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I pirati di Stros M'Kai

Vi aggiorniamo sullo sviluppo di The Elder Scrolls Online, dopo una lunga ora e mezza di prova

PROVATO di Umberto Moioli   —   24/03/2013

Il PAX East si sta rivelando una manifestazione più ricca di contenuti del previsto. Solitamente le grandi fiere di settore, specialmente quando aperte al pubblico, non riservano enormi possibilità di approfondimento e anche quando si riesce a provare in prima persona un gioco, lo si fa per poco tempo e in maniera superficiale. Tra gli stand del grande centro congressi di Boston però, siamo riusciti a farci mettere a disposizione da Bethesda un computer con installata una versione preliminare di The Elder Scrolls Online, su cui ci siamo dilettati per circa un'ora e mezza. Si tratta di un codice ancora privo di molte importanti caratteristiche, sufficiente però a darci il polso dei lavori. Inutile nasconderlo: dal suo annuncio ad oggi il gioco di ruolo online tratto da uno degli universi ruolistici più celebri del videoludo ha sollevato più dubbi che certezze, lasciando perplessi molti osservatori e portandosi dietro buona parte di questi dubbi ancora fino ad oggi. Dobbiamo però dire che qualche spunto interessante non manca e, quantomeno, abbiamo lasciato la saletta dov'è avvenuta la prova curiosi di tornare ad approfondirlo nei mesi a venire.

Primi passi

Scelta la razza RedGuard e la classe Sorcerer - le altre due disponibili erano DragonKnight e Templar - la demo ci trasportava nella regione di Stros M'Kai, l'area iniziale per i membri di Daggerfall Covenant. Nel gioco sarà presente il tradizionale incipit con tanto di fuga dalla prigione, ma questa sequenza iconografica della serie non è ancora pronta per essere mostrata e siamo quindi stati buttati nel mezzo dell'azione, all'interno della città portuale di Port Hunding. Un piccolo centro abitato, quello dove inizia l'avventura, circondato dal mare e dalle dune del deserto limitrofo.

I pirati di Stros M'Kai

Immediatamente ci viene detto che siamo stati ritrovati senza sensi, svenuti in acqua e trasportati dalla corrente. Proprio il capitano della nave che ci ha salvato chiede di aiutarlo a recuperare alcuni membri dell'equipaggio, tenuti in ostaggio nell'accampamento dei pirati locali. In realtà questa non era la quest line principale, tenuta disattivata essendo legata proprio alla fuga di prigione, ma una delle tante avventure secondarie che popolano l'area di gioco. I contenuti sembrano essere disposti in maniera intelligente, rifiutando di concentrare la raccolta delle missioni all'interno di una singola città così da invogliare l'esplorazione della regione e dei dungeon che si aprono, anche piuttosto numerosi, in diversi punti della mappa. Ciò detto la maggior parte dei compiti prevede i soliti spostamenti per trovare questo o quell'oggetto oppure per interagire con un certo personaggio non giocante, quindi grandi spunti di originalità in questo senza è davvero difficile intravederli.

I pirati di Stros M'Kai

Dobbiamo anche dire che dal punto di vista visivo lo spettacolo, almeno limitatamente alla regione di Stros M'Kai, non è indimenticabile: deserto e pirati sono elementi già visti e rivisti, che qui non spiccano per trovate inedite e anzi hanno un aspetto standard. La realizzazione tecnica ha dei picchi verso l'alto, come la resa delle fiamme e alcuni effetti, ma in linea di massima modelli e animazioni dei personaggi sono parecchio distanti ad esempio da quelli di Guild Wars 2. Similmente la direzione artistica ha spunti interessanti, come i misteriosi segni di un'antica civiltà che popolano certi sotterranei, ma se messa accanto al titolo ArenaNet oppure a World of Warcraft, il paragone non è generoso. C'è da dire che l'ambientazione era atipica e magari altri contesti, più affini ai toni fantasy cupi che il gioco cerca di mettere in scena, meglio si adeguano allo scopo. Ad ogni modo il tempo speso a gironzolare per l'area ci ha confermato che la struttura di The Elder Scrolls Online è saldamente ancorata al genere theme park, quindi nel bene o nel male un qualsiasi giocatore di MMO già sa a grandi linee cosa aspettarsi. Idee potenzialmente valide ci sono, ad ogni modo, e per trovarle bisogna guardare al proprio alter ego...

