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Finalmente soli

Dopo un'attesa ultra decennale, StarCraft II è giocabile nella sua parte multiplayer al di fuori di fiere ed eventi. E già non possiamo più farne a meno.

PROVATO di La Redazione   —   24/02/2010

Oramai è credibile pensare che anche i muri siano informati riguardo l'apertura della beta di StarCraft II: un evento rimandato all'infinito più a causa del rinnovato Battle.net, il servizio di matchmaking e community di Blizzard, che di una giocabilità oramai rifinita con cura certosina nei passati anni o di un motore apparso tirato a lucido nel corso degli ultimi BlizzCon e incontri per la stampa specializzata.

Finalmente soli

Le prime chiavi per la beta sono quindi finite a redattori di portali e riviste, in piccola parte, e ai giocatori più fedeli o legati in qualche modo alla foltissima comunità che ha reso possibile il successo della serie nell'ambito dell'esport, in un processo che evidentemente prenderà corpo solo nelle settimane a venire quando gli inviti saranno estesi a decine di migliaia di persone, ampliando lo spettro dei possibili scontri a diversi livelli d'abilità. Chi scrive ha sempre amato la serie e ha atteso con pazienza ogni nuova possibilità di provarlo, tenendo anche un diario negli scorsi giorni così da raccogliere le prime impressioni, però non rappresenta certo i vertici delle capacità dimostrabili dagli scontri tra Zerg, Protoss e Terran, quindi questa prima anteprima vuole essere più una panoramica su quanto disponibile dentro l'eseguibile che un giudizio sull'esperienza competitiva, impellenza che verrà lasciata a chi più esperto e quando con parecchie ore aggiuntive sulle spalle.

Log in

La beta si concentra unicamente sul multiplayer dello strategico sviluppato a Irvine, California, dando la possibilità di sfidare un utente scelto dalla propria lista amici o tramite il sistema di leghe a cui si arriva dopo una prima serie di scontri di qualificazione. L'intelligenza artificiale è presente e può essere usata sia come compagno che come sfidante, però essendo impostabile solo al minimo livello di difficoltà non rappresenta nulla più che un banco di prova per nuove e vecchie unità, strategie già sedimentate o sperimentali.

Finalmente soli

La cornice dell'esperienza, Battle.net, non inventa nulla in sé e per sé, unendo però in modo fantastico diverse utilissime caratteristiche, permettendo di tener conto della propria rete d'amicizie - nel finale anche passando da un gioco Blizzard a un altro - e guardando i replay così da poter migliorare partita dopo partita, visualizzando gli obiettivi sbloccati e lasciando gestire al meglio i tornei e le iniziative che saranno necessari per gestire i milioni di utenti che acquisteranno una copia di StaCraft II. L'entrata in gioco è rapida e il passaggio tra chat immediato, con quella vocale attivabile in qualsiasi momento. I log sono estremamente chiari e l'interfaccia, a parte qualche mancanza di testo nel client italiano che deve ancora essere sistemato, non si discosta quasi per nulla da quella del passato se non nell'ulteriore chiarezza e facilità d'uso che regala.

A ciascuno il suo

Il gameplay di StarCraft II è nelle basi e non solo un tributo al suo celebre predecessore, presentando due risorse - minerali e gas - da estrarre per poi essere utilizzate per creare unità, edifici e relativi upgrade, distinguendosi dalla foltissima schiera di titoli che ne condividono il genere per l'altissimo ritmo e le differenze tra le tre razze in campo.

Albero tecnologico Zerg
Albero tecnologico Zerg

Oggi come allora mettersi a costruire fabbriche e caserme per produrre singole unità o mezzi dei Terrans, rappresenta una sfida quasi del tutto diversa dal far crescere qualche letale mostriciattolo fuoriuscito dalle larve Zerg o teletrasportare le tecnologie aliene dei Protoss. Se le fondamenta non sono giustamente state cambiate, molti dettagli più o meno influenti ai fini dell'esperienza vengono qui rivisti, a partire da una serie di novità apportate a micro e macro management.

Albero tecnologico Terran
Albero tecnologico Terran

Questi ultimi sono punti spinosi che non potranno essere risolti in queste righe da chi scrive, ma come indicazione di massima, in attesa di poter parlare con maggior cognizione di causa, tutta la parte di preparazione agli scontri - raccolta delle risorse, creazione delle unità e così via - è stata resa più snella dalla possibilità di selezionare più di un edificio per volta, lasciando così più tempo per la pianificazione strategica e l'esecuzione delle tattiche pianificate dal lungo lavoro che precede gli scontri. Più attenzione all'azione, in parole povere, diminuendo il numero di azioni al minuto richieste così da dare anche un piccolo strumento di speranza agli utenti meno esperti. D'altra parte diversi aggiustamenti apportati a elementi come la ricerca del miglior percorso sul terreno o il posizionamento delle proprie forze, semplificano non di poco la micro gestione. Il risultato, per chi come il sottoscritto non ha mire - e speranze - da tornei mondiali, sembra un gioco più moderno, adatto ai palati più disparati.

