Quando lo scorso anno alla conferenza Sony dell'E3 2016 abbiamo visto per la prima volta Days Gone, la sorpresa è stata genuina: gli zombi non sono un tema inedito, anzi tutt'altro, e in fondo nella demo non si faceva altro che fuggire e sopravvivere a un'enorme orda di non morti; allo stesso tempo però il numero impressionante di nemici a schermo e la spettacolarità dell'azione messa a punto da Bend Studio avevano stregato parecchi appassionati. Gli stessi che quest'anno aspettavano una seconda dimostrazione, arrivata nel corso del consueto appuntamento di fine primavera. Il premio per tanta pazienza è stata una demo nuova di zecca, ben più rappresentativa di quella originale. Noi ci siamo potuti sedere in un'area privata dello stand Sony per osservarla di nuovo, giocata davanti ai nostri occhi e forte di alcune variabili diverse. Abbiamo così scoperto che Days Gone non punta tutto sulla mattanza dei non morti, piuttosto su un mondo aperto capace di diverse interessanti possibilità...
Come cambia il tempo
Days Gone è interamente ambientato in una riproduzione di quello che, almeno dal punto di vista dell'ispirazione, è lo stato americano dell'Oregon. Un luogo ricco di foreste lussureggianti, noto negli States per la variabilità del suo meteo. "Se non ti piace il tempo, ripassa tra dieci minuti", dicono i locali. Proprio questo aspetto, ovvero il mutamento costante del clima in game, è assieme al ciclo giorno notte, uno dei principali vanti del team di sviluppo, che intende non farne solo una caratteristica estetica ma anche funzionale. A seconda del momento della giornata e delle condizioni climatiche cambieranno anche le minacce che dovremo affrontare e conseguentemente il tipo di approccio alla partita. Nella demo messa in scena durante la conferenza Sony l'azione incominciava di notte, quando ci sono più freaker in circolazione. Nella presentazione a porte chiuse invece, si usciva dall'avamposto di giorno, con la strada sgombra ma una leggera coltre di neve che iniziava ad ammantare il terreno di bianco.
Il mutamento costante del clima in game, è assieme al ciclo giorno notte, uno dei principali vanti del team di sviluppo
Sembra un dettaglio da poco, ma poter vedere da che parte sono andati i nemici ha un valore inestimabile, soprattutto visto che l'approccio al gruppo di esseri umani da eliminare è stato radicalmente opposto. In precedenza si era osservato come utilizzare l'orda di infetti per scombussolare il piccolo accampamento, nella seconda demo è stato scelto un approccio diverso dato che quel gruppo di creature non era presente e Deacon si è dovuto sporcare le mani in prima persona. Abbiamo così potuto vedere le meccaniche da shooter, che prendono a piene mani dal genere degli sparatutto in terza persona senza grosse modifiche rispetto ai canoni del genere. Ancora il feeling delle armi sembra un po' troppo leggero ed è possibile che sia Bend Studio stessa a volere un approccio così arcade, ma in generale che si scelga di prendere l'azione di petto piuttosto che muoversi silenziosamente e poi colpire alle spalle, Days Gone fa il suo compito in maniera più che onesta.
Una moto per amica
Nonostante ancora non ci sia moltissimo di concreto, o almeno non sia stato mostrato abbastanza da risolvere ogni nostra curiosità, è interessante iniziare a fare il punto della situazione su Deacon, il protagonista. Il suo carattere cinico e burbero sembra andare perfettamente assieme con l'alta dose di violenza che il gioco ci sbatte in faccia fin da subito. È un antieroe molto diverso, per dire, da Nathan Drake e questo differente tono, meno scanzonato e più serioso, è uno degli elementi che più ci ha convinto. Bend Studio è molto brava a darci l'idea di un mondo spietato dove vige la legge del più forte, e la messa in scena non prevede solo un racconto crudo ma anche una componente visiva violenta: ci sono diverse piccole scene contestuali che danno bene l'idea di come l'umanità sia davvero tornata alle origini, ad esempio quando abbiamo visto Deacon ferire un nemico con una trappola per orsi piazzata in un cespuglio e i suoi compagni hanno preferito ucciderlo piuttosto che aiutarlo, per non rischiare di attirare i freaker. Inoltre ci è stato confermato che il nostro personaggio avrà abilità che potranno essere acquisite e poi migliorate. Il Survival Mode ad esempio, speciale modalità che gli permette di visualizzare le tracce sul terreno delle persone che sta seguendo, può essere potenziata per avere più dettagli e capire meglio cosa ci aspetta raggiunto l'obiettivo.
Bend Studio è molto brava a darci l'idea di un mondo spietato dove vige la legge del più forte
Ma il discorso supponiamo possa valere anche per le statistiche fisiche, l'uso delle armi e altre abilità. Interessante anche la funzione della moto: non sarà solo un mezzo di trasporto, visto che il nostro alter ego vi è molto legato e la userà per spostarsi ma anche raccogliere i suoi oggetti in un unico posto, facendone di fatto l'inventario. Spostandosi su un terreno sconnesso (e magari facendo qualche incidente) capiterà di doverla riparare con i pezzi presi in giro e anche la benzina sarà un aspetto importante da tenere a mente per non restare appiedati. Mettendo assieme l'open world, le diverse fazioni in lotta e diverse meccaniche studiate per dar modo di poter fronteggiare le sfide come meglio si crede, Days Gone sembra che stia crescendo in un prodotto interessante, un po' diverso rispetto a quello osservato nel 2016 ma ben fatto. L'Unreal Engine 4 usato per lo sviluppo si presenta in grande forma, mettendosi al servizio di un'esperienza che propone senza apparenti caricamenti spazi enormi e libertà di movimento totale, buone animazioni ed effetti al passo con le migliori produzioni. Manca l'effetto "wow!" delle migliori produzioni Naughty Dog e Guerrilla, questo va detto, e forse lo stile non è poi così originale, però visto su PlayStation 4 Pro davanti a una bella TV fa decisamente una bella figura. In tal senso è già stato confermato il supporto al 4K, in upscaling, mentre ovviamente entrambe le versioni della console, Pro e Slim, conteranno sull'HDR. A questo punto non ci resta che attendere la prima opportunità di provarlo con mano, magari già alla GamesCom 2017.
Sembra che Days Gone punti forte su alcuni aspetti caratteristici: l'ambiente dinamico innanzitutto, che sfrutta la mutabilità del clima e il ciclo giorno notte per darci un'esperienza sempre diversa, e poi un tono cupo e violento che ben si collega con l'idea di un'umanità allo sbando, arrivata ai suoi ultimi giorni. Non sappiamo molto di quanto ricco di contenuti e varietà sarà l'open world, ma le premesse per un action adventure di spessore ci sono davvero tutte.
CERTEZZE
- Ambiente dinamico e spietato
- L'azione è libera e apparentemente varia
DUBBI
- Si sono visti pochi minuti di gameplay, servirà di più per capire fino in fondo dove potrà arrivare