Al team nord americano Evolve non è bastata una buona performance alla GamesCom di Colonia per spuntarla: Penta Sports, compagine europea già uscita vincitrice dall'appuntamento precedente, ha portato a casa il primo premio per 2 a 0 (5-1 e 5-3) in una finale spettacolare che ha riempito l'arena ESL della GamesCom 2017 per due giorni consecutivi, lasciando parecchi appassionati fuori ad aspettare che si liberasse un posto a sedere. Lasciando da parte la cronaca (potete rivedere tutto il torneo sulla pagina Twitch, ne vale la pena se siete interessati) quello che rende particolare e curioso il movimento eSportivo di Rainbow Six: Siege è che, nonostante si tratti di un brand ultra noto sviluppato da uno dei giganti dell'industria, la curva è ancora in crescita, le possibilità di acquistare nuovi adepti parecchie e il professionismo una prospettiva forse non poi così distante, ma nemmeno a portata di mano. È stato anche per questo curioso potersi sedere in compagnia di Fabian "Fabian" Hällsten e Niclas "Pengu" Mouritzen per scambiare quattro chiacchiere su quello che rappresenta per loro il gioco e sulle prospettive della scena professionistica.
Aspettando il professionismo
Come sei arrivato a Rainbow Six?
Fabian: "Vengo dal mondo degli strategici, Siege mi piace perché implica parecchia tattica. La possibilità di aprire delle brecce nei muri e modificare l'ambiente è inoltre molto interessante perché, sia che si giochi, sia che si osservi la partita, ci sono parecchie variabili che possono modificare il match. Non è una ripetizione costante delle stesse situazioni".
Niclas: "Il mio piano originale era di diventare un pro di League of Legends ma ho fallito miseramente. Stessa sorte per il secondo tentativo, con Heroes of the Storm. Quando ho visto il primo trailer di Rainbow Six: Siege ho capito che quel genere di sparatutto tattico era ciò che faceva per me e mi sono impegnato fin da subito, trovando miglior fortuna rispetto a quanto fatto sui MOBA".
Come ti ha aiutato l'esperienza in altri titoli? Cosa differenzia Siege dal resto?
Fabian: "La mira è un'abilità che ho sviluppato con Counter Strike, però gli strategici mi hanno dato una mano a sviluppare doti analitiche e tattiche che sono fondamentali in Rainbow Six: Siege".
Niclas: "Nei MOBA il gioco di squadra è importante ma allo stesso modo lo sono le performance individuali. In un titolo come Siege il gioco di squadra conta per il 90% sulle vittorie, il suo peso è preponderante. Nella prima partita del torneo, ad esempio, non ho giocato un granché bene ma sono comunque riuscito a mettermi a disposizione dei miei compagni dandogli supporto, alla fine abbiamo vinto".
Come avete deciso chi fa cosa all'interno di Penta Sports?
Niclas: "Quando abbiamo messo insieme la squadra sei mesi fa ci siamo innanzitutto chiesti chi fosse bravo a fare cosa. Io sono bravo in difesa e preferisco giocare passivamente, quindi garantisco quel tipo di copertura che permette a Joonas, che è molto più aggressivo di me, di tentare strategie più ardite".
Come vi allenate?
Fabian: "Non ci alleniamo così tanto con Penta: avevamo una tabella da trenta ore a settimana ma non siamo riusciti a rispettarla perché aveva un impatto troppo pesante sulle nostre vite private, quindi siamo scesi a dieci, a cui si aggiungono le sessioni che facciamo individualmente quando vogliamo fare qualche partita".
Rainbow Six: Siege non è quindi la vostra professione...
Fabian: "Esattamente, io sto studiando per diventare un insegnate. Penso però che il gioco stia andando in quella direzione e non mi stupirebbe se in due o tre Stagioni i team più importanti arrivino a diventare professionistici."
Come cambiate la vostra tabella di marcia quando vengono rilasciati nuovi contenuti oppure in procinto di un torneo?
Fabian: "Quando c'è qualche novità ci alleniamo il più possibile. Ogni volta che è uscito un DLC il gioco è cambiato moltissimo e alcune tattiche che funzionavano allora, perdono d'improvviso tutta la loro efficacia, quindi è fondamentale rimettersi velocemente al passo".
Niclas: "Una settimana fa ad esempio ci siamo trovati tutti assieme a Berlino nella stessa casa e abbiamo giocato ogni giorno per dieci ore al giorno. Lo facciamo sempre prima di appuntamenti importanti. Ci prenderemo qualche giorno di pausa da domani ma poi il quattro ricominciamo a giocare, all'uscita di nuovi contenuti è fondamentale essere immediatamente tra i migliori".
Come potrebbe migliorare il gioco?
Fabian: "Penso che gli sviluppatori stiano facendo un gran bel lavoro per rendere il gioco più interessante possibile, al momento non credo ci siano aspetti specifici che necessitino di migliorie, l'importante sarà mantenere sempre vivo e in cambiamento il metagame così da dare ai giocatori nuovi stimoli e sfide".
Niclas: "Penso che in generale possa ancora migliorare la scena professionista. E in questo senso una modalità spettatore con più opzioni e flessibilità sarebbe davvero gradita. In Counter-Strike: Global Offensive ad esempio da spettatore si riescono a vedere il 90% delle uccisioni, in Siege solo il 60 o 70%. Le uccisioni sono il cuore dell'esperienza ed è un peccato che non possano essere tutte mostrate a dovere".
Abbiamo parlato con Fabian e Niclas subito dopo il match vinto contro Excellence ai quarti di finale, a cui si è poi sommata la vittoria contro Fontt in semifinale e come già detto contro Evolve nella finalissima. Sarà interessante seguire gli sviluppi dei prossimi mesi perché, soprattutto se il gioco dovesse entrare ancora di più nel circuito degli eSport, i premi che aumentano e la voglia di partecipare potrebbero cambiare velocemente gli equilibri della scena. Vedremo cosa succederà, speriamo di poter seguire i ragazzi di Penta Sports nella loro avventura anche oltre Colonia, fino all'appuntamento di Montreal del prossimo inverno. Intanto vi ricordiamo che dal 29 settembre sui server di prova della versione PC saranno disponibili i contenuti di Operation: Blood Orchid, che verranno lanciati ufficialmente la settimana successiva: noi li abbiamo già provati e ne abbiamo parlato con Alexandre Remy, ma manca davvero pochissimo e saranno finalmente messi a disposizione di tutti dopo quasi sei mesi di pausa dall'ultima iniezione di mappe e operatori. E poi che c'è attualmente una promozione in corso, quindi potrebbe essere un buon momento per provare di persona Rainbow Six: Siege qualora non lo si fosse ancora fatto.