Tante le variazioni apportate a unità ed edifici. Troppe per essere listate dato che si sommano alle novità assolute. Terran, Zerg e Protoss mantengono comunque invariate le loro peculiarità, nessuno si preoccupi, semplicemente si è scelto di muoversi in modo da dare ancora più varietà all'azione:

Alberto tecnologico Protoss
Alberto tecnologico Protoss

i Reaper sono ad esempio un'unità Terran di fanteria che bilancia l'estrema fragilità della corazza con dei reattori posti sulle spalle e capaci di far loro oltrepassare dislivelli altrimenti impossibili da superare, rendendone i movimenti estremamente più rapidi. Quella che invece sembra l'introduzione di maggior rilievo per gli Zerg è lo stravolgimento apportato alla regina, vera e propria mattatrice difensiva da spammare fin da subito anche per le possibilità di aumentare la produzione del Nido. Parecchio c'è ancora da scoprire anche per i Protoss che dovranno essere ridiscussi in futuro, basti però pensare alla capacità distruttiva della Nave Madre - e dei suoi buchi neri in grado di teletrasportare altrove qualsiasi cosa nei suoi pressi - o a una certa velocità nella creazione dei rinnovati Zeloti, per capire quanto male possano fare.

La dimensione che mancava

Il passaggio da 2D a 3D è stato praticamente obbligato e per fortuna sembra che il lavoro di conversione di quanto un tempo bidimensionale, sia stato fatto nel migliore dei modi.

Zoom massimo - Tutti i dettagli al massimo
Zoom massimo - Tutti i dettagli al massimo
Zoom massimo - Tutti i dettagli al minimo
Zoom massimo - Tutti i dettagli al minimo

Qualsiasi elemento sullo schermo riconducibile alle tre razze è pieno di dettagli che vanno dalla rappresentazione delle superfici più disparate alla modellazione poligonale, perfetta nel mostrare ogni singolo cannone, aculeo o raggio laser.

Zoom minimo - Tutti i dettagli al massimo
Zoom minimo - Tutti i dettagli al massimo
Zoom minimo - Tutti i dettagli al minimo
Zoom minimo - Tutti i dettagli al minimo

Molto convincenti anche gli effetti che, ottimi per Terran e Zerg, si esaltano al massimo con gli intricati movimenti dei fasci di luce Protoss, mentre le mappe sono prima di tutto realizzate con in testa la loro funzionalità rispetto al gameplay, senza comunque scordarsi di appagare gli occhi grazie a dettagli come l'acqua, l'erba e tutto ciò che ne movimenta la morfologia, dalle installazioni aliene fino ai sali-scendi naturali. Il motore è estremamente scalabile e sulla configurazione di prova - Phenom II X3 720, 4GB di DDR3 e Radeon HD 4890 -con tutte le impostazioni al massimo ci si mantiene senza problemi tra le 50 e le 60 immagini al secondo a 1680x1050, mentre portando tutto al minimo StarCraft II resta visivamente guardabilissimo e sale ben oltre i 100fps. Bene il sonoro sia per gli effetti, molto vari anche se alcuni puristi potrebbero lamentarsi di una campionatura a tratti non fedele all'originale, che per le musiche, diverse per ciascuna razza anche se per il momento presenti con una sola traccia ciascuna. Apprezzabile infine la possibilità di selezionare dalle opzioni il tipo di setup audio, così da adattare al meglio l'esperienza alla dotazione di cui si è in possesso: mono, stereo, quad, sorround, 5.1, 7.1 e Pro Logic sono tutti supportati nativamente dal titolo.
I primi giorni di beta sono quindi trascorsi tra la necessità di prendere confidenza con qualcosa di conosciuto e mai davvero dimenticato, eppure ancora estremamente complesso e appagante. Nelle prossime settimane torneremo a parlarne, la carne al fuoco è davvero moltissima e non vediamo l'ora di poterne dire di più.

CERTEZZE

  • Divertentissimo e immediato, immensamente profondo
  • Livello di pulizia straordinario già in beta
  • Tecnicamente molto bello pur restando funzionale
  • Novità e tradizione si mescolano con sapienza

DUBBI

  • Tanti lo giocheranno solo in single player e andrà verificato con cura una volta sugli scaffali
  • La data d'uscita resta un mistero