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Death Stranding: 5 cose che vorreste ma non dovreste assolutamente fare

Death Stranding permette di approcciarsi al gioco in molti modi differenti, ma ce ne sono alcuni che non vi conviene seguire. Ecco le 5 cose che vorreste ma non dovreste fare.

SOLUZIONE di Mattia Pescitelli   —   27/11/2019

Death Stranding è arrivato sul mercato già da un paio di settimane, quindi molti di voi avranno sicuramente avuto modo di provare l'ultima fatica di Hideo Kojima. Non è difficile immaginare che le strategie attuate da ognuno di voi si differenzino molto le une dalle altre. C'è sicuramente chi ha deciso di immergersi totalmente nel gioco e farsi camminate di ore e ore e chi, invece, si è messo a correre verso le varie destinazioni per procedere più velocemente nella storia. Qualunque sia il vostro modo di vivere l'odissea di Sam Porter Bridges, è bene rendervi partecipi di quelle che, sul momento, per chi scrive, sembravano idee brillanti, ma che inevitabilmente si sono rivelate errori "fatali". Ecco le 5 cose che non dovreste fare in Death Stranding, anche se la voglia è tanta.

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Evitate di scendere da una montagna a bordo di un hovercarro

L'hovercarro è uno degli strumenti più utili del gioco. Fornisce molto spazio e può resistere a grandi quantità di peso senza che l'agilità di Sam ne risenta più di tanto. Inoltre, se viene posizionato a terra, vuoto, ci si può salire sopra e lo si può utilizzare come mezzo di locomozione (in stile hoverboard di Ritorno al futuro 2). La prima cosa che vi balenerà in mente sarà sfruttarlo per scendere più velocemente da alture e simili, il che è proprio ciò per cui questa feature è stata pensata. Tuttavia, non tutti i terreni sono adatti a questa sconsiderata impresa. Se la cosa funziona molto bene sulla neve, dove non sono troppi gli ostacoli, non si può certo dire lo stesso per le zone rocciose.

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In tutto, abbiamo provato a discendere a bordo dell'hovercarro tre volte. La prima, sulla neve, è andata abbastanza liscia (tralasciando qualche piccolo "ostacolo" lungo il cammino che ha arrestato la nostra corsa, ma senza danni), il che ci ha fatto immediatamente replicare l'esperienza, con risultati, questa volta, molto deludenti. Infatti, oltre a incastrarsi più di una volta su piccole formazioni rocciose sporgenti a malapena dal terreno, il povero Sam ha preso una sorta di rampa naturale e si è fatto il resto della montagna in volo, per poi atterrare rovinosamente al suolo, perdendo tutto il carico e danneggiandolo ingentemente. Dopo qualche ora di gioco, abbiamo voluto tentare nuovamente la sorte, sperando che quella precedente fosse stata la scelta sbagliata al momento sbagliato. Niente da fare. La terza volta, completamente fuori controllo, siamo stati sbalzati dall'hovercarro a causa di un violento impatto con chissà quale elemento ambientale. Questa volta, inoltre, la discesa era molto meno impervia e portavamo anche meno carico (che si è danneggiato pericolosamente). Morale della favola: abbiamo avuto il terrore dell'hovercarro per il resto del gioco, utilizzandolo comunque assiduamente, ma solo per fargli svolgere il lavoro per cui è stato ideato dagli ingegneri della BRIDGES.

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Non saltate se non ce n'è bisogno

Il salto in Death Stranding è una feature liberamente utilizzabile dal giocatore. Per questo, inizialmente, più di una volta avrete voglia di saltare oltre un baratro per cercare di risparmiare qualche secondo sul percorso. Tuttavia, la velocità non è sempre la scelta più saggia per essere effettivamente veloci. Saranno più le volte che vi troverete a dovere "riemergere" che i secondi risparmiati con questa bravata. Ovviamente, ciò non significa che non dovete mai saltare. Se così fosse, non avreste avuto l'opzione di farlo. Ciò che vi consigliamo è di calcolare la necessità. Se una scala può risolvere il problema, è molto più conveniente posizionarne una piuttosto di sfidare la fortuna e ritrovarsi sfracellati a valle o sul fondo di chissà quale canyon. Inoltre, evitate di compiere prodezze quando siete inseguiti dai nemici. Inizialmente potreste anche pensare di essere Bruce Willis in Trappola di cristallo, ma non ci vuole niente a diventare il maldestro Tobey Maguire dei primi minuti di Spider-Man.

