Questi alleati attaccheranno e useranno incantesimi protettivi o aggressivi per conto loro con un'intelligenza artificiale discreta, anche se possiamo aprire una finestra in tempo reale per dare loro ordini specifici o addirittura renderli temporaneamente invulnerabili agli attacchi nemici che rischiano di farli fuori. La maggior parte dei boss, che sono poi gli unici scontri veramente articolati e impegnativi del gioco, costringe a imparare, riconoscere e memorizzare gli attacchi per schivarli efficacemente e contrattaccare al momento opportuno. Diciamo che, nonostante la pletora di manovre a disposizione, Raidou Remastered è un gioco che premia comunque l'attenzione e la precisione nelle reazioni.

Potevano mancare le fusioni in uno spin-off di Shin Megami Tensei?
Potevano mancare le fusioni in uno spin-off di Shin Megami Tensei?

Le evocazioni svolgono un doppio ruolo: in combattimento, i demoni appartenenti alle diverse categorie servono anche a colpire i punti deboli dei nemici, stordendoli o indebolendoli per garantirci delle finestre di opportunità in cui attaccare e infliggere più danni; durante l'esplorazione, invece, le peculiari abilità di certi demoni permettono di risolvere rompicapi, acquisire collezionabili e completare missioni principali e secondarie. Naturalmente è possibile fondere i demoni come in ogni MegaTen o derivato che si rispetti, e in questo senso Atlus ha aumentato il numero di demoni evocabili quasi del doppio rispetto al gioco originale, attingendo al bacino del sequel e del più recente Shin Megami Tensei V.

Le migliorie apportate all'intero pacchetto sono davvero numerosissime, e vanno da semplici "quality of life" come il viaggio rapido o la comoda corsa, all'aggiunta di funzionalità completamente nuove che approfondiscono il gameplay, passando per piccoli tocchi di classe nell'interfaccia e nelle schermate ausiliarie, specialmente per quanto riguarda la fusione, ora molto più accessibile e intuitiva.

Come dicevamo in apertura, siamo di fronte a una Definitive Edition più che a una semplice remaster: la cura che Atlus ha riposto in questa riproposta è indubbiamente encomiabile, sebbene non rivoluzioni del tutto un titolo che ha ancora un suo perché ma che oggi potrebbe apparire piuttosto acerbo ai fan più sfegatati del genere. E forse è giusto così.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army è una riproposta sensata: pur non avendo mai particolarmente brillato nel catalogo Atlus, questa miniserie meritava una seconda chance e il lavoro svolto dallo sviluppatore giapponese è solidissimo. La nuova versione non è solo migliorata graficamente - entro certi limiti, va detto - ma anche e soprattutto nel gameplay, grazie a una serie di accortezze e aggiunte che modernizzano l'esperienza senza snaturarla. Il titolo Atlus resta un action GDR discreto e abbastanza ripetitivo, ma la narrativa assolutamente folle, le atmosfere insolite e i caratteristici demoni da collezionare e fondere potrebbero conquistare i fan di Shin Megami Tensei in cerca di qualcosa di diverso dai soliti combattimenti a turni.

PRO

  • Tanti miglioramenti che modernizzano l'originale senza snaturarlo
  • La storia e le atmosfere cupe piaceranno a chi ama MegaTen e Persona

CONTRO

  • Si sente il peso degli anni, soprattutto dal punto di vista tecnico
  • Nonostante tutte le novità, è un gioco ripetitivo e poco sofisticato