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Anthem: video recensione del nuovo gioco Bioware

Dopo oltre settanta ore di gioco, arriva finalmente la nostra video recensione di Anthem: ecco cosa va, e cosa non va, nel nuovo ambizioso progetto di Bioware.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   26/02/2019

Abbiamo giocato Anthem a lungo per poter dare un giudizio il più completo possibile nella nostra video recensione. Il nuovo progetto di Bioware è infatti molto ambizioso e merita la giusta calma per essere valutato a dovere.

La storia raccontata dagli sceneggiatori dello studio canadese è ambientata in un futuro molto lontano. Qui l'uomo vive in società quasi tribali, ma ha sviluppato la capacità di eseguire innesti tecnologici molto avanzati. La trama sviluppata da Bioware in questo ambiente è ben strutturata, e introduce anche figure misteriose come i "Creatori", un'antica razza che ha lasciato manufatti in grado di generare mostruosità di ogni genere. La longevità della campagna si attesta tra le quindici e le quaranta ore, a seconda di quanto si vogliano approfondire i rapporti con i vari personaggi non giocanti, ed è arricchita da dialoghi e scene d'intermezzo molto curate. Purtroppo però si perde in un finale poco attento e svogliato, anche se aperto a sviluppi potenzialmente molto interessanti. L'antagonista principale risulta ben scritto e mosso da ideali interessanti, ma è comunque l'anello debole di un intreccio altrimenti interessante e godibile, anche se è ancora lontano dall'essere completo. Bisognerà infatti attendere marzo per il primo contenuto aggiuntivo, che dovrebbe introdurre le prime razze senzienti oltre l'uomo. In generale, poi, la narrazione si svilupperà attraverso numerosi DLC gratuiti.

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Il gameplay funziona e diverte. Di base Anthem è uno sparatutto dotato di una straordinaria libertà di movimento, all'interno di un open world fatto di ampi spazi e un discreto level design. Ciò che più convince è la differenza di approcci data dalle quattro classi disponibili per gli strali, ovvero gli esoscheletri avanzati attorno ai quali ruotano la personalizzazione estetica e l'esperienza di gioco. L'esperienza utente, invece, non convince affatto, a causa dell'assenza di riferimenti specifici al livello dei propri compagni, l'impossibilità di personalizzare il proprio equipaggiamento durante le spedizioni e la gestione poco comprensibile dei caricamenti forzati. Per quanto riguarda il netcode e l'esperienza multigiocatore, non abbiamo riscontrato grossi problemi.

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Purtroppo le attività, anche end-game, non brillano per varietà. Tutte le missioni di Anthem si riducono alla pulizia di zone specifiche della mappa e alla risoluzione di enigmi basilari, ma sono in linea con altri esponenti del genere. Anche quando ci si muove liberamente sulla mappa di gioco, alla ricerca di eventi globali e piccoli agglomerati di nemici, non c'è al momento una grande offerta. I contratti leggendari e i raid, con tre sole roccaforti, non bastano a reggere il peso della ripetizione costante delle stesse missioni, finendo presto per lasciare un po' l'amaro in bocca. L'offerta dovrebbe comunque essere ampliata già nei prossimi giorni e, in seguito, con almeno un grosso update mensile, che dovrebbe comprendere nuovi eventi, una crescita ulteriore degli strali e un mutamento totale delle mappe di gioco.

Funziona invece già molto bene il sistema di progressione della difficoltà. Una volta raggiunto il massimo livello del proprio pilota, il gioco apre tre ulteriori difficoltà, che aumentano a dismisura la potenza degli avversari e la percentuale di rilascio di equipaggiamenti di alto livello. In questo modo i team devono attuare scelte di squadra specifiche nella costruzione del proprio arsenale e nella gestione delle situazioni. Qui entra in gioco anche una differenza sostanziale nell'intelligenza artificiale dei nemici, che, pur rimanendo all'interno degli standard poco esaltanti del genere, trasforma i nemici di alto rango in una tipologia di avversari più coriacei e in grado di aggirare i giocatori o sfruttare meglio le coperture.

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La grafica è quanto di meglio si possa trovare tra i titoli always online e multiplayer. Al netto di una serie di compromessi utili a mantenere il titolo godibile e fluido, l'orizzonte visivo, la qualità dei modelli, le sequenze d'intermezzo, le espressioni facciali e le animazioni sono di altissimo livello. La componente artistica, invece, non è sempre ispirata. Il comparto audio, infine, è impreziosito da un lavoro sugli effetti sonori delle armature quasi cinematografico ed è accompagnato da un doppiaggio italiano tra i migliori degli ultimi anni.

Anthem, insomma, è un titolo dal doppio volto. Da una parte abbiamo una storia profonda, un gameplay divertente e un comparto tecnico al top nel genere di appartenza. Dall'altra, il numero ridotto di attività e un'esperienza utente poco piacevole, vanno a penalizzare pesantemente la valutazione finale.

In chiusura, vi ricordiamo che la data di uscita era fissata al 22 febbraio 2019, quindi Anthem è già disponibile su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Per approfondire quanto raccontato a video, vi invitiamo a leggere la recensione completa a cura di Emanuele Gregori.