Vittima di un annuncio che possiamo definire maldestro, ASUS ROG Ally è realtà: nessun pesce d'aprile, niente vaporware, meno che mai un prototipo nascosto in qualche laboratorio di test che non vedrà mai la luce. Sì, perché quello che di fatto è il primo reale concorrente di Steam Deck, almeno per quanto riguarda il potenziale di vendite e l'appeal sul pubblico di massa, esiste sul serio ed è molto più prossimo ad arrivare sul mercato di quanto possiate immaginare.
Mentre starete leggendo queste righe infatti, ASUS, avrà reso ancora più ufficiale il suo PC da gioco portatile che si va ad aggiungere a quella offerta di mercato che, da quando il prodotto di Valve ha fatto il suo esordio, ha visto il proliferarsi di un vasto assortimento di alternative, nessuna delle quali davvero in grado di scalfire il dominio di uno Steam Deck ormai prossimo a toccare i 3 milioni di esemplari venduti.
Ma cosa rende ROG Ally davvero diverso dai vari Ayaneo (qui la recensione dell'ultimo modello), GPD Win, AYN e compagnia cantante?
Innanzitutto il marchio che c'è dietro vista e considerata la forza di ASUS per tutto quello che concerne la produzione, la distribuzione e il marketing. Il produttore taiwanese è noto in tutto il mondo per le periferiche, la componentistica hardware, per i laptop e per un mucchio di altre robe e il suo ingresso in un mercato di questo tipo ha ripercussioni dirompenti.
In seconda battuta c'è di mezzo una questione di specifiche tecniche visto che Ally sarà il primo PC di queste dimensioni ad arrivare sul mercato potenziato dalla nuova APU di AMD capace di unire architettura Zen 4 e RDNA 3 in un singolo System on Chip, superando di gran lunga il potenziale computazionale di Steam Deck. E come se tutto questo non bastasse, c'è da tenere in considerazione anche il sistema operativo visto che la macchina di ASUS, esattamente come Ayaneo e gli altri prodotti cinesi, è basata su Windows 11 e questo si traduce in una disponibilità immediata di software che non è invece possibile trovare sul prodotto di Valve. Fermo restando che proprio quest'ultimo aspetto potrebbe facilmente trasformarsi in un boomerang se la gestione del sistema operativo di Microsoft non dovesse essere tenuta a bada dal software di ASUS. Ma di questo parleremo più avanti.
Ora ciò che conta è che finalmente possiamo sapere quali sono le caratteristiche tecniche di questa macchina (almeno in larga parte), possiamo dare un'occhiata alla sua ergonomia e abbiamo persino avuto un assaggio del suo funzionamento, dal vivo. Certo, rimangono ancora avvolti nel mistero alcuni dati fondamentali, come il prezzo o la data di disponibilità sul mercato, ma considerato che già si comincia a parlare di sample per la recensione, è ovvio che tra pochissimo Ally non avrà più segreti.
L’hardware: ovvero quello che c’è dentro la scocca
Di ROG Ally sappiamo moltissimo, anche se una manciata di dettagli molto specifici sulle sue caratteristiche tecniche rimangono ancora misteriosi e, probabilmente, riusciremo a saperne di più solo una volta che la macchina sarà sottoposta a test più approfonditi.
Partiamo ovviamente dal SoC, che in questo caso è una APU custom realizzata in partnership da ASUS e AMD. Su questo fronte non è chiarissimo cosa si intenda con "custom" visto che non ci sono state comunicate informazioni precise sulla collaborazione tra le due aziende e, guardando alle poche specifiche ufficiali, sembra più di trovarci di fronte a quanto fatto da Samsung e Qualcomm con lo Snapdragon 8 Gen 2 for Galaxy, rispetto a quanto messo in piedi da Valve e il produttore hardware californiano per Steam Deck. Si parla infatti di un processore denominato Z1 che arriverà in due differenti versioni: una liscia con 6 core e 12 thread e una Extreme con 8 core e 16 thread. Nessun dettaglio, purtroppo, per quello che concerne le frequenze, tanto meno per ciò che riguarda la componente grafica di questa APU.
