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The Midnight Walk, la recensione di una passeggiata folk nelle tenebre

In un mondo che non conosce più il calore del fuoco, due creature si mettono in cammino per portare nuova speranza.

RECENSIONE di Fabio Di Felice   —   23/05/2025
Potboy è la mascotte principale di The Midnight Walk
The Midnight Walk
The Midnight Walk
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Una delle - poche - azioni a disposizione di chi gioca a The Midnight Walk è la possibilità di chiudere gli occhi e ascoltare. In questo frangente, chiaramente, lo schermo diventa tutto nero e l'audio si amplifica per fornire indicazioni sulla direzione giusta da seguire. È una trovata interessante, seppur sulla carta del tutto controproducente, dal momento che ci priva della possibilità di godere del miglior aspetto della produzione di MoonHood, ovvero quello estetico. Ascoltare, però, è un'attività importante quando ci si interfaccia con The Midnight Walk, perché a volte la meraviglia visiva di questo videogioco è così invadente da distrarre, al punto da far soprassedere su alcuni aspetti importanti.

Con gli occhi chiusi, per esempio, viene più facile ripensare al valore di quella frase che si legge proprio all'inizio dell'avventura: "Questo videogioco è un racconto fatto a mano, plasmato da argilla, cartone e sogni". Proprio quel "fatto a mano" riporta alla mente le impressionanti immagini della realizzazione di The Midnight Walk, condivise dal team durante i mesi che hanno anticipato l'uscita: oltre 700 miniature realizzate a partire dall'argilla, scannerizzate attraverso migliaia di foto, riprodotte tramite fotogrammetria in digitale e animate poi in uno stile che ricorda la stop motion, pur senza esserlo. Un riuscitissimo mix tra digitale e reale.

Potboy è la mascotte di The Midnight Walk: un vasetto che contiene una preziosa fiamma
Potboy è la mascotte di The Midnight Walk: un vasetto che contiene una preziosa fiamma

Questo sfoggio di estro artistico arriva da veterani dell'ormai defunta Zoink Games, azienda svedese che aveva dato i natali a un altro gioiellino di creatività: Lost in Random. È chiaro che anche in questa nuova produzione del neonato MoonHood Studio c'è un debito nei confronti di Tim Burton. Ecco, riaprendo gli occhi, alcune cose ci appaiono finalmente più chiare: la sensazione tangibile di poter toccare questi materiali, l'attenzione per la composizione delle inquadrature, la ricercatezza nel design di ogni personaggio. Ora siamo finalmente pronti per The Midnight Walk: una passeggiata in un mondo desolato, dove il freddo e la disperazione hanno preso il sopravvento, ma i cuori di argilla delle creature che lo abitano non hanno ancora smesso di battere.

Il Bruciato e Potboy

Quando il Bruciato, il protagonista del gioco, si risveglia, non sa nemmeno chi sia. Si ritrova in un mondo buio e non riesce a vedere né sentire nulla, finché una stramba creatura non gli consegna un paio di occhi e orecchie da incastrare nel suo testone ustionato. Nemmeno noi videogiocatori sappiamo nulla di questo enigmatico personaggio e non vedremo mai che aspetto ha. Conosciamo solo la sua missione: raggiungere Moon Mountain camminando lungo la Midnight Walk, un sentiero che attraversa un mondo dove il sole è ormai spento e le creature che lo abitano hanno ceduto alla rabbia, alla desolazione e alla morte. È un destino inevitabile per chi ha perso la scintilla della vita: il fuoco. Le fiamme hanno portato via con sé gli strumenti per scaldarsi, per cucinare, e anche l'occasione di sedersi attorno a un focolare comune per raccontarsi storie.

Lungo il suo percorso il Bruciato incontra Potboy, un vasetto di ceramica che contiene una preziosa fiamma che potrebbe salvare il mondo. Ma Potboy è fragile e spaventato. Ecco che il viaggio dell'eroe assume un significato: dovrà proteggerlo e scortarlo fino alla cima del monte, dove i due avranno l'occasione di dare una nuova speranza a tutti.

