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La rivoluzione di God of War

Dopo un'ora in compagnia di God of War, abbiamo carpito tanti nuovi dettagli sul titolo di Santa Monica Studios

ANTEPRIMA di Antonio Fucito   —   18/06/2016

Di God of War ne abbiamo parlato subito dopo la conferenza Sony; il terzo giorno di E3 2016, però, abbiamo avuto modo di assistere ad una presentazione a porte chiuse del titolo, nella quale gli sviluppatori di Santa Monica Studios hanno giocato in tempo reale una demo estesa rispetto a quella mostrata sul palco, e hanno risposto a tutte le nostre domande per bocca di Cory Barlog, director del gioco e già visto all'opera nei primi due capitolo della serie. E proprio dal titolo nasce la "rivoluzione" di questo episodio, visto che non c'è nessun numero a fare da compagnia, se non un logo differente che sta ad indicare una nuova linea di demarcazione per la saga. Andiamo con ordine, secondo Barlog i sette capitoli precedenti di God of War, compresi gli spin-off, è come se avessero rappresentato la prima stagione di una serie TV, che si è conclusa in termini di trama, personaggi e ambientazione. Il prossimo gioco sarà l'inizio di una nuova, legata alla prima grazie alla figura di Kratos, lo stesso identico che abbiamo avuto modo di apprezzare fin dai tempi di PlayStation 2. Semplicemente c'era bisogno di una svecchiata e di una ventata di aria fresca; da qui il titolo senza suffisso, la visuale inedita e il cambio di mitologia.

Un'ora in compagnia di God of War: ecco le nostre impressioni dettagliate

La guerra ogni tanto cambia

Con una spiegazione un po' fantasiosa, Cory Barlog ha affermato che in realtà le varie mitologie non sono separate tra loro, ma vivono in parallelo in base all'ubicazione geografica e alle credenze degli indigeni. Di conseguenza Kratos, spostandosi dalla Grecia alla Scandinavia, si ritrova all'interno della mitologia norrena, e in aggiunta si è creato una nuova famiglia che ha dato alla luce il ragazzo - ancora senza nome - presente nel trailer. Nuova mitologia significa linguaggio visivo inedito, a partire dal logo per arrivare all'interfaccia, l'ascia in possesso del protagonista principale ma anche avversari e ambientazione. Cory Balrog ha affermato che durante lo sviluppo del titolo si è discusso anche di cambiare protagonista principale, ma alla fine non sono arrivate motivazioni tali da giustificare l'abbandono di un personaggio così carismatico, che ha richiesto inoltre ben tre anni per essere realizzato nel lontano 2005. Alla fine si è andati in direzione contraria, modificando la classica visuale cinematografica con telecamera bloccata, e anzi avvicinandola a Kratos per enfatizzare le sue azioni durante la narrazione e i combattimenti. Con l'analogico destro è adesso possibile guardarsi liberamente attorno, col sinistro camminare, correre ed esplorare la zona allo scopo di carpire nuovi dettagli legati al mondo di gioco. God of War sarà un titolo più aperto dei precedenti, si potrà tornare talvolta sui propri passi e raggiungere un punto attraverso più strade, ma sempre mediante una progressione lineare che non sconfina nell'Open World.