Sappiamo tuttavia che il SoC si basa sulle due architetture più recenti di AMD in merito a CPU e GPU, quindi Zen 4 (la stessa tecnologia che troviamo nei recenti processori della famiglia 7000) e RDNA 3 (il mattone primario su cui sono costruite le moderne schede video 7900 XT e XTX), combinate assieme in un processo produttivo a 4 nanometri e limitate in termini di consumi per rimanere all'interno del range di 15-28 Watt. Andando però a scavare più a fondo tra le specifiche e basandoci anche su tutte le indiscrezioni e i leak venuti fuori in queste settimane (e tra l'altro basandoci su un paio di schermate di Windows che abbiamo aperto durante il nostro test), sembra evidente che Z1 sia in realtà basato sull'APU Phoenix che altro non è che la linea 7040 che vedremo a brevissimo sui laptop potenziati dai componenti AMD e anche su tutti gli altri concorrenti di Steam Deck in arrivo nei prossimi mesi.
In pratica rimane da capire come questi Z1 e Z1 Extreme si differenzieranno dal resto della line-up mobile di AMD e come verranno concretamente sfruttati da ASUS per il suo particolare PC portatile. Completamente avvolte nel mistero anche le capacità grafiche di questi due SoC visto che si parla di GPU basate sulle Radeon 780M per l'Extreme e 760M per il modello liscio, ma mancano informazioni in merito al numero di compute unit sbloccate: è assai probabile che la versione top avrà tutti e 12 i moduli a disposizione dei giochi, mentre lo Z1 standard dovrebbe averne soltanto 6 o addirittura 4 stando agli ultimi leak, il che determinerebbe un'importante riduzione delle performance.
È però cruciale far presente che ASUS, ad oggi, ci ha confermato un'unica versione di Ally, esattamente quella provata da noi durante l'evento e basata su Z1 Extreme spinto al massimo delle sue possibilità.
Ci saranno poi 16 GB di RAM di tipo LPDDR5 e uno storage basato su NVMe e PCI Express 4.0 da 512 GB mentre sul fronte del display il salto in avanti rispetto a Steam Deck sarà enorme. Pur trovandoci ancora una volta davanti a un pannello di tipo IPS di soli 7 pollici, la risoluzione sale al Full HD 1920 x 1080 con 120 Hz di refresh, rapporto di forma 16:9 e una luminosità di picco di 500 nits essenziale per tenere a bada i riflessi di uno schermo che non è rivestito da una pellicola opaca, ma è glossy con trattamento DXC per la riduzione dei riverberi e utilizza Gorilla Glass Victus come protezione. Si parla infine di 7 millisecondi di tempo di risposta e di contrasto 1000:1. Non manca nulla sul fronte delle connessioni con supporto pieno al Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.0, la presenza di una porta USB-C 3.2 con Power Delivery e trasporto dati video e audio, il supporto alle schede di memoria aggiuntiva microSD, tra l'altro con un bus di sistema capace di spingere al massimo il transfer rate generando così tempi di caricamento di poco superiori nel caso in cui si decida di installare e far girare i giochi sulla memoria aggiuntiva invece che tramite l'SSD integrato.
E poi c'è un'ulteriore freccia all'arco di ASUS che mai ci saremmo aspettati di vedere su un device di questo tipo: la presenza del connettore proprietario XG che permette di utilizzare Ally in combinazione con la periferica XG Mobile: ovvero quell'aggeggio esterno nato per essere affiancato ai portatili della serie Flow e che consente di sfruttare una scheda video esterna NVIDIA in versione laptop per scaricare su di essa tutti i calcoli. In questo modo, spendendo ovviamente una cifra consistente (si parla di 2000€ per la XG Mobile con GeForce RTX 4090), ROG Ally può essere utilizzato come un desktop replacement, piazzato magari su un piccolo dock e collegato a monitor, tastiera e mouse esterni. Un po' come succede con Steam Deck ma con la sostanziale differenza di un livello prestazionale infinitamente superiore.
Un’ergonomia eccellente
Anche sul fronte del design e dell'ergonomia siamo chiaramente una spanna sopra a Steam Deck: ROG Ally è più piccola, maneggevole e leggera della macchina di Valve e, pur rimanendo in primis una questione di gusti, di dimensioni delle mani e di esperienza d'uso personale, è indubbio che il lavoro fatto da ASUS per realizzare un prodotto di questo tipo è assolutamente da lodare. Parliamo di 608 grammi contro i 669 del PC di Valve, mentre sul fronte dello spazio occupato, il prodotto della casa taiwanese è 2 cm meno largo e 1 cm meno spesso, rimanendo quasi identico solo per ciò che concerne l'altezza.