Nel loro pellegrinaggio, i protagonisti attraversano strade, avamposti, paesini abitati da singolari creature: una sorta di sibilla a due teste che parla in rima del loro futuro, un cantastorie con un banjo che siede sonnecchiando vicino a un fuoco da campo spento, un villaggio di teste parlanti che hanno rinunciato al loro corpo. Cinque storie che compongono i cinque capitoli del videogioco, ognuna con un suo immaginario così ben caratterizzato che a tratti sembra di camminare in un diorama uscito direttamente da The Nightmare Before Christmas.

L'atmosfera cupa del mondo di gioco è sempre resa divertente dalla dimensione materica della creta
L'atmosfera cupa del mondo di gioco è sempre resa divertente dalla dimensione materica della creta

Se però il film di Selick aveva una grinta da musical rock, The Midnight Walk affonda le radici in atmosfere decisamente più vicine al blues e al folk. Attraverso la sua malinconia, le splendide canzoni e i sussurri dei suoi personaggi, ci racconta una storia di prospettive che cambiano e che si infrangono: mostri che non sono mostri, giovani solitari, sacrifici che sanno di maledizioni. In più di un'occasione è in grado di toccarti il cuore con estrema efficacia, e di regalare alcune delle immagini più potenti che il mondo dei videogiochi ci ha consegnato negli ultimi mesi.

Uno spettacolo straordinario

C'è però anche un'altra storia che vale la pena ascoltare, ed è quella che ci raccontano gli occhi e le orecchie. The Midnight Walk è semplicemente straordinario sotto questo punto di vista. Sebbene sia stato concepito con la realtà virtuale in mente - e questa origine si percepisce in diversi momenti di gioco, soprattutto in quelli che sfruttano la spazialità del suono e dello sguardo del videogiocatore - l'anima del titolo di MoonHood è così grande da funzionare egregiamente anche senza il casco VR.

A colpire non è solo il design dei personaggi, ma anche ciò che hanno da raccontare
A colpire non è solo il design dei personaggi, ma anche ciò che hanno da raccontare

Sicuramente ci si perde il senso di scala che queste enormi (o minuscole) miniature dovrebbero imporre al videogiocatore, ma non se ne sacrifica eccessivamente lo spettacolo visivo. Merito anche dello studio sulla resa dei materiali che compongono i personaggi e l'ambiente, e sul design degli stessi che appare sempre e comunque brillante. È proprio sul piano creativo che The Midnight Walk risulta sorprendente, perché sfrutta l'arte per raccontare, con momenti che richiamano l'animazione a passo uno, le marionette, il teatro delle ombre e i primi effetti speciali del cinema di Méliès.

The Midnight Walk è disponibile su PC e PS5, ci ricorda un inquietante trailer di lancio The Midnight Walk è disponibile su PC e PS5, ci ricorda un inquietante trailer di lancio

Anche il comparto audio è eccezionale. Non solo è composto da voci, suoni, indizi sussurrati dai personaggi che fanno parte proprio del gameplay, dal momento che spesso ci viene chiesto di chiudere gli occhi e concentrarci su scampanellii o voci bisbiglianti, ma anche la colonna sonora è azzeccata. Costituita da brani che sottolineano, sempre in modo malinconico, blues, alcuni dei momenti più toccanti della narrazione. Perfetti per accompagnare le cinque storie che i nostri personaggi attraversano e il loro umore cupo: novelle sul lutto, sulla solitudine e, in generale, su un mondo in cui l'oscurità non è solo assenza di luce, ma anche assenza di speranza. Di comprensione verso il dolore degli altri.

