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Sea of Stars, la recensione di un JRPG che guarda al passato per volare tra le stelle

La recensione di Sea of Stars di Sabotage Studio, l'autore dell'ottimo The Messenger, che guarda ai capisaldi del genere con consapevolezza e voglia di innovare.

RECENSIONE di Giulia Martino   —   31/08/2023
Sea of Stars, la recensione di un JRPG che guarda al passato per volare tra le stelle
Sea of Stars
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Nel dicembre dell'anno scorso, un certo Matthias Linda aveva soffiato nuova vita in un genere apparentemente destinato a rimanere nel cassetto dei ricordi, rinnovando la magia dei JRPG con combattimenti a turni grazie a soluzioni di game design capaci di mantenere alta l'attenzione dei giocatori e allontanare lo spettro della ripetitività: il nostro Lorenzo Mancosu aveva parlato di questo argomento proprio con Linda in una interessante intervista. Sabotage Studio si è posto lo stesso obiettivo di Chained Echoes: guardare al passato e, al contempo, proiettare i JRPG in un nuovo futuro, creando un mirabile equilibrio tra nostalgia e innovazione.

Possiamo dire fin d'ora che l'operazione degli autori di The Messenger può dirsi pienamente riuscita. Lodevole è, innanzitutto, il coraggio di distaccarsi del tutto dal genere della loro opera prima - un metroidvania di ottima fattura - per abbracciarne uno totalmente nuovo, ambientando l'avventura nel passato rispetto agli eventi di The Messenger, ma con l'angolazione di un genere videoludico completamente differente. Ciò vale anche per la filosofia di sviluppo e finanziamento scelta dal team: dopo aver pubblicato The Messenger con l'aiuto di Devolver Digital, gli sviluppatori hanno deciso di affidarsi a Kickstarter (con una campagna coronata da un successo che clamoroso è dir poco) e autopubblicare il loro lavoro, con un contributo da parte di Kowloon Nights. La nostra sensazione è che questa scelta porterà grandi vantaggi finanziari al team, perché le qualità e l'appeal di Sea of Stars brillano in maniera evidente e il pubblico - che molto ha gradito operazioni come Chained Echoes - sembra essere interessato e ricettivo verso questo rinascimento dei JRPG di stampo classico.

Vi parliamo di come Sabotage Studio sia riuscito a limare le asperità dei classici del genere nella nostra recensione di Sea of Stars.

Il mare di stelle

Alcuni intermezzi animati raccontano parti importanti della storia di Sea of Stars, legata - come è tipico per il genere - alla presenza di una potentissima minaccia che potrebbe spazzare via tutta l'umanità
Alcuni intermezzi animati raccontano parti importanti della storia di Sea of Stars, legata - come è tipico per il genere - alla presenza di una potentissima minaccia che potrebbe spazzare via tutta l'umanità

La storia di Sea of Stars comincia facendoci conoscere i due protagonisti, Zale e Valere, due bambini destinati a grandi imprese. Nati il primo durante un solstizio d'estate e la seconda durante un solstizio d'inverno, sono entrambi dotati di poteri magici associati, rispettivamente, al Sole e alla Luna. Naturale sarà l'ingresso nella Zenith Academy, luogo deputato ad affinare le loro abilità e a prepararli a difendere il mondo dai temibili poteri di Fleshmancer, un'entità capace di evocare mostri assetati di sangue e minacciare la sopravvivenza stessa del genere umano.

Partendo da Mooncradle, Zale, Valere e il loro amico d'infanzia Garl - forse il personaggio con l'arco narrativo più riuscito dell'intero Sea of Stars - faranno la conoscenza di nuovi alleati, assisteranno a colpi di scena (non sempre clamorosi, ma ben riusciti in particolare nell'ultima parte dell'avventura), sopporteranno tradimenti e acquisiranno nuove capacità, rilevanti sia dal punto di vista dell'esplorazione che da quello del combattimento. Ben scritti i dialoghi, ma abbiamo alcune criticità da segnalare - in primis, sotto il profilo della lingua. Facciamo notare, in primo luogo, l'assenza di una traduzione dei testi in lingua italiana. Il vero e proprio difetto, però, sta nell'inglese utilizzato in Sea of Stars, tra errori di punteggiatura e di lessico difficilmente perdonabili a una produzione che si affida soprattutto ai testi per veicolare storie, emozioni, crescita dei personaggi. Speriamo in una revisione futura, in particolare per quanto riguarda la prima metà del gioco, particolarmente affetta da questa problematica.