Anche la presa è molto comoda grazie a tutta una serie di soluzioni adottate da ASUS per garantire un'impugnatura sicura e non stancante: la macchina presenta delle parti più bombate sui bordi con la zona centrale meno profonda, c'è una texture molto piacevole che aumenta la presa, i pulsanti dorsali e le estremità dello chassis hanno un orientamento rispettivamente di 2 e 14 gradi per scaricare il più possibile la tensione di pollici e polsi e tutto ciò si traduce in un utilizzo reale che, per quanto influenzato dalla durata molto breve della prova, ci ha restituito un eccellente feeling.
Ally si tiene in mano che è un piacere e forse potrebbe davvero rappresentare il punto di incontro ideale tra Nintendo Switch e Steam Deck per quello che concerne le dimensioni dei pulsanti, dello schermo e della scocca. Chiaro che dovremo utilizzare il prodotto molto più a lungo prima di poter emettere un verdetto, ma intanto ci sentiamo di promuovere l'ergonomia a pieni voti con un'unica eccezione: i tasti posteriori. Ne troviamo soltanto due ma, ancora una volta, l'impressione è che non siano nella posizione ideale: tenere le dita medie su di essi mentre contemporaneamente si utilizzano gli indici per i dorsali costringe a mantenere una posizione poco naturale e a rendere difficoltosa la pressione. Siamo lontani chilometri dai problematici pulsanti posteriori di Steam Deck, ma questa non ci sembra essere l'alternativa perfetta. Forse consentire il "click" anche dall'alto e non solo verso l'interno avrebbe aiutato ma, per ora, ci sentiamo di manifestare questo dubbio.
Design e raffreddamento
Molto interessante la decisione di ASUS di propendere per una colorazione bianca che distingue colpo d'occhio Ally da tutto ciò che è già presente sul mercato, a partire da Steam Deck fino ad arrivare a tutte le altre pretendenti al trono. Anche il design è sicuramente peculiare con gli inserti in alluminio, la texture delle zone bombate, le varie rifiniture con tanto di logo leggermente in evidenza sul corno destro, i due led RGB che illuminano gli analogici. Il risultato è un look aggressivo, molto da gaming, che sembra ispirarsi alla linea Flow più che alle soluzioni più sobrie degli Zephyrus, giusto per rimanere in casa ASUS.
Degna di nota anche la gestione del raffreddamento che con il design va a braccetto. Innanzitutto la macchina fa grande uso di plastiche e dissipazioni in alluminio per cercare di tenere a bada il peso e, a differenza del prodotto di Valve, monta due differenti ventole che sfruttano nel migliore dei modi le quattro grate di areazione presenti, a coppia, sia sul retro di Ally che sulla parte superiore, di fianco ai vari pulsanti e connettori. Così facendo il device riesce a sparare un gran flusso d'aria contro la camera di vapore, tra l'altro disegnata ad hoc dagli ingegneri ASUS per tenere conto del posizionamento verticale di Ally e subire il meno possibile la forza di gravità nella movimentazione di vapore e liquido, così da mantenere temperature, e quindi rumorosità, molto basse.
Stando a quanto dichiarato dal produttore, la macchina non supera mai i 20 decibel sonori, il che sarebbe un risultato straordinario considerate le performance dello Z1 e quindi i Watt richiesti per la sua alimentazione, ma chiaramente per ora ci possiamo fidare solo delle parole visto che l'ambiente di test non consentiva misurazioni di precisione. Quello che però possiamo dire è che dopo una manciata di partite, la macchina risultava leggermente calda anche nella zona delle mani, una situazione che invece non ci è mai capitata di provare con Steam Deck dove gran parte del calore si deposita sulla zona centrale del device, lontana dalla presa.
Le prime impressioni
E visto che abbiamo iniziato a raccontarvi qualcosa del nostro contatto con il prodotto di ASUS, passiamo ora alle nostre prime impressione dopo circa una ventina di minuti di utilizzo. Qui è essenziale far presente ancora una volta che ROG Ally da noi testato era un sample non definitivo, deficitario quindi sulle prestazioni e sul software; e ciononostante, le nostre impressioni sono assolutamente positive con un paio di considerazioni che devono però rimanere in sospeso.
Abbiamo provato innanzitutto DooM Eternal, in versione nativa Windows 11 con tutti i settaggi impostati su medio e risoluzione 1080p. Il titolo girava che era una meraviglia, abbondantemente sopra i 60 FPS e con una risposta ai comandi semplicemente perfetta. Nulla davvero da dire su questo fronte. Ci ha convinto meno invece l'uso del Game Pass in cloud con Forza Horizon 5 visto che il gioco manifestava molti artefatti grafici dovuti alla compressione e un refresh rate non ideale; ma soprattutto sembrava spingere sui consumi della macchina come se non si trattasse di una versione in cloud.