Più della somma delle parti

Se è vero che l'aspetto realizzativo dell'opera è quello che vale il prezzo del biglietto, è importante raccontare cos'è che si fa concretamente all'interno di un videogioco che rimane sempre fedele alla sua anima di avventura narrativa. Il modo più semplice per farlo è descrivere le azioni a disposizione del Bruciato. Non sono molte, a dire il vero: il nostro protagonista può chiudere gli occhi per concentrarsi sui suoni, dare semplici indicazioni a Potboy e inviarlo a interagire con stoppini e micce, oppure manipolare fiammiferi, con le mani o attraverso una sorta di pistola spara cerini che ci viene consegnata poco dopo l'inizio del gioco. Attorno a queste tre azioni - tutte, o quasi, che hanno a che fare con il fuoco - sono costruite le semplici meccaniche ludiche di The Midnight Walk. Si cammina, si scappa quando si incontrano creature ostili che ci coinvolgono in sessioni stealth, e si ragiona un po' per risolvere i puzzle ambientali. Non c'è molto di più.

Quasi tutti gli enigmi ambientali hanno a che fare con il fuoco e con i fiammiferi
Quasi tutti gli enigmi ambientali hanno a che fare con il fuoco e con i fiammiferi

Tra il cosa e il come, però, c'è di mezzo una costruzione che resta sempre molto azzeccata, impreziosita da una maturità narrativa e artistica che valorizza ogni meccanica ludica, anche quelle puramente funzionali. Le scelte estetiche, infatti, non sono mai fine a se stesse, ma contribuiscono a dare spessore ai personaggi, al mondo e alle sue dinamiche, trasformando The Midnight Walk in un videogioco che è decisamente più della somma delle sue parti.

Potboy è spesso la chiave per risolvere molte delle situazioni del videogioco. Ben presto si finisce inevitabilmente per affezionarsi a questa creatura così profondamente umana. Gli capita di allontanarsi saltellando a destra e a manca, solo per voltarsi e controllare che ci siate ancora. Vi guarda, vi studia, vi cerca costantemente. È sicuramente lui l'icona di The Midnight Walk, ma è solo una delle tante creature dotate di un'anima tangibile, concreta. È questa la grande vittoria del titolo di MoonHood: metterti nei panni di un attore all'interno di un'opera che, tra le sue vette artistiche e le sue meccaniche discrete, è difficile definire deludente. Se The Midnight Walk finisce per toccare le corde della vostra anima, allora riuscirete a superare senza fatica anche i suoi limiti ludici.

Ci si sofferma spesso a sentire cos'hanno da dire i bizzarri personaggi che incontreremo
Ci si sofferma spesso a sentire cos'hanno da dire i bizzarri personaggi che incontreremo

Per farlo, però, bisogna essere ben disposti a parlare la sua lingua, che non è così scontato, dal momento che il registro in cui si esprime è sempre farsesco, burlesco, con una cadenza che sembra uscita da una filastrocca per bambini e un lirismo tutto suo che bisogna essere inclini ad afferrare. Se ci si riesce, The Midnight Walk può insegnare che un cuore di creta batte proprio allo stesso modo del nostro.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
7.5
Il tuo voto

The Midnight Walk è un'esperienza che vale sicuramente la pena di vivere, con o senza VR. In primo piano c'è il suo valore artistico, che passa attraverso un design eccezionale e la straordinaria manifattura dei modellini in argilla, scansionati e animati a passo uno. È impossibile non citare anche il lavoro sul sonoro, con alcune delle tracce più belle che ci sia capitato di ascoltare di recente, e in generale un'attenzione unica per tutto il comparto audio composto da sussurri e versi di ogni tipo. Alcune meccaniche ludiche potrebbero risultare fin troppo semplici, ma il titolo di MoonHood è più della somma delle sue parti, e nelle 5-6 ore necessarie a portarlo a termine, racconta una storia importante sul calore. Non solo quello del sole, ma anche quello dell'empatia e della comprensione degli altri.

PRO

  • Artisticamente è straordinario
  • Comparto audio di eccellenza
  • Pensato con la VR in testa, ma assai valido anche senza

CONTRO

  • Ludicamente non raggiunge mai la piena maturità
  • Ogni tanto si sentono i limiti di un mondo pensato per essere una passeggiata