Se - come accennavamo per Garl - alcuni personaggi riescono a brillare e a rimanere nel cuore del giocatore, lo stesso non vale per i due protagonisti. Per la gran parte delle circa trenta ore necessarie a completare Sea of Stars, Zale e Valere sono tra loro praticamente intercambiabili, con motivazioni e personalità appena accennate, giusto il necessario per giustificare la prosecuzione di un'avventura che si farà sempre più complessa e dolorosa per loro. È un peccato, perché il potenziale c'era tutto: questa è pur sempre la storia di due bambini predestinati, condannati a confrontarsi con un futuro che li mette al centro di eventi singolari, potenti e per questo temibili, un po' come accade ai protagonisti di tante tragedie greche, con tutti i possibili dilemmi morali che ne conseguono.

Un mondo meraviglioso

Gli scenari di Sea of Stars sono, senza mezzi termini, tra i più belli mai visti in un JRPG di stampo classico; la pixel art di Sabotage Studio rimarrà un punto di riferimento nel genere
Gli scenari di Sea of Stars sono, senza mezzi termini, tra i più belli mai visti in un JRPG di stampo classico; la pixel art di Sabotage Studio rimarrà un punto di riferimento nel genere

Più che Zale e Valere, a prendersi il palcoscenico è l'incredibile mondo di Sea of Stars. Con una prospettiva isometrica ben implementata e sfruttata a dovere anche nei (semplici, ma efficaci) puzzle ambientali, le varie località tratteggiate da Sabotage Studio lasciano a bocca aperta per varietà e qualità. Da splendide scogliere ricche di cascate, passando per tetri cimiteri fino ad arrivare a paludi piene di funghi che cambiano colore e forma a seconda dell'ora del giorno e della notte, l'universo in cui si muovono i protagonisti riesce sempre a stupire e a catturare l'attenzione dei giocatori, ispirandosi in maniera evidente a classici dell'era SNES, GameBoy Advance e PlayStation. La pixel art di Sea of Stars rimarrà nella storia come una delle vette del genere per gusto e sapienza nel padroneggiare texture e cromie: su questo non abbiamo ombra di dubbio.

Col passare delle ore, il gruppo otterrà oggetti capaci di rendere l'esplorazione più complessa e stratificata: si va dal Mistral Bracelet, che genera una folata di vento tanto forte da poter spingere lontano blocchi e altri elementi presenti negli scenari, fino al Graplou, una specie di rampino per attraversare orizzontalmente le ambientazioni, superando così i frequenti baratri. Zale e Valere, poi, imparano a governare il tempo stesso, potendo modificare l'ora del giorno grazie ai loro poteri: questa abilità è purtroppo poco sfruttata nella prima parte dell'avventura, ma verso il finale diventa sempre più caratterizzante e importante. Ed è bellissimo, perché Sabotage Studio ha gestito in maniera eccelsa le modificazioni dell'illuminazione con uno straordinario rendering in tempo reale, spingendosi a curare anche le musiche in maniera dinamica, facendo in modo da rendere palpabili su più piani questi cambiamenti nel momento stesso in cui si verificano. Ciò a dimostrazione della cura organica per la direzione artistica, con un connubio riuscitissimo tra il design visuale delle ambientazioni e quello delle musiche, affidate al grande Yasunori Mitsuda (Chrono Trigger, Xenogears) e a Eric W. Brown, in arte Rainbowdragoneyes, entrambi in grande spolvero.

Il rampino, chiamato Graplou, è uno degli elementi essenziali per esplorare le ambientazioni e risolvere i semplici enigmi di Sea of Stars
Il rampino, chiamato Graplou, è uno degli elementi essenziali per esplorare le ambientazioni e risolvere i semplici enigmi di Sea of Stars

Il tutto è inserito all'interno di un mondo aperto che, come da tradizione, si dischiude piano piano grazie all'acquisizione di nuove possibilità di spostamento. Sul finire dell'avventura, potremo sbloccare un comodo aiuto che indica sulla mappa i luoghi in cui è rimasto qualcosa da fare; in generale, vale la pena dedicarsi all'esplorazione e alle missioni secondarie per scoprire segreti (anche legati alla trama di Sea of Stars), acquisire equipaggiamenti e abilità utili o permettere lo sviluppo di insediamenti che ci garantiranno negozi, luoghi per pescare e taverne per giocare a Wheels.

A tal proposito, segnaliamo la presenza di un vero e proprio metagioco: Wheels. Si tratta di un passatempo basato su fortuna e strategia: ciascuno dei due giocatori si avvale di due eroi (soldato, arciere, mago e altri, ciascuno con proprie caratteristiche) per portare a zero il livello di salute dell'avversario. In ogni turno si hanno a disposizione tre round in una slot machine che garantisce vari potenziamenti: a seconda del risultato ottenuto, si potranno potenziare le mura difensive o il livello dei personaggi attaccanti, oltre a sferrare offensive destinate all'avversario, prestando attenzione al suo livello di protezione. Giocare a Wheels è un passatempo del tutto opzionale, ma si rivela una piacevole pausa per le avventure di Zale, Valere e soci, e lo stesso vale anche per la pesca.

