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Lupo di pietra

Ad appena due settimane dalla sua uscita, abbiamo provato approfonditamente il prossimo, corposo DLC di The Witcher 3, Hearts of Stone. Ecco le nostre impressioni

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   28/09/2015
The Witcher 3: Wild Hunt - Hearts of Stone
The Witcher 3: Wild Hunt - Hearts of Stone
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Che The Witcher 3: Wild Hunt sia stato un successo incredibile è ormai un dato di fatto che nessuno può più negare. Il pubblico ha dimostrato un amore viscerale per il capitolo finale della saga di Geralt lo Strigo acquistandone milioni di copie e portando un flusso di soldi sconvolgente nelle casse di CD Projekt, mentre la critica continua a farlo rimanere stabile sul podio dei titoli con il migliore Metacritic del 2015. E la cosa più interessante è che lo sviluppatore non si è assolutamente seduto sugli allori, nonostante stavolta se lo potesse davvero permettere, seguendo una precisa tabella di marcia che ha portato, in appena quattro mesi, alla distribuzione di sedici DLC completamente gratuiti e di un cospicuo numero di patch che hanno trasformato alcuni aspetti del gameplay. Ma siccome il ferro va battuto forte finché è caldo, non poteva mancare anche qualche contenuto aggiuntivo a pagamento: un elemento che ha fatto storcere il naso ai fan più intransigenti di CD Projekt che si aspettavano dal loro amato sviluppatore la coerenza più totale alla luce delle tante dichiarazioni del passato. Ma si sa: solo gli stupidi non cambiano mai idea, specie se di mezzo ci sono i soldi, e anche per questo motivo siamo qui a parlarvi di Hearts of Stone, il primo add-on per The Witcher 3: Wild Hunt che richiederà un esborso monetario e che arriverà sul mercato il 13 ottobre. Siamo volati ancora una volta a Varsavia, a casa dello sviluppatore, per giocare liberamente le prime quattro ore del DLC e di seguito vi racconteremo qualcosa di quello che abbiamo visto, evitando adeguatamente ogni spoiler.

Hearts of Stone sembra essere un DLC in grado di rispettare le grandi aspettative dei giocatori

Laterale ma non troppo

Lupo di pietra
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Iniziamo subito col dire che Hearts of Stone è un'espansione dedicata ai personaggi di alto livello, tendenzialmente a chi ha già giocato e finito interamente la storia base di The Witcher 3: Wild Hunt. Tentare di giocarla con un Geralt al di sotto del trentesimo livello è teoricamente possibile visto che basta aver concluso il prologo e aver raggiunto almeno una volta la Taverna dei Sette Gatti, ma controllando un protagonista di livello inferiore a quanto consigliato la sfida rischia di essere eccessiva visto che, tra le altre cose, il DLC è decisamente più difficile del gioco base negli scontri che propone. Senza scendere troppo nei dettagli, la main quest ci porterà a fare la conoscenza con Olgierd von Everec, il capo di un piccolo gruppo di contrabbandieri e criminali con l'assurda caratteristica di essere immortale, a ritrovare la splendida Shani, medico di Oxenfurt che Geralt aveva già incontrato nel primo capitolo della sua saga videoludica ma soprattutto ci troveremo alle dipendenze del Mercante degli Specchi, figura avvolta nel mistero e che sembra essere dotata di poteri al limite del paranormale che avevamo già incontrato proprio all'inizio del terzo capitolo. È lui che infatti ci ha guidato sulle tracce di Yennefer immediatamente dopo il prologo di Wild Hunt e tutta intorno alle sue particolari richieste ruota, a quanto pare, l'intera trama di Hearts of Stone o almeno una buona parte di quanto abbiamo potuto giocare. Lo stesso marchio impresso sulla faccia di Geralt e ben visibile anche sulla confezione del DLC, è frutto dei poteri speciali dell'enigmatico personaggio. Come avveniva già con il gioco base, sembra che la main quest sia piuttosto lineare con un'unica grande missione che tende a diventare via via più complessa e approfondita nel prosieguo della narrativa e talvolta si apre a multiple vie o si suddivide in più parti da svolgere in parallelo. Durante la nostra prova ci siamo scontrati con un paio di boss, un ranocchio enorme piuttosto ripetitivo nel suo pattern d'attacco e un mago finalmente all'altezza delle aspettative, in grado di massacrarci con un interessante mix di magie d'acqua e di terra.

Lupo di pietra
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Quest'ultimo in particolare ci ha permesso di entrare in contatto con gli ofieriani, un'altra delle razze del mondo di The Witcher con cui Geralt era entrato in contatto esclusivamente nei libri e che sembrano avere più di un legame estetico e concettuale con i dorniani visti ne Il Trono di Spade. Più in generale sembra che anche questo Hearts of Stone, come avveniva anche con il gioco base, abbia moltissimi collegamenti espliciti con Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin ma soprattutto con la serie televisiva basata su di essa. Abbiamo inoltre potuto notare velocemente come il DLC si porti in dote anche una grande quantità di nuove quest secondarie, spesso contestuali agli eventi della linea narrativa principale ma anche nuovi contratti del Witcher. Sembra insomma che tutto quello che ci si può aspettare da un'avventura aggiuntiva di The Witcher 3 sia effettivamente presente ed è stato molto interessante notare che, stando alle parole del membro del team di sviluppo che supervisionava il nostro hands-on, le nostre quattro ore di test, piuttosto frettolose a dirla tutta, ci hanno permesso di vedere circa un quinto di tutti i contenuti di Hearts of Stone. Questo vuol dire che le dieci ore promesse dallo sviluppatore saranno facilmente superate da chi vuole andare oltre il basilare completamento della main quest. Per riuscire in questo intento, senza riciclare parti della mappa già viste in precedenza, CD Projekt ha leggermente esteso i confini del Velen, ingrandendo soprattutto la parte nord del territorio per introdurre alcune location inedite che saranno poi alla base delle missioni più importanti. Su questo fronte dobbiamo ammettere di essere rimasti felicemente stupiti da alcune variazioni sul tema. È naturale che, trattandosi di un'espansione a prezzo ridotto, non potevamo aspettarci chissà quali introduzioni ma ci ha fatto piacere notare come lo sviluppatore abbia tentato di mescolare le carte in tavola, proponendo quest molto divertenti e decisamente al di fuori dello stile tipico di Geralt grazie ad alcuni artifici narrativi.