La rivoluzione di God of War

Effettivamente la nuova telecamera offre un punto di vista più coinvolgente anche in una semplice camminata o chiacchiera tra Kratos e il figlio, negli scontri esalta la cattiveria del protagonista e i colpi sferrati agli avversari. Proprio il combattimento è stato l'oggetto della critica maggiore da parte dei fan più sfegatati e dei fanboy di altre console, che lo hanno equiparato a quello "statico" di Ryse. È indubbiamente differente dal passato e di primo acchito meno dinamico e più "impostato", ma Barlog l'ha definito comunque "hack and slash" e onestamente, rivedendolo nella demo estesa, abbiamo notato comunque diverse combo ariose con l'utilizzo dell'ascia, pugni e calci - anche contro più nemici - assieme alla schivata e l'intervento del figlio di Kratos. Avete presente lo scontro con il Troll, nel quale quest'ultimo scaglia delle frecce elettrificate in direzione degli avversari? Bene, la cosa non è automatica ma bensì legata alla pressione del tasto quadrato sul DualShock 4, con un tempo di "cooldown" ad ogni attacco successivo. In termini di storia, quindi, il rapporto tra Kratos e il figlio vuole rivaleggiare per complessità e approfondimento con le migliori avventure di Naughty Dog; in termini di gameplay, invece, il focus sarà unicamente sul guerriero di Sparta, mentre il figlio verrà "utilizzato" come se fosse un'abilità che si evolve nel corso della storia. Un Kratos tra l'altro più maturo, che vuole trasmettere al figlio tutta l'esperienza positiva e negativa accumulata in passato, ha bisogno di quest'ultimo perché è l'unico in grado di leggere le iscrizioni scandinave; vuole insegnargli a pianificare la prossima mossa anziché agire solamente di istinto. Gli stessi avversari non saranno solamente senza cervello, attaccando in maniera indiscriminata il protagonista: alcuni di essi avranno molta importanza in termini di storia, e ovviamente il Valhalla rivestirà un ruolo fondamentale nel comportamento di tutti i personaggi.

La rivoluzione di God of War

Le scelte operate dagli sviluppatori sono estremamente interessanti, dal nostro punto di vista, e sembrano funzionare molto bene nelle loro premesse. Cory Barlog ha anche assicurato che non ci saranno sequenze di intermezzo in computer grafica, durante le quali il giocatore rimane spettatore, e nemmeno sezioni noiose in cui bisogna difendere il figlio di Kratos da attacchi costanti dei nemici, al massimo solo momenti spettacolari che lo vedono protagonista. Osservando la demo estesa, su uno schermo di ottima qualità e in ambiente più rilassato, abbiamo notato tante piccole cose come la barra della rabbia di Kratos in alto a sinistra, che si riempie a metà quando insulta il figlio per non aver colpito il cervo con l'arco; la raccolta di oggetti come del metallo e alcune rune, la presenza di esperienza e missioni secondarie basilari (distruzione di oggetti) da portare a termine. A tal proposito abbiamo chiesto se in God of War saranno presenti elementi RPG e di artigianato, ci è stato risposto che i giocatori potranno personalizzare un minimo la propria avventura all'interno del gioco, ma dettagli maggiori verranno svelati nei prossimi mesi. Tecnicamente ci troviamo verso vette di eccellenza: la complessità visiva della scena è in linea con le migliori produzioni PlayStation 4, gli effetti rendono la scena viva, le animazioni sono di pregevole fattura. La realizzazione di Kratos è semplicemente incredibile, con un numero spropositato di poligoni e dettagli, il vento che attraversa e muove la barba in maniera realistica. Il tutto girava senza incertezze e bug, ma nonostante questo non abbiamo ancora una data d'uscita che sarà presumibilmente il prossimo anno. La reazione dei tanti fan storici della saga dopo aver visto il trailer è stata parecchio variegata, tra quelli che "semplicemente" volevano un nuovo capitolo con gli stessi elementi dei precedenti, e chi ha abbracciato le numerose novità presenti. Noi siamo in linea con quest'ultimo pensiero e l'idea che ci fosse bisogno di cambiare, e tanto, una serie che ha dato molto, quasi tutto: quello che abbiamo visto è decisamente valido, a tratti esaltante, al punto di volerne sapere di più quanto prima. Rimaniamo alla finestra per quanto riguarda il sistema di combattimento, anche perché non abbiamo ancora provato God of War in prima persona né assistito a scontri di complessità maggiore. Quello che possiamo dirvi è che, per adesso, siamo molto soddisfatti!

CERTEZZE

  • Una ventata d'aria fresca, e non fine a se stessa
  • Un Kratos ancora più carismatico, un mondo di gioco ancora più coinvolgente
  • Tecnicamente super

DUBBI

  • Alcuni dubbi sul sistema di combattimento, che va provato in maniera estesa e in prima persona