Come da tradizione nel genere, non manca un minigioco di pesca: semplice e immediato, si collega alla meccanica della cucina di manicaretti da utilizzare nel corso degli scontri
Come da tradizione nel genere, non manca un minigioco di pesca: semplice e immediato, si collega alla meccanica della cucina di manicaretti da utilizzare nel corso degli scontri

Il minigioco di pesca, tra l'altro, si collega a un elemento essenziale di Sea of Stars: la cucina. Garl, autoproclamatosi cuoco guerriero, alimenta la squadra con i suoi manicaretti. Per prepararli basta recarsi presso uno dei fuochi da campo sparsi nel gioco, o piazzare il proprio accampamento tra una località esplorabile e l'altra: grazie agli ingredienti raccolti nel corso dell'avventura (tra cui anche il pescato), si potranno cucinare un massimo di dieci piatti da portare con sé. Ecco, qui troviamo una delle grandi innovazioni di Sabotage Studio: invece del tradizionale inventario da JRPG - pieno di oggetti che non useremo nemmeno nel corso della battaglia finale, presi dall'ossessione di sprecare quel Megaelisir tanto prezioso - abbiamo uno zaino dalla capienza limitata, con un rilievo strategico non indifferente. Selezionare le pietanze da portare con noi sarà fondamentale per attraversare indenni un mondo popolato da mostri che non perdonano cali d'attenzione, tutt'altro che la tradizionale carne da cannone vista in migliaia di scontri casuali presenti nei videogiochi dei decenni scorsi.

Il sistema di combattimento di Sea of Stars

Le battaglie contro i boss sono senz'altro uno dei fiori all'occhiello di Sea of Stars: stimolanti e ben caratterizzati, non danno mai una sensazione di noia o di già visto
Le battaglie contro i boss sono senz'altro uno dei fiori all'occhiello di Sea of Stars: stimolanti e ben caratterizzati, non danno mai una sensazione di noia o di già visto

Ecco, il punto cardine di un'operazione di svecchiamento dei sistemi ludici dei JRPG tradizionali sta proprio qui. Come fatto anche da Chained Echoes, Sea of Stars abbandona del tutto la ripetitività del grinding o dei combattimenti casuali per sposare una visione più snella, capace di conferire personalità e carattere anche agli scontri con i nemici base. Basta affrontare gli avversari così come si presentano (ben visibili nelle ambientazioni, senza stacchi tra fasi esplorative e di combattimento) per essere preparati e al livello di ciascuna sfida, al patto di essere attenti e avere riflessi pronti: Sea of Stars, infatti, implementa un sistema che - per quanto sembri strano da dire - ha come riferimento quanto fatto da Nintendo in titoli come Mario & Luigi: Superstar Saga.

Attacchi e parate, infatti, possono essere potenziati grazie alla pressione di un tasto con il giusto tempismo, e alcune mosse offensive ricorderanno agli appassionati proprio i colpi dei piccoli Mario e Luigi. In alcune boss fight, sfruttare questa meccanica sarà essenziale per uscire indenni dallo scontro, ma niente paura: Sea of Stars non regola la difficoltà in maniera tradizionale - in altre parole, non è presente una modalità facile. Tuttavia, sono presenti delle Reliquie capaci di facilitare alcuni aspetti del gioco: si va da quella che raddoppia i punti salute dei personaggi a quella che riduce il costo degli oggetti nei negozi, passando per quella che introduce un feedback visivo (una stellina si sprigiona dal colpo) quando si eseguono un attacco o una parata perfetta. È un sistema che cattura l'attenzione del giocatore, allontanando l'effetto soporifero dei combattimenti a turni vecchio stampo, ma che potrebbe mettere in difficoltà alcuni a causa di una finestra temporale veramente molto ridotta per l'esecuzione corretta.