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Non utilizzate i veicoli su terreni accidentati

Esattamente come quanto detto per l'hovercarro, vi sconsigliamo di percorrere delle vie accidentate a bordo di un veicolo. Oltre a farvi sprecare molto tempo a causa del continuo incastrarsi nelle rocce, è un pericolo anche per il carico che trasportate, il quale impiegherà veramente poco a rovinarsi a causa degli urti. Ovviamente, se non è consigliabile utilizzare i veicoli sui terreni sconnessi delle vallate, figuriamoci scendere a bordo di essi dal fianco di una montagna. Arriverete sicuramente prima a valle, ma non possiamo assicurarvi che lo farete nelle condizioni di partenza. Ultimo consiglio è quello di evitare di utilizzare veicoli proprio in ogni angolo dei territori di montagna. Sprechereste solo tempo a cercare di mantenere stabile il veicolo e riportarlo in cima dopo essere scivolati a causa di una perdita improvvisa del controllo. Non c'è niente da fare: i piedi sono il mezzo migliore per affrontare le gelide pareti scoscese delle montagne di Death Stranding. La combo perfetta sarebbe portarsi dietro anche un hovercarro, ma non fatevi tentare dalle discese. Oppure fatelo, ma sempre con un occhio di riguardo per il carico che trasportate.

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L'hovercarro è utile, ma non potete portarlo ovunque

Senz'altro l'hovercarro è l'elemento di gioco più seducente di Death Stranding. La sua funzionalità è così vasta che lo portereste ovunque. Tuttavia, vale la pena ricordare che, per quanto esso resista a ogni terreno sul quale lo porterete, non è capace di sfidare la gravità. Per tutto ciò che c'è di buono su questa Terra, non utilizzate una corda d'arrampicata con l'hovercarro carico attaccato a voi. Il risultato sarà vedere tutto il vostro lavoro precipitare per metri e metri come se avesse il peso specifico di Marte. Dato che, in precedenza, eravamo già scesi da pareti rocciose, alcune anche molto ripide, senza che l'hovercarro si staccasse (trattenuto probabilmente dalla presenza del personaggio, che ne impediva la caduta) è stato, per chi scrive, un colpo al cuore vedere il carico, meticolosamente trasportato per decine di chilometri, precipitare senza freno nel vuoto più totale. Il tutto per risparmiare solo qualche minuto di camminata.

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Con il tempo, abbiamo iniziato a capire che l'hovercarro, dopo una certa pendenza, non riesce a combattere la gravità e si stacca da Sam, rimanendo sul luogo. Quindi, se dovete salire una scala aggrappandovi a essa, scordatevi di poter portare con voi il carro. Stesso discorso per le corde d'arrampicata. Per la discesa, invece, il discorso è diverso. Sempre per la dinamica del personaggio che blocca la caduta, è possibile scendere con l'hovercarro attaccato solo se la pendenza non è di 90° o poco meno. Fate una prova: se, una volta aggrappati alla scala o alla corda, l'hovercarro si "stabilizza" sulla testa di Sam, non dovrebbe essere un problema scendere. Mentre, se vedete che il cranio del protagonista non sembra fornire abbastanza resistenza, tornate immediatamente in cima e trovate un'altra strada.

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Cercate di non premere compulsivamente i tasti nei menù di gioco

A volte, bisogna ammetterlo, la voglia di uscire velocemente da un menù è tanta. Quindi, il metodo che, sul momento, vi sembrerà più veloce sarà quello di premere ripetutamente il tasto X per raggiungere la fine di una schermata di gioco. Tuttavia, farlo potrebbe comportare diversi errori irreparabili. Primo tra tutti, potrebbe partire una linea di dialogo che, però, interrompereste, impedendovi di comprendere un elemento magari fondamentale per poter terminare una consegna. Oppure, potreste confermare un'azione che non volevate compiere e che vi costringerà ad accedere nuovamente alla schermata. Insomma, la compulsività non è mai un bene nei videogiochi, ma in questo caso è proprio un male che infliggete a voi stessi. Questo non significa che dobbiate per forza sorbirvi ogni singolo istante che si frappone tra le schermate dei menù e il gioco vero e proprio. La verità, come al solito, sta nel mezzo. Vi basterà intuire di cosa tratta la scheda aperta, aggiungendo poi con giudizio quel tocco di compulsività che attende guardinga dentro ognuno di voi.