E qui dobbiamo lanciarci in quel paio di considerazioni provvisorie in attesa di poter testare la macchina a lungo durante la recensione. Ally arriverà sul mercato con Windows 11 pre-installato e una speciale versione di Armoury Crate, denominata SE, già montata. Si tratta della suite di ASUS che possiamo trovare su tutti i laptop del produttore, sui suoi computer desktop e anche sul ROG Phone e che permette di gestire una serie di impostazioni più o meno avanzate, senza accedere alle regolazioni dei driver o del bios. Dall'illuminazione RGB, al preset colori dello schermo, fino ad arrivare alle performance scegliendo tra poche impostazioni molto chiare. Nel sample testato, Armoury Crate SE era presente in una versione di sviluppo e permetteva di spaziare tra 3 modalità performance: silenziosa, prestazioni, turbo e lasciando spazio anche a una modalità manuale che in realtà permetteva solo di gestire la potenza delle ventole. Oltre a questo era possibile forzare la risoluzione dello schermo, il refresh rate e attivare di default FSR e RSR, le 2 famose feature del pacchetto FidelityFX per gestire upscaling e supersampling. Inoltre si poteva abilitare il monitor delle prestazioni per far apparire su schermo FPS, uso di CPU e GPU e consumi.
Non era possibile in alcun modo intervenire su tutte quelle micro impostazioni che rendono molto più granulare (in realtà pure troppo) la gestione di Steam Deck, a partire dalla regolazione del TDP. Ci siamo quindi ritrovati tra le mani un device che in meno di 20 minuti di uso vario (badate bene: non 20 minuti passati a giocare) aveva già consumato il 30% della batteria probabilmente a causa di un consumo variabile che si attestava tra i 19 e i 38 watt. Non abbiamo informazioni sulla capienza della batteria montata dentro Ally ma considerati dimensioni e peso, fatichiamo a immaginarci valori di molto superiori a Steam Deck e, stando a quanto visto, è evidente che l'autonomia reale dipenderà da quanto ASUS sarà in grado di offrire una suite capace di limitare le performance di una macchina fin troppo prestante.
Perché è chiaro che se avremo tra le mani un prodotto in grado di esibire performance eccellenti mentre lo teniamo sotto carica, ma anche di essere limitato dall'utilizzatore mentre si è in mobilità, il produttore taiwanese avrà fatto centro. D'altra parte, sulla carta, si parla del doppio delle prestazioni di Steam Deck a pieno TDP e circa il 50% di performance aggiuntive con un consumo bloccato a 15 Watt, il massimo teorico della macchina di Valve. Il che la dice lunga su quello che potremo avere tra le mani una volta che sarà uscita.
E qui salta fuori l'altro interrogativo: ma quando potremo giocare con ROG Ally? Al momento non c'è ancora una data di distribuzione precisa, ma visto quello che abbiamo potuto provare, siamo abbastanza convinti che entro l'estate avremo il prodotto finale. A che prezzo? E qui le cose si fanno ancora più nebulose: ASUS ci ha assicurato che il suo prodotto portatile costerà meno di 1000€ e questa è già una buona notizia; peccato che non è ben chiaro se ci saranno più versioni magari con i due modelli di SoC e un differente storage, oppure se ci saranno differenziazioni in base ai mercati.
Dovremo probabilmente ancora aspettare qualche settimana, prima che tutti questi interrogativi trovino risposta.
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Purtroppo ci siamo dovuti accontentare di un primo contatto brevissimo con ROG Ally, ma possiamo già dire di essere rimasti molto soddisfatti dalle performance e dalle caratteristiche di questo PC portatile targato ASUS che sembra perfettamente capace di sfidare e superare Steam Deck. Chiaramente rimangono moltissimi dubbi sul software, sull'autonomia reale, sull'integrazione con Windows 11, ma già questo primo contatto è sufficiente a farci sperare che il prodotto arrivi sul mercato il prima possibile, perché non vediamo l'ora di poterlo provare in lungo e in largo.
CERTEZZE
- Performance stellari
- Pur non essendo OLED, il display è un salto in avanti cosmico rispetto a quello di Steam Deck
- Leggera e comodissima da utilizzare
DUBBI
- I pulsanti posteriori non ci hanno convinto fino in fondo
- Vanno verificati i consumi effettivi e quindi l'autonomia
- Quanto costerà?