Abbandonando gli incontri casuali, Sabotage Studio costruisce le proprie ambientazioni anche in funzione di scontri interessanti con i nemici base, cui vengono restituite importanza e dignità
Abbandonando gli incontri casuali, Sabotage Studio costruisce le proprie ambientazioni anche in funzione di scontri interessanti con i nemici base, cui vengono restituite importanza e dignità

Altro punto essenziale su cui battere il martello dell'innovazione del game design del genere: come fare in modo da rendere variegate le mosse utilizzate in battaglia, evitando che i giocatori usino sempre e soltanto il comando di attacco? La risposta è geniale: creando un sistema che valorizza ciascuna opzione offensiva a disposizione dei personaggi. Ci spieghiamo meglio: i punti magia a disposizione dei combattenti sono molto ridotti, ma si recuperano eseguendo gli attacchi base. Già questo crea i presupposti per una buona alternanza dei comandi da selezionare, ma non è finita qui: gli attacchi base sprigionano una sostanza chiamata "live mana", che può essere assorbita dai personaggi per potenziare le loro azioni, sia in mischia che magiche. Tutti questi elementi creano un felice dialogo tra i membri del party, tutti ben caratterizzati, e uniti alla grande varietà di nemici presenti nelle ambientazioni generano un grande dinamismo.

I boss, poi, sono eccezionalmente caratterizzati tanto da un punto di vista visivo, quanto da una cura certosina per la diversificazione delle loro opzioni offensive: non ci è mai capitato di incontrare una battaglia che sapesse di già visto. Non è finita qui: gli attacchi più potenti di ciascun nemico sono corredati da simbolo chiamati "lock", corrispondenti ad azioni o elementi a disposizione del party. Colpire i lock nella maniera corretta andrà a diminuire la forza del colpo, o a cancellarlo del tutto ove vengano eliminati tutti questi simboli. L'unico neo del sistema è la presenza di un catalogo di magie tutto sommato abbastanza ridotto, così come pochi sono anche gli equipaggiamenti a disposizione dei personaggi, spesso dotati di rilevanza esclusivamente parametrica e non caratterizzati a livello di abilità.

L'eccelsa regia di Sea of Stars riesce sempre a trovare l'inquadratura giusta per esaltare i momenti più emozionanti dell'avventura
L'eccelsa regia di Sea of Stars riesce sempre a trovare l'inquadratura giusta per esaltare i momenti più emozionanti dell'avventura

Lo sviluppo del team avviene per livelli, con l'aumento delle caratteristiche in parte di default, in parte a seconda delle scelte del giocatore, che potrà selezionare varie voci (punti salute, punti magia, attacco fisico, difesa magica, e così via). Nulla di troppo complesso, ma abbiamo trovato il sistema coerente con l'approccio snello scelto da Sabotage Studio per la sua rilettura di un genere, quello dei JRPG con combattimenti a turni, spesso noto per una complessità eccessiva e talvolta artificiosa. Concludiamo con un plauso per l'impeccabile pulizia del codice di Sea of Stars, sempre stabile nelle prestazioni su Nintendo Switch: la nostra partita non è mai stata funestata da bug o crash di alcun tipo.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 33.99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (51)
8.2
Il tuo voto

La filosofia produttiva di Sea of Stars può essere descritta con un unico verbo, un unico imperativo categorico: "sfrondare". Come un giardiniere che osserva un albero e sceglie quali rami potare, così Sabotage Studio ha studiato i JRPG del passato per conservarne gli elementi migliori e tagliare via quelli ormai obsoleti. Via i combattimenti casuali, via quell'ingombrante inventario pieno di oggetti mai utilizzati, via l'ossessione per il grinding; si accolgono innesti felici come il sistema di Mario & Luigi: Superstar Saga, basato sul tempismo e capace di mantenere alto il coinvolgimento del giocatore anche nei confronti dei nemici base, un elemento da padroneggiare al meglio delle proprie possibilità in occasione delle feroci battaglie contro i boss. Lo spettro della ripetitività è in larga parte esorcizzato, ma due protagonisti di singolare piattezza e un range di abilità fin troppo ridotto diminuiscono leggermente la qualità dell'esperienza, senza riuscire però a intaccare un prodotto divertente, magnifico da vedere, da ascoltare, da vivere. Non ci sono scuse per non provare Sea of Stars, disponibile al lancio sia su Game Pass che su PS Plus (e, nonostante questo, ben 100.000 copie del gioco sono state già acquistate). E come è dolce naufragare in questo mare di stelle.

PRO

  • Direzione artistica fuori scala, a livello sia grafico che musicale
  • Alcuni archi narrativi dei personaggi sono semplicemente spettacolari
  • Alcune soluzioni di game design adottate sono davvero interessanti
  • Il sistema delle Reliquie è implementato in maniera eccellente
  • Boss e nemici base ben caratterizzati e mai banali

CONTRO

  • I due protagonisti sono i personaggi che emergono meno a livello di personalità
  • Numero di magie, abilità ed equipaggiamenti un po' troppo ridotto
  • Lessico e punteggiatura dei dialoghi da rivedere