Diventare grandi

Il controlli adottati da The Elder Scrolls Online sono piuttosto semplici: utilizzando WASD per muoversi, Shift per correre e Ctrl per abbassarsi, così da entrare in modalità furtiva, il mouse viene lasciato al sistema di combattimento, che ovviamente si avvantaggia dei tasti numerici per richiamare le abilità assegnate alla classica barra. Premendo il tasto sinistro del mouse si esegue il colpo primario dell'arma equipaggiata, mentre tenendolo schiacciato più a lungo si porta la versione caricata dello stesso.

I pirati di Stros M'Kai

Con il destro invece, si assume la posizione necessaria per pararsi dai colpi, utile anche per contrattaccare. Con il giusto tempismo è possibile sbilanciare o addirittura tramortire il nemico in questa maniera, un modo estremamente efficace per affrontare i combattimenti più complessi. Sulla carta si tratta di un combat system immediato ma con un buon potenziale, che richiede una discreta dose di abilità. Noi abbiamo trovato che, un po' per le animazioni così così e un po' perché non sempre è chiara la portata dei colpi, soprattutto quelli melee, parte del tatticismo si perde per strada. Combattendo, completando quest ed esplorando si guadagna l'esperienza utile ad ottenere i punti necessari a migliorare le tre statistiche di base di punti vita, mana e stamina, ma anche quelli necessari per sbloccare nuove abilità. Queste sono spalmate sui tre rami specifici della propria classe ma possono anche venir spesi per ottenere abilità uniche, sia attive che passive, legate all'arma e all'armatura equipaggiata.

I pirati di Stros M'Kai

Tra l'altro ciascuno skill tree deve essere livellato indipendentemente, dandoci progressivamente accesso ai poteri di rango via via superiore. È un sistema che riprende alcune idee già viste nei capitoli regolari di The Elder Scrolls e sembra poter funzionare più che discretamente. Con il nostro Sorcerer abbiamo acquistato un paio di abilità legate ai tre rami della nostra classe - Daedric Summoning, Storm Calling e Dark Magic - così da poter evocare una creatura che ci aiutasse in battaglia e avere una manciata di colpi magici. Raggiunto il quarto livello però, il nostro rango in ciascuno dei tre rami non era sufficientemente alto per ottenere un nuovo potere e ci siamo quindi rivolti a quelli della nostra arma, la staffa, prendendo il potente colpo Destructive Touch. Insomma c'è parecchia scelta e a seconda della combinazione di classe, arma ed armatura viene concessa una più che discreta libertà di personalizzazione.

I pirati di Stros M'Kai

Sommando tutte le sensazioni di queste primissime ore di gioco, non possiamo dire di essere rimasti impressionati da The Elder Scrolls Online. Più che altro perché sembra mancare quella marcia in più oggi necessaria per emergere nel non semplice mercato degli MMO. Dobbiamo dire che molti aspetti del gioco non erano disponibili e spesso questo genere d'esperienza guadagna di spessore immergendovisi sempre più, quindi ci sarà bisogno di andare ben oltre prima di potersi esprimere compiutamente. Tanto prima della prossima prova non dovrebbe mancare molto, probabilmente già all'E3 di giugno ci torneremo sopra.

CERTEZZE

  • Buon sistema di crescita del personaggio
  • Proprietà intellettuale ricca di elementi a cui attingere

DUBBI

  • Dovrà trovare elementi distintivi forti
  • Realizzazione generale non ancora al livello dei campioni del genere