Fisica o non fisica?

Hearts of Stone sarà distribuito anche in una speciale confezione fisica al prezzo maggiorato di 19,99€ contro i 9,99€ necessari per portarsi a casa l'edizione digitale. Rispetto a quest'ultima, quella disponibile nei negozi conterrà anche uno speciale cofanetto da collezione dove riporre i due mazzi da Gwent inclusi nel pacchetto, quello Mostri e quello Scoia'tael, comprensivi di segnalini e indicatori. È presente anche un corposo manuale per spiegare le regole base e quelle avanzate dell'apprezzato gioco di carte introdotto proprio con The Witcher 3: Wild Hunt. È infine importante segnalare che la versione fisica non sarà disponibile su Xbox One.

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Dedicato a tutti

Per giocare a Hearts of Stone non è comunque necessario avere un personaggio di livello elevato o aver completato la trama del gioco base, ma anzi sarà disponibile al momento della sua installazione l'opzione per iniziare una nuova partita direttamente con il DLC. In questo modo ci ritroveremo catapultati a pochi metri da Bianco Frutteto, con un Geralt di livello 32 e 42 punti abilità da spendere per configurare il nostro protagonista. Selezionando questa opzione non potremo svolgere alcuna delle quest di Wild Hunt ma dovremo focalizzarci esclusivamente sulle missioni dell'espansione e, una volta completata quest'ultima potremo, se vorremo, iniziare The Witcher 3 con la nuova partita Plus e conservare sia l'equipaggiamento che il livello raggiunto. Un'opzione molto interessante per chi si avvicina magari a questo terzo capitolo proprio in occasione dell'uscita dell'espansione e non vuole partire dal gioco base ma cominciare subito con la novità. Anche se non siamo riusciti a vederlo concretamente in gioco, Hearts of Stone introdurrà anche un nuovo tipo di artigiano specificatamente dedicato ai personaggi di altissimo livello. Si tratta di un professionista in grado di gestire le Runeword, degli speciali incantesimi in forma di parole che potranno essere applicati all'equipaggiamento di massimo livello, probabilmente solo ai set da Witcher, per potenziarlo ad un livello ben più elevato di quanto raggiungibile con pietre runiche e glifi che tra l'altro fungeranno da reagenti per questi nuovi potenziamenti.

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Purtroppo non è ben chiaro come funzionerà in concreto questo incantamento visto che gli sviluppatori sono rimasti molto abbottonati davanti alle nostre pressanti domande, ma sembra che dovremo cercare o sbloccare questi nuovi artigiani dopo averli trovati nelle principali città del mondo conosciuto e che le speciali parole da incidere sull'equipaggiamento permetteranno di scegliere tra varie affinità. Dal punto di vista tecnico e audio non abbiamo ovviamente notato grandi differenze con il passato. Anche l'espansione è sottotitolata in italiano e abbiamo potuto notare alcune tracce inedite della colonna sonora, in particolare il tema che accompagna l'ingresso e la presenza del Mercante di Specchi. Dove però abbiamo apprezzato piccole ma interessanti differenze è in alcuni aspetti del gameplay, visto e considerato che la versione da noi provata era la 1.10, quindi decisamente più avanti rispetto alla 1.08 attuale. Prima di tutto abbiamo verificato la presenza di una linea aggiuntiva di abilità nel ramo dei talenti generali del gioco, quelli gialli per intenderci. Cinque abilità inedite che riguardano una migliore gestione dell'adrenalina, ad esempio, per ridurre o incanalare la tossicità, la possibilità di sparare due colpi con la balestra prima di ricaricarla e un'abilità per aumentare la capienza dell'inventario. Gli altri quattro rami dei talenti non mostravano novità e questo probabilmente sta a significare che le abilità inedite saranno parte integrante della nuova patch, non dell'espansione. Inoltre, sembra essere stata finalmente implementata la possibilità di equipaggiare più consumabili contemporaneamente grazie a due slot aggiuntivi che possono essere scambiati in gioco tenendo premuti i tasti orizzontali della croce digitale mentre il gameplay è rallentato per la pressione del dorsale sinistro. Una richiesta che moltissimi giocatori hanno fatto fin dall'uscita del titolo e che CD Projekt sembra aver finalmente esaudito. Per il momento non è ancora ben chiaro quando questa patch sarà concretamente disponibile sul mercato, considerato che mancano appena due settimane all'uscita del DLC e, a livello teorico, manca all'appello la 1.09, il che ci lascia immaginare che dovremo attendere ben oltre la distribuzione di Hearts of Stone per poterla installare sui nostri sistemi. Appuntamento quindi al 13 ottobre per poter finalmente mettere le mani sulla versione definitiva del promettente DLC.

CERTEZZE

  • Non solo una nuova main quest ma anche tante missioni secondarie e contratti
  • Dieci ore di gioco aggiuntive sembrano una stima al ribasso
  • I combattimenti sono più intensi e difficili del gioco base

DUBBI

  • Sarà dura offrire grandi novità in termini di design delle quest
  • Delle Runeword non si è visto